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14/08/17

La festa di Sant'Alessandro 2017

Una interessante occasione di conoscere la storia dell'isolad'Ischia, abbinando a ciò il piacere di osservarne luoghi e tradizioni, è offerta dalla festività di S. Alessandro, che si celebra il 26 agosto

 La Festa Di Sant'Alessandro Ad Ischia
In questa ricorrenza si svolge una sfilata in costume, con circa 200 figuranti che interpretano i più celebri personaggi e le varie dinastie che si sono succedute al potere, nel corso degli anni, sull'isola d'Ischia. La sfilata parte dal Castello Aragonese e percorre i corsi principali di Ischia
 La Festa Di Sant'Alessandro Ad Ischia
Come da corretta interpretazione storica ad aprire il corteo sono i Greci, primordiali colonizzatori del territorio ischitano, seguiti dalla Corte rinascimentale che vede, assolute protagoniste, le figure di Vittoria Colonna e Ferrante d'Avalos; vi è poi la rappresentazione del periodo borbonico, del quale Carlo III Ferdinando IV sono gli attori principali, mentre Gioacchino Murat Ferdinando II sono gli ultimi personaggi di spicco raffigurati. 

 La Festa Di Sant'Alessandro Ad Ischia
La fase successiva del Corteo si incentra sulla rappresentazione delle tradizionali attività isolane del passato, rurali e marittime, con i figuranti in abiti rigorosamente del tempo: i contadini dediti alla produzione del vino, i marinai ed i pescatori, recanti ceste colme di prodotti del mare isolano, le donne con i vini più pregiati ed i bambini con le più belle primizie della terra ischitana.

08/08/17

Campagnano - Ischia Porto

"Vicus Campagnani" per secoli è stato il fondo agricolo delle famiglie benestanti di Ischia Ponte, l’antico "Borgo di Celsa".

L’antica nobiltà "aenariana" aveva scelto le colline di Campagnano per due ragioni: la fertilità del suolo e l’ampia veduta. La fertilità era - ed è ancora - dovuta alla natura vulcanica del terreno, geologicamente il settore più antico del "Vulcano Ischia". Il panorama, invece, consentiva di avere sott’occhio i possedimenti a valle; oltre che naturalmente godere della vista del Castello Aragonese e delle "sorelle" Procida e Vivara.

Fu così che nel XVIII secolo sorsero numerose case coloniche padronali ancora oggi ricordate nella toponomastica della frazione. Purtroppo la maggior parte di queste case signorili o è stata inglobata in nuove costruzioni, o riadattata radicalmente alle nuove esigenze abitative.

Campagnano - Ischia Porto
Conserviamo però memoria della loro struttura generale. Casa CurciCà MormileCà TavolaCasa Conte sorgevano generalmente a lato (più di rado al centro) dell’appezzamento agricolo e somigliavano in tutto e per tutto alle dimore signorili di città, con la significativa eccezione del pianterreno destinato agli attrezzi agricoli e a tutto quanto il necessario per la difficile arte della vendemmia. I coloni invece abitavano in piccole abitazioni rurali a fianco la casa del padrone.

Un bella testimonianza di queste dimore"inaccessibili" ce la fornisce lo scrittore Giuseppe Orioli, nel suo "Giro indipendente dell’isola d’Ischia". Scrive nel 1930 il compagno di viaggi di Norman 
Douglas:

Campagnano - Ischia Porto
"Se da Campagnano proseguite verso est troverete sulla sinistra un nobile edificio del XVIII secolo con un pozzo al centro del cortile e i balconi panciuti in ferro battuto. Deve essere appartenuto a gente ricca. Ci si domanda chi fosse mai quella gente e che cosa l’avesse indotta a insediarsi in un luogo tanto inaccessibile. Il medesimo sentiero piega ben presto verso sud fino a un luogo detto Mazella, certamente dal nome del suo proprietario, e prosegue ancora divenendo sempre più disagevole, mentre il panorama diventa sempre più bello".

Campagnano - Ischia Porto
Oggi i luoghi non sono più disagevoli, mentre il panorama è ancora bellissimo. Perciò, soprattutto nelle belle giornate di primavera, conviene visitare Campagnano e magari spingersi fino a Piano Liguori, l’antico villaggio rurale a oltre 300 metri sul livello del mare che domina la suggestiva Punta San Pancrazio.

