30/03/13

Ischia l'Isola Verde

Ad Ischia non ci sono solo mare e spiaggie. Ad Ischia c’è molto più ! Ischia è un’isola dove trascorrere una settimana non basta per quante cose si possono fare e vedere. 

Oggi vi invitiamo a venire ad Ischia per scoprire la sua natura, capire perché viene chiamata l’Isola Verde, passeggiando lungo i suoi sentieri !

Ischia Isola Verde
Ischia è un gioiello dalle mille sfaccettature. In ogni angolo di questo paradiso possiamo godere di suggestivi panorami e riscoprire la natura in tutto il suo splendore.

Veri e propri trattati, sono stati scritti sulle acque curative di Ischia, famose già ai tempi dei romani, descrivendo minuziosamente, lo splendore dei paesaggi, dei boschi e dei giardini dell’isola. Lettere e poesie, raccontavano di giorni deliziosi trascorsi durante i soggiorni ad Ischia, dai visitatori che la frequentavano, lasciando traccia di un ambiente incantevole, da riscoprire ripercorrendo i sentieri di un tempo.

Ischia Isola Verde
Allontanandoci dalla parte più civilizzata dell’isola, riscopriamo, attraverso i vecchi sentieri, oasi naturali di una bellezza unica e fazzoletti di terra, coltivati ancora a vite, con le stesse tecniche di mille, duemila anni fa. Le cantine scavate nel morbido tufo verde, le famose parracine a sostegno dei terrazzamenti lungo i pendii del monte, sono le uniche tracce che l’uomo ha lasciato in secoli di convivenza con questa terra.

Ischia Isola Verde
I verdi pendii del monte Epomeo e le colline sottostanti, i versanti nord orientale e nord occidentale dell’isola, sono ricoperti dai sempreverdi boschi di lecci, tipici della macchia mediterranea e dagli stagionali colori dei boschi di castagno. All’ombra di questi magnifici boschi si è sviluppato un sottobosco ricco, a seconda della stagione di funghi, castagne, asparagi selvatici ed erbe, un tempo elementi essenziali della cucina locale.

Ischia Isola Verde
Sul Versante Nord Orientale dell’isola, nei comuni di Ischia, Casamicciola Terme e Barano d’Ischia, le colline e le valli alle pendici del monte epomeo, sono ricoperte a tratti dagli alti fusti e verdi chiome dei pini mediterranei.

Ischia Isola Verde
Diversi sono i giardini e parchi pubblici realizzati all’ombra dei pini, da non perdere per comode passeggiate con i bambini e momenti di relax.

Ischia Isola Verde
Noi abbiamo già infilato le scarpe da ginnastica, ci stiamo avviando, venite anche voi ?

28/03/13

Il Borgo di Ischia Ponte

Oggi vi parliamo di uno dei Borghi più suggestivi dell’Isola di Ischia, il Borgo di Ischia Ponte.

Il borgo antico di Ischia Ponte, anche detto Borgo di Celsa per la presenza dei gelsi, è un antico centro di marinai e pescatori, la cui esistenza è documentata già nel XIII secolo.

Il Borgo di Ischia Ponte
Unico centro di Ischia, di tradizione più che altro contadina, da sempre dedito alla pesca, il Borgo ha avuto una grande espansione alla fine del ‘700, con il cessare delle incursioni dei pirati, quando l’attenzione si distoglie dal Castello, fino ad allora centro primario di vita e di riparo, e torna a concentrarsi sulla terraferma.

Il Borgo di Ischia Ponte
Per tutto il XVIII Ischia ponte è la città più ricca e prosperosa dell’isola, il suo destino va progressivamente staccandosi da quello del Castello che nel frattempo vive un periodo di decadenza, in seguito all’abbandono delle famiglie nobili e benestanti.

Lungomare Aragonese
Nel tempo la struttura del borgo, con vicoli stretti, palazzi signorili alternati a caratteristiche casette basse, si è conservata inalterata, così come le famose via Roma e Corso Vittoria Colonna che conducono alla "Mandra", l’antico villaggio dei pescatori.

Cattedrale dell’Assunta Ischia Ponte
Ha invece attraversato diverse vicissitudini la bellissima Cattedrale dell’Assunta, costruita nel 1301 e rimaneggiata nel 1700, quindi bombardata dagli Inglesi nel 1809. La cripta, decorata con affreschi della scuola di Giotto, conserva ancora le spoglie delle famiglie nobili dell’isola.