L’escursione da Campagnano a Piano Liguori è uno dei sette itinerari geo-ambientali mappati dal Club Alpino Italiano sull’isola d’Ischia. La partenza è davanti la Chiesa della Ss.Annunziata che si trova al centro della piazzetta del borgo. Una volta lì potete decidere se proseguire per Piano Liguori, imboccando la stradina che corre laterale alla chiesa, o invece guardarvi attorno, magari cominciando proprio col visitare questa bella Parrocchia del '600.

Campagnano - Ischia Porto
Ogni anno, il 28 dicembre, tutt’attorno la chiesa si crea un’atmosfera magica che lascia a bocca aperta i turisti e i residenti che accorrono fin quassù per assistere allo spettacolo del Presepe Vivente di Campagnano.

Un evento che migliora l’offerta turistica invernale di Ischia e ci restituisce il suo volto più autentico: un""isola di terra", animata da un fortissimo sentimento di fede che si manifesta nelle numerose feste e tradizioni popolari che vi si svolgono.

02/08/17

Cartaromana - Ischia Porto

Una spiaggia di ciottoli; polle sorgive di acqua sulfurea che sgorga dal sottosuolo; piattaforme attrezzate con lettini ombrelloni e sdraio; i "mitici" scogli di Sant’Anna; la Torre Guevara con gli affreschi restaurati di recente e lo sfondo, onnipresente e maestoso, del Castello Aragonese.

Cartaromana, a Ischia, è tutto questo e molto altro. È anche una zona marina dall’elevato pregio ambientale, con suoi banchi di Posidonia oceanica; un’importante area archeologica dove sono stati scoperti, sotto il livello del mare, numerosi resti dell’antica colonia romana di Aenaria; il luogo dove i pescatori di Ischia Ponte si recavano in processione con mogli e figli per invocare la protezione di Sant’Anna, la protettrice delle partorienti, in una piccola cappella a Lei dedicata.

Cartaromana Ischia Porto
Ancora. Cartaromana è uno dei luoghi più fotografati dell’isola d’Ischia. La vicinanza del Castello Aragonese, talmente vicino che sembra di poterlo toccare; l’antico sentiero di Via Soronzano da cui è possibile ammirare lo sky-line del "borgo di Celsa"; la vista di Capri illuminata sul far della sera sono gli altri aspetti che spiegano come mai questa zona sia diventata negli anni una delle più turistiche dell’isola, con un’elevata capacità ricettiva garantita da numerosi alberghi 3 e 4 stelle.

Cartaromana Ischia Porto
Insomma, Cartaromana con la sua baia, la torre quattrocentesca e le cartoline del Castello, è uno dei luoghi più suggestivi dell’isola d’Ischia. Da viverci per chi ne ha il privilegio; sicuramente da venirci in vacanza se state pensando di trascorrere le vostre ferie sull’isola più grande e bella del Golfo di Napoli.

Cartaromana Ischia Porto

Ischia Vi aspetta!!!

27/07/17

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia

L'itinerario che vi proponiamo vi porterà alla scoperta della storia dell'isola di Ischia, attraverso luoghi spettacolari che si snodano tra terra e mare. Dai coloni Greci ai moti della rivoluzione napoletana, dall'epoca dei pirati al matrimonio di Vittoria Colonna con Ferrante D'avalos, duemila anni di storia hanno lasciato numerose tracce sul corpo verde dell'isola di Ischia.

Primo giorno

Il tour Ischia tra storia e mito comincia da Lacco Ameno, perchè è qui che inizia un periodo importantissimo per l'isola di Ischia, e non solo.

Nell'VIII secolo a.C. i coloni greci, provenienti dall'Eubea, sbarcarono a Lacco Ameno e vi fondarono Pithecusae, la prima colonia greca d'Occidente.

Per avere un'idea topografica di Pithecusae giungete a Lacco Ameno e recatevi sulla collina di Monte Vico: qui era l'acropoli greca con le dimore patrizie e qui, su questa bella collina negli anni '50 vennero alla luce durante degli scavi archeologici importantissimi reperti, tra cui la celebre Coppa di Nestore. Poi vi consigliamo di recarvi a san Montano, la bella baia dove oggi ci si reca soprattutto per fare il bagno, a quell'epoca era una grande necropoli.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
La necropoli si estendeva per almeno 500 metri in lunghezza; la larghezza è di circa 150 metri all'estremità verso mare; l'area interessata, di forma approssimativamente triangolare, misura pertanto più di 50.000 mq; questa necropoli venne utilizzata per mille anni, tra l'VIII secolo a. C. e il III d. C.