Lungomare Aragonese
Lo scalo di Ischia ponte è rimasto il preferito dagli Ischitani per molto tempo anche dopo l’apertura del Porto borbonico. Questa predilezione ha contribuito ad alimentare la vita e conservare florida l’attività del centro.


Per scoprire questo borgo ecco a voi un itinerario. L’itinerario percorre il centro di Ischia Ponte e mette in risalto chiese, edifici pubblici e abitazioni di particolare interesse architettonico. 

Itinerario Borgo di Ischia Ponte
Consigliamo di percorrere l'itinerario secondo il seguente criterio:


via Seminario (1-2-3),
via Marina (4), via Mazzella,
vico Stradone (5),
Lungomare Aragonese,
via Mazzella (6),
via G.G. della Croce (7),
via G. Rocca (8),
via G. da Procida (9-10),
via Mazzella (11/14),
via G.B.Vico (15).

L'itinerario può essere integrato con la visita al Castello tra i punti 6 e 7.

26/03/13

La Zingara Ischitana

Ad Ischia sentirete parlare sicuramente della "zingara"...ma contrariamente a quanto pensate, non si tratta di un'indovina che scruterà il vostro futuro leggendovi una mano, ma bensì di un ottimo panino! Anzi il panino doc di Ischia!

In realtà, definire la zingara ischitana "un panino" è riduttivo. Infatti contiene tutti gli ingredienti per far sì che possa essere un pasto completo!

La Zingara Ischitana
Due fette di pane cafone, un velo di maionese, fettine di fiordilatte e di pomodoro da insalata, qualche foglia di lattuga e del prosciutto crudo, di quello dolce. Si compatta bene il tutto e via... di corsa sulla piastra rovente fino a completa doratura del pane e filatura della mozzarella! Volendo si può mettere del basilico fresco al posto della lattuga.

La zingara è davvero saporita, perfetta anche per i pranzi veloci tra un tuffo in mare e l’altro…

La Zingara Ischitana
Se volete mangiare la più buona zingara dell’isola allora dovete andare a “La Virgola”, piccolo pub situato ad Ischia Ponte…leggenda vuole che sia stato il proprietario di questo piccolo pub ad aver inventato questa specialità tutta ischitana!

Anche il bar-ristorante "Cocò" sotto al CastelloAragonese prepara ottime zingare con la variante del basilico fresco.

24/03/13

Chiesa del Soccorso, Forio d'Ischia

Un altro posto molto suggestivo dell’Isola di Ischia, la Chiesa del Soccorso.

A picco sul mare sorge la Chiesa del Soccorso, che ha dato il nome al piccolo promontorio, dedicata a Santa Maria della neve. E', unitamente al Torrione, il simbolo della cittadina di Forio e uno dei più singolari risultati architettonici dell'Isola. E' posta sul promontorio del Soccorso ed è circondata per tre lati dal mare, su di un vasto piazzale dal quale, nelle belle giornate, si intravede l'Isola di Ventotene.


La Chiesa del Soccorso Forio d'Ischia
Antico convento degli Agostiniani, fondato nel 1350 ca., fu soppresso nel 1653. La chiesa, nella sua veste attuale, risale al 1864. La costruzione, che ha conservato inalterati i caratteri della chiesetta degli antichi borghi marinari (al suo interno numerosi ex voto di marinai), è famosa soprattutto per la sua singolarissima facciata, bianca e adornata di una ricca scala ricoperta di preziose maioliche del ‘700. Lo stile, sia pure nella elegante semplicità, riassume l'architettura greco-bizantina, moresca e mediterranea in una mirabile fusione di graziose e armoniche forme. 


La Chiesa del Soccorso Forio d'Ischia Interno
Oggi la Chiesa del Soccorso è uno dei luoghi preferiti per il matrimonio non solo di ischitani ma di persone di tutto il mondo. Infatti sono tantissime le persone olandesi, tedeschi, inglesi e francesi che scelgono la "Piccola Chiesetta" per il giorno del loro matrimonio.