Dopo aver visto i luoghi di Pitecusae è il momento di andare ad osservare i reperti archeologici – non soltanto di epoca greca – che sono conservati nel museo di Pithecusae presso la Villa Arbusto a Lacco Ameno.

Per completare il quadro “archeologico” dell'isola bisogna il museo adiacente la chiesa di Santa Restituta, nella piazza del centro storico di Lacco Ameno.

Secondo giorno

Il secondo giorno lo dedicheremo alla storia medioevale e moderna; il punto di partenza sarà il Castello Aragonese.

Essendo stato il Castello densamente abitato dal XIII al XVII secolo circa, rappresenta un concentrato di storia isolana.

Tra le cose su cui soffermarsi c'è la cattedrale diroccata, perchè qui nel dicembre del 1509 Vittoria Colonna andò in sposa a Ferrante D'Avalos; la cripta affrescata della cattedrale, il cimitero della monache con gli scolatoi in pietra, dove venivano messi i cadaveri delle monache a consumarsi lentamente, mentre le sorelle vive si recavano a pregare, un “memento mori” molto forte, secondo l'uso del tempo.

Lasciato il Castello soffermatevi anche ad Ischia ponte, ricca di palazzi antichi.

Da non perdere: Palazzo Malcovati, - ci si giunge percorrendo la stradina adiacente la farmacia - costruito in parte nel mare; detto anche Scuopolo, il palazzo risale alla seconda metà del XVI secolo, ed aveva originariamente scopo difensivo.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
Palazzo Lanfreschi dei Marchesi di Bellarena, degli inizi del XVIII secolo.

Palazzo Lauro, sempre del '700, per molti anni sede dei governatori dell’isola.

Palazzo dell’Orologio, antica sede municipale e Palazzo Scalfati che si trova proprio all'inizio di Ischia ponte, anche questo un bell'esempio di architettura del '700.

Lasciate Ischia ponte e dirigetevi sulla vicina collina di Cartaromana, che potrete raggiungere a piedi attarverso via Soronzano, oppure – in estate - con taxi boat
per visitare la Torre di Guevara della fine del '400.

Internamente affrescata, la Torre era celebre soprattutto per il suo splendido giardino- ninfario alimentato da una sorgente dismessa celebrata da Giovanni Boccaccio nella V giornata del Decameron. Oggi dell'antico giardino c'è poca traccia, ma rimane comunque uno splendido luogo.

Terzo giorno

Il terzo giorno ci sposteremo a Forio, terra di incursioni piratesche tremende, tanto che vennero costruite tante torri di avvistamento - di cui oggi rimangono circa una decina.

Da visitare il Torrione, costruito nel 1480 è la prima e più importante fortificazione presente sul territorio del comune di Forio.

Una passeggiata per il centro storico di Forio vi pernetterò di ammirare pregevoli esempi di architettura civile come Palazzo Biondi, fine XVII sec.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
E – in una stradina laterale che porta al porto di Forio: Palazzo Covatta, dalla interessante facciata traforata.

Forio la visita si concluderà con la Chiesa del Soccorso, bellissimo esempio di architettura religiosa, che domina il mare e l'abitato di Forio.

Quarto giorno

Il quarto giorno lo dedicheremo al centro storico di Ischia dove partendo dal sagrato della chiesa di San Pietro, cominceremo un viaggio nell'Ottocento;

sul sagrato della chiesa furono infatti giustiziati aderenti alla rivoluzione napoletana del 1799, tra cui Pasquale Battistessa.

Poi dirigendoci verso il porto visiteremo Palazzo Reale.

Questo palazzo risale al '700, originariamente apparteneva alla famiglia Buonocore;
ma il re di Napoli se ne incapriccò e lo volle per sé.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
ll passaggio del Casino ai Borbone è sempre stato avvolto dal mistero. Vari autori sostengono che esso sia avvenuto per donazione, ma è certo che, anche se l’acquisizione avvenne in tal modo, non si trattò assolutamente di un atto spontaneo.

Subito dopo l’acquisizione, Ferdinando IV decise di affidare all’architetto di maggiore prestigio di quel tempo, ossia Carlo Vanvitelli, l’incarico di elaborare un progetto di sistemazione.

Dai Giardini della Reggia si può ammirare il porto di Ischia: un ex lago vulcanico che venne trasformato in porto nel 1854! L'inaugurazione avvenne il 17 settembre 1854 con una festa in pompa magna, alla maniera dei Borbone!