La Chiesa del Soccorso Forio d'Ischia Alba
Vi invitiamo a reccarvi al primo mattino o in fine pomeriggio, li il l'alba e il tramonto offrono  spettacoli mozzafiato ! 

Apertura della Chiesa : LU-DO 8,00-12,30/16,00-20,00

22/03/13

I Giardini La Mortella, Forio Ischia

Fra i dei più bei posti di Ischia bisogna citare I Giardini La Mortella.

Il Museo-Giardino di Lady Walton, comunemente conosciuto come La Mortella, è un giardino creato da SusanaWalton, moglie del compositore inglese William, a Forio, nella parte occidentale dell'isola d'Ischia. A partire dal 1990 il giardino è aperto al pubblico.


Giardini La Mortella Fontana Principale
Il termine mortella indica, nel dialetto napoletano, il "mirto divino", una pianta che spunta con grande abbondanza tra le rocce della collina su cui si sviluppa il giardino e che rivestiva notevole importanza nella mitologia greco-romana, a volte rappresentando la bellezza o la verginità, altre volte l'amore o la fortuna pagana.

La Mortella è composta da due parti profondamente diverse:
-      - La Valle, appunto, disegnata da Russell Page, caratterizzata da un clima subtropicale, umida e protetta dal vento,
-       - La Collina o giardino superiore, interamente ideato e sviluppato da Lady Walton, con zone assolate e battute dal vento e caratterizzate da vegetazione proveniente dalle aree mediterranee. Nel giardino superiore sono presenti la Sala Thai, circondata da fiori di lotobambù e aceri giapponesi, il Tempio del Sole, arricchito da bassorilievi di Simon Verity; la Cascata del Coccodrillo; il Ninfeo; il Teatro greco e la Roccia di William, un masso trachitico posto su di un promontorio a circa 120 metri dal livello del mare, dove sono custodite le ceneri dell'artista.


Giardini La Mortella
Il giardino si sviluppa su un'area di circa 2 ettari e raccoglie più di 3000 specie di piante esotiche e rare. È inoltre arricchito da ruscelli e laghetti, fontane, piscine, corsi d'acqua che permettono la coltivazione di piante acquatiche come papirofior di loto e ninfee tropicali, mentre dai terrazzamenti delineati sui muri a secco mediterranei è possibile godere di una delle più suggestive viste della baia di Forio.

Nel giardino sono presenti collezioni di specie vegetali provenienti da svariati paesi: felci arboree del continente australe, protee ealoe provenienti dal Sudafrica, yucche e agavi messicane, oltre che palme, cicadacee, magnolie e camelie, bauhinie. Piante assai rare sono la Spathodea campanulata originaria dell'Africa tropicale, la Jacaranda Mimosifolia dell'Argentina, la Dracaena draco delle Canarie, la Puya berteroniana del Cile, i metrosideros della Nuova Zelanda, la Chorisia speciosa e molti esemplari di orchidee.

Nella Serra della Victoria vengono inoltre coltivate la ninfea Victoria amazonica e la rarissima rampicante delle Filippine Strongylondon macrobotys, famosa per i fiori color verde giada.


Giardini La Mortella Serra della Vittoria
Il Giardino è aperto al pubblico : 

dal 28 Marzo al 3 Novembre
nei giorni: Martedì - Giovedì - Sabato e Domenica 
dalle ore 9.00 alle ore 19.00


Indirizzo :

Via Francesco Calise, 39
80075  Forio d'Ischia (NA)


Ingresso giardino:

€ 12,00 - Intero

€ 10,00 - Ridotto 1*
Ragazzi da 12 a 18 anni
Adulti oltre 70 anni;
Residenti dei Comuni dell'Isola d'Ischia;
Titolari delle carte convenzionati (Toring, FAI, Il Quadrante);
Accompagnatore disabili motori e non vedenti.

€ 7,00 - Ridotto 2*
Bambini da 6 a 12 anni.

€ 0,00 - Gratuito*
Bambini fino 5 anni;
Disabili con attestato di invalidità oltre 51%.


Giradini La Mortella Vista di Forio
Come Raggiungere I Giardini La Mortella :

ll giardino si trova nel comune di Forio, vicino alla Spiaggia di San Francesco in località Zaro.
Bus: da Ischia, Casamicciola e Lacco Ameno linea CS, da Forio linea CD oppure Giraforio linea B.