25/07/17

La festa di Sant'Alessandro 2017

Una interessante occasione di conoscere la storia dell'isolad'Ischia, abbinando a ciò il piacere di osservarne luoghi e tradizioni, è offerta dalla festività di S. Alessandro, che si celebra il 26 agosto

 La Festa Di Sant'Alessandro Ad Ischia
In questa ricorrenza si svolge una sfilata in costume, con circa 200 figuranti che interpretano i più celebri personaggi e le varie dinastie che si sono succedute al potere, nel corso degli anni, sull'isola d'Ischia. La sfilata parte dal Castello Aragonese e percorre i corsi principali di Ischia
 La Festa Di Sant'Alessandro Ad Ischia
Come da corretta interpretazione storica ad aprire il corteo sono i Greci, primordiali colonizzatori del territorio ischitano, seguiti dalla Corte rinascimentale che vede, assolute protagoniste, le figure di Vittoria Colonna e Ferrante d'Avalos; vi è poi la rappresentazione del periodo borbonico, del quale Carlo III Ferdinando IV sono gli attori principali, mentre Gioacchino Murat Ferdinando II sono gli ultimi personaggi di spicco raffigurati. 

 La Festa Di Sant'Alessandro Ad Ischia
La fase successiva del Corteo si incentra sulla rappresentazione delle tradizionali attività isolane del passato, rurali e marittime, con i figuranti in abiti rigorosamente del tempo: i contadini dediti alla produzione del vino, i marinai ed i pescatori, recanti ceste colme di prodotti del mare isolano, le donne con i vini più pregiati ed i bambini con le più belle primizie della terra ischitana.

19/07/17

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane

Estate, estate piena. E' la fine di luglio, è la festa diSant'Anna. Se avessimo una macchina del tempo per andare a ritroso di centinaia di anni fa, potremmo vedere sul ponticello di Ischia ponte un gruppo di donne che salgono su barchette di legno con festoni di fiori e frutta per raggiungere la chiesetta di Sant'Anna sulla costa di Cartaromana. Sono le donne ischitane devote alla madre di Maria, che ogni anno il 26 luglio, onorano la Santa protettrice delle partorienti e delle madri con una messa a cui segue un buon pranzo. Ed infatti nelle ceste che stanno imbarcando con sé sulle barchette ci sono fiaschi di vino biondo, cocomeri, pane ed il piatto forte della festa: la parmigiana di melanzane.

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane
Piatto assoluto, la parmigiana di melanzane, data la sua generosa consistenza; bontà strappa-applausi da consumare in estate, quando è il tempo delle dolci melanzane, ortaggio coltivato nelle fertili campagne ischitane che spicca tra la terra per la sua buccia nerissima e lucente, che inghiotte i raggi di sole trasformandoli in una polpa tenera e dolcissima. 

La melanzana è protagonista nella cucina ischitana di decine di ricette, almeno da mille anni, dal tempo in cui cioè giunse nel Meridione di Italia dal Nord Africa e dalla Mesopotamia insieme ad una sporta di altre bontà “musulmane”.

La melanzana la troviamo come contorno di piatti di carne: melanzane soffritte a funghetto, melanzane a barchetta con pomodorini e aglio, melanzane indorate e fritte, così come la troviamo spesso anche come condimento della pasta insieme a pomodorini, basilico e mozzarella, sulla pizza, la famosa “ortolana” o insieme ad altre verdure, la cianfotta. 

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane
Insomma, un ortaggio da cucinare in mille maniere, anche se non c'è chi non dica che le vette culinarie della melanzana omulignana- come viene più comunemente chiamata ad Ischia – si raggiungono soprattutto trasformandola in parmigiana. 

Sull'origine della ricetta della parmigiana dobbiamo ancora una volta guardare al Medioevo quando dalle cucine europee furono sfornati tanti tipi di torta, con crosta di pasta, farcite delle più varie componenti fritte: pesce, carne e le verdure, che però erano considerate cibo dei poveri.

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane
E' quindi sulle mense dei contadini – e non certo dei re! - che fa la sua comparsa la parmigiana di melanzane, intorno al XV secolo, quando cioè anche gli agricoltori dell'Italia del sud impararono a coltivare – e ad amare – quella pianta, ghiotta di sole, dai bei fiori viola e bianchi, che se non recisi si tramutavano in quei frutti di negra prepotenza, una delle delizie indiscusse della tavola mediterranea. 

Venendo in vacanza ad Ischia e intraprendendo un inderogabile itinerario del gusto alla tavola del sole, non deve mancare nella tassonomia dei sapori pitecusani una bella fetta di parmigiana di melanzane, magari nel giorno che la consacra piatto di Sant'Anna, il 26 luglio, su una barca in rada mentre si assiste alla sfilata dei barconi allegorici o in uno degli ottimi ristoranti di Ischia ponte, in attesa dei fuochi artificiali che illumineranno quella notte che la “parmigiana di mulignane” ha già provveduto a rendere memorabile.

11/07/17

Festa di Sant'Anna a Ischia, la sfilata dei barconi

Mondi di cartapesta galleggianti dai colori zuccherini sfilano lenti, quasi a passo di danza nel mare che riflette la luna, le stelle e le cento lucine festive. Mille e mille persone sono strette in questa baia di Cartaromana a bocca aperta di fronte all’arte effimera delle barche di Sant’Anna. E' una magica sfilata sul mare che avviene ad Ischia, ogni anno, la sera del 26 luglio

Il castello Aragonese per fondale, il borgo di Ischia ponte, un palco immenso per le regine di questa serata le barche addobbate, ognuna da un comune diverso, che cercano di strappare il primo premio, il palio di sant’Anna e il lungo applauso della folla. 

Festa di Sant'Anna a Ischia, la sfilata dei barconi
Una festa che affonda le sue radici nella devozione popolare per Sant’Anna,
la protettrice delle partorienti. 

In passato era infatti tradizione il 26 luglio dirigersi in barca da Ischia ponte in pellegrinaggio alla chiesetta dedicata alla madre di Maria, che si trova sulle sponde di Cartaromana

Le donne che attendevano un bambino pregavano che tutto filasse liscio, le donne che non ne avevano chiedevano invece un regalo: la fertilità. 

Festa di Sant'Anna a Ischia, la sfilata dei barconi
Un culto dunque dal sapore estremamente intimo, che poi nel corso degli anni ha preso dimensioni più sgargianti trasformandosi in festa.

E che festa!

Festa di Sant'Anna a Ischia, la sfilata dei barconi
Il borgo di Ischia ponte è tutto uno scintillio e le gente viene da mare, in barca, e da terra, per prendere parte alla magia di una notte sognante. 

La sfilata delle barche allegoriche apre le danze, ma poi lo spettacolo continua con l'incendio del Castello Aragonese, che lascia davvero senza fiato. 

Festa di Sant'Anna a Ischia, la sfilata dei barconi
I fuochi d’artificio chiudono la festa e sono fuochi spettacolari che illuminano a giorno la baia e ricamano nel cielo figure di fiori, arabeschi e missili di stelle.

20/06/17

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia

L'itinerario che vi proponiamo vi porterà alla scoperta della storia dell'isola di Ischia, attraverso luoghi spettacolari che si snodano tra terra e mare. Dai coloni Greci ai moti della rivoluzione napoletana, dall'epoca dei pirati al matrimonio di Vittoria Colonna con Ferrante D'avalos, duemila anni di storia hanno lasciato numerose tracce sul corpo verde dell'isola di Ischia.

Primo giorno

Il tour Ischia tra storia e mito comincia da Lacco Ameno, perchè è qui che inizia un periodo importantissimo per l'isola di Ischia, e non solo.

Nell'VIII secolo a.C. i coloni greci, provenienti dall'Eubea, sbarcarono a Lacco Ameno e vi fondarono Pithecusae, la prima colonia greca d'Occidente.

Per avere un'idea topografica di Pithecusae giungete a Lacco Ameno e recatevi sulla collina di Monte Vico: qui era l'acropoli greca con le dimore patrizie e qui, su questa bella collina negli anni '50 vennero alla luce durante degli scavi archeologici importantissimi reperti, tra cui la celebre Coppa di Nestore. Poi vi consigliamo di recarvi a san Montano, la bella baia dove oggi ci si reca soprattutto per fare il bagno, a quell'epoca era una grande necropoli.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
La necropoli si estendeva per almeno 500 metri in lunghezza; la larghezza è di circa 150 metri all'estremità verso mare; l'area interessata, di forma approssimativamente triangolare, misura pertanto più di 50.000 mq; questa necropoli venne utilizzata per mille anni, tra l'VIII secolo a. C. e il III d. C.

Dopo aver visto i luoghi di Pitecusae è il momento di andare ad osservare i reperti archeologici – non soltanto di epoca greca – che sono conservati nel museo di Pithecusae presso la Villa Arbusto a Lacco Ameno.

Per completare il quadro “archeologico” dell'isola bisogna il museo adiacente la chiesa di Santa Restituta, nella piazza del centro storico di Lacco Ameno.

Secondo giorno

Il secondo giorno lo dedicheremo alla storia medioevale e moderna; il punto di partenza sarà il Castello Aragonese.

Essendo stato il Castello densamente abitato dal XIII al XVII secolo circa, rappresenta un concentrato di storia isolana.

Tra le cose su cui soffermarsi c'è la cattedrale diroccata, perchè qui nel dicembre del 1509 Vittoria Colonna andò in sposa a Ferrante D'Avalos; la cripta affrescata della cattedrale, il cimitero della monache con gli scolatoi in pietra, dove venivano messi i cadaveri delle monache a consumarsi lentamente, mentre le sorelle vive si recavano a pregare, un “memento mori” molto forte, secondo l'uso del tempo.

Lasciato il Castello soffermatevi anche ad Ischia ponte, ricca di palazzi antichi.

Da non perdere: Palazzo Malcovati, - ci si giunge percorrendo la stradina adiacente la farmacia - costruito in parte nel mare; detto anche Scuopolo, il palazzo risale alla seconda metà del XVI secolo, ed aveva originariamente scopo difensivo.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
Palazzo Lanfreschi dei Marchesi di Bellarena, degli inizi del XVIII secolo.

Palazzo Lauro, sempre del '700, per molti anni sede dei governatori dell’isola.

Palazzo dell’Orologio, antica sede municipale e Palazzo Scalfati che si trova proprio all'inizio di Ischia ponte, anche questo un bell'esempio di architettura del '700.

Lasciate Ischia ponte e dirigetevi sulla vicina collina di Cartaromana, che potrete raggiungere a piedi attarverso via Soronzano, oppure – in estate - con taxi boat
per visitare la Torre di Guevara della fine del '400.

Internamente affrescata, la Torre era celebre soprattutto per il suo splendido giardino- ninfario alimentato da una sorgente dismessa celebrata da Giovanni Boccaccio nella V giornata del Decameron. Oggi dell'antico giardino c'è poca traccia, ma rimane comunque uno splendido luogo.

Terzo giorno

Il terzo giorno ci sposteremo a Forio, terra di incursioni piratesche tremende, tanto che vennero costruite tante torri di avvistamento - di cui oggi rimangono circa una decina.

Da visitare il Torrione, costruito nel 1480 è la prima e più importante fortificazione presente sul territorio del comune di Forio.

Una passeggiata per il centro storico di Forio vi pernetterò di ammirare pregevoli esempi di architettura civile come Palazzo Biondi, fine XVII sec.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
E – in una stradina laterale che porta al porto di Forio: Palazzo Covatta, dalla interessante facciata traforata.

Forio la visita si concluderà con la Chiesa del Soccorso, bellissimo esempio di architettura religiosa, che domina il mare e l'abitato di Forio.

Quarto giorno

Il quarto giorno lo dedicheremo al centro storico di Ischia dove partendo dal sagrato della chiesa di San Pietro, cominceremo un viaggio nell'Ottocento;

sul sagrato della chiesa furono infatti giustiziati aderenti alla rivoluzione napoletana del 1799, tra cui Pasquale Battistessa.

Poi dirigendoci verso il porto visiteremo Palazzo Reale.

Questo palazzo risale al '700, originariamente apparteneva alla famiglia Buonocore;
ma il re di Napoli se ne incapriccò e lo volle per sé.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
ll passaggio del Casino ai Borbone è sempre stato avvolto dal mistero. Vari autori sostengono che esso sia avvenuto per donazione, ma è certo che, anche se l’acquisizione avvenne in tal modo, non si trattò assolutamente di un atto spontaneo.

Subito dopo l’acquisizione, Ferdinando IV decise di affidare all’architetto di maggiore prestigio di quel tempo, ossia Carlo Vanvitelli, l’incarico di elaborare un progetto di sistemazione.

Dai Giardini della Reggia si può ammirare il porto di Ischia: un ex lago vulcanico che venne trasformato in porto nel 1854! L'inaugurazione avvenne il 17 settembre 1854 con una festa in pompa magna, alla maniera dei Borbone!

07/05/17

Cartaromana - Ischia Porto

Una spiaggia di ciottoli; polle sorgive di acqua sulfurea che sgorga dal sottosuolo; piattaforme attrezzate con lettini ombrelloni e sdraio; i "mitici" scogli di Sant’Anna