Informazioni Utili :

- Le biglietterie chiudono mezz’ora prima dell’orario di chiusura.
- La durata della visita è libera (si consigliano minimo 2 ore).
- Parcheggio gratuito disponibile presso l’ingresso superiore in Via Zaro.
- Visite guidate per gruppi in italiano e inglese, da concordare preventivamente.
- Durante l'ingresso ai visitatori viene data gratuitamente una mappa del giardino con la descrizione dei principali punti del percorso.

20/03/13

Corsa dell' Angelo, Pasqua Ischia

La corsa dell’Angelo, si svolge a Forio, il giorno di Pasqua dalle ore 13 :00. Risale da un’antica tradizione del 1600. E’ una sacra rappresentazione che riproduce il momento dell’incontro della Madonna con il figlio risorto. La manifestazione è realizzata dall’Arciconfraternita di Forio, custode delle quattro statue che si portano a spalla in processione, per tradizione, sempre dalle stesse famiglie, per un diritto non scritto che si tramanda da padre in figlio e molte volte causa di dispute accese tra le varie famiglie per la rivendicazione dello stesso.

Le statue rappresentate in processione sono: la Madonna, il Cristo Risorto, S.Giovanni Apostolo e l’Angelo. Le prime tre furono scolpite in legno da un artigiano di Napoli tra il 1756 e il 1757 mentre l’Angelo fu scolpito da Vincenzo Mollica e ricoperto d’oro zecchino.

La Corsa dell'Angelo - Pasqua - Forio
La mattina di Pasqua, prima dell’inizio della processione, la Madonna, con un velo bianco sul volto, e San Giovanni vengono sistemate presso il crocevia del corso principale di Forio. Il Cristo e l’Angelo, al termine della messa, si recano in processione formando un un piccolo corteo con lo stendardo celeste e il pennacchio di penne di struzzo bianco, la croce della confraternita ed il clero.

Giunti vicino la fontana, un coro, formato da voci poderose dai pescatori e dal popolo, volgendosi verso il Cristo risorto, cantano il “Regina Coeli”, ha così inizio la funzione. L’Angelo fa tre inchini al Cristo risorto e corre verso la Madonna ad annunciare la resurrezione del figlio, arrivato al crocevia si ripete il Regina Coeli, ad opera dei contadini e del popolo, al termine l’Angelo si inchina per tre volte alla Madonna e corre verso il Cristo. 

La Corsa dell'Angelo - Pasqua - Forio
Tutto questo si ripete per tre volte. Nell’ultima corsa l’Angelo si ferma sotto il campanile della chiesa di Santa Maria di Loreto mentre la Madonna e San Giovanni si incamminano nel corso per raggiungere la statua del Cristo. A metà percorso si fa scivolare il velo dal volto della Madonna, a rappresentazione della visione del Figlio, e tutto il corso si riempe di petali di fiori lanciati dai balconi in un tripudio di canti ed applausi.

Per tradizione colui che porta il pennacchio in processione, deve abbassarlo per ben tre volte senza far toccare le piume a terra, così non perde il diritto a condurre il pernacchio alle prossime processioni.

Al termine le statue si portano in processione fino la chiesa di San Vito.


18/03/13

Via Crucis in Costumi d‘Epoca, Forio, Ischia

Durante la Settimana Santa l’Isola di Ischia come gran parte delle località Italiane, rende ommagio alla Morte e alla Risurezione del Cristo. 

Il 29.03.2013, il Venerdi Santo, a partire dalle ore 19,30 a Forio, avrà inizio la manifestazione Actus Tragicus. Originale dramma sacro itinerante, dedicato alla passione e morte di Gesù. Spettacolo molto suggestivo realizzato in costumi d‘epoca, si conclude con la corcifissione di Gesu e dei ladroni sul piazzale della chiesa del Soccorso. Da non perdere!

Fin dal 1982 un gruppo di giovani volenterosi, il Venerdì Santo, per le strade di Forio, mette in scena l’Atto Tragico della Passione e Morte di Gesù. I figuranti, che indossano i costumi disegnati e realizzati meravigliosamente da un noto artigiano foriano, attraversano in processione le strade del paese, partendo dalla contrada di Monterone, e si portano in Piazza Colombo dove ha inizio la rappresentazione.

Via Crucis Forio Ischia
Sul piazzale nel buio e nel silenzio si accendono i riflettori che illuminano la prima scena (L’ultima cena). Gesù è a tavola con i sui discepoli per consumare l’ultima cena ed è allora che Egli compie il più grande atto di d’amore per restare in mezzo agli uomini: l’istituzione dell’Eucarestia. Le luci si spengono per riaccendersi poco dopo ad illuminare l’Orto degli Ulivi. Gesù allontana i discepoli e resta solo, prega, ha bisogno di conforto, agonizza, teme e langue, cade a terra e suda sangue. Arrivano i soldati con Giuda che lo bacia per tradirlo ed uno dei discepoli tacca con un colpo di daga un orecchio al centurione. Cambia la scena e ci si ritrova con Gesù al confronto di Caifa che lo fa portare per il processo da Pilato. Intanto Giuda si impicca pentito per il suo tradimento.

L'ultima cena - Via Crucis Forio Ischia
La Sacra Rappresentazione si sposta in Piazza San Gaetano, sul palco si rappresenta la scena della casa e del pretorio di Pilato dove a Gesù condannato a mortevengono strappate le vesti, è coronato di spine ed è legato alla colonna per essere lagellato. Gesù soffe e tace per l’amore che porta a tutta l’umanità.

Da qui parte il corteo. Gesù è caricato del pesantissimo legno della croce e si avvia per Via Erasmo di Lustro, dove a metà strada, cade per la prima volta indebolito per il continuo spargimento di sangue ed è percosso con pugni, calci e schiaffi e paziente soffre e tace. Il corteo riprende per fermarsi al crocevia nei pressi della Basilica Pontificia di S. Maria di Loreto. Gesù incontra la sua amatissima Madre. Che dolore trapassa il cuore ed il volto di Gesù, che spasimo ferisce il cuore di Maria! La Sacra Rappresentazione si avvia lungo Corso Francesco Regine (già Corso Umberto I°) dove d’avanti al Palazzo Bolivar si svolge la scena del Cireneo che è costretto a portare la croce al posto di Gesù.

Chiesa del Soccorso - Via Crucis Forio Ischia
Si riparte per arrivare nei pressi di Piazza Matteotti. A Gesù si avvicina la Veronica che spinta dalla pietà gli asciuga con un panno il volto sofferente e rigatodi sudore e sangue. Il corteo riprende la marcia e poco più avanti è rappresentata la seconda caduta di Gesù avvenuta presso la porta detta Giustiziaria di Gerusalemme. Gesù è disteso a terra, abbattuto dai dolori, è calpestato dai nemicie deriso dalla plebe. Proseguendo lungo il Corso Francesco Regine, davanti a Piazza Maltese, Gesù incontra le pie donne afflitte e addolorate e le consola. La Sacra Rappresentazione riprende il cammino per giungere a Piazza Municipio dove si rappresenta le terza caduta di Gesù ai piedi del Monte Calvario, i soldati con rabbia e furore lo percuotono con pugni e calcie con i manici delle alabarde. lo calpestano ansiosi di vederlo, quanto prima, crocifisso. Si giunge infine sul Piazzale del Soccorso dove su di una montagnola sono poste le tre croci che si stagliano contro il cielo nero e cupo della notte.
La Crucifizione - Via Crucis Forio Ischia

Il silenzio cade sulla piazza.

Gesù è spogliato e con le vesti gli levano anche la pelle rinnovandogli tutte le piaghe e così rimane lacero e scorticato e nell’interno amareggiato dal fiele che gli danno a bere.
Gesù, quindi, è posto sulla croce e le mani ed i piedi sono trafitti da pungentissimi chiodi che ribattuti più volte gli rompono le vene, i nervi e la carne.

Gesù ormai esanime pende dalla croce, prega per i suoi aguzzini e dona la salvezza a chi le chiede, affida la Madre a Giovanni, raccomanda la sua Anima al Padre e chinando il capo muore. Un brivido di pietà e d’amore attraversa la fola che assiste, una tristezza infinita invade il cuore dei presenti. Gesù è deposto dalla croce e depositato in grebo all’afflittissima Madre. Una spada di dolore attraversa il cuore di Maria quando riceve tra le sue braccia il Figlio morto.

Un evento molto suggestivo e commovente da non perdere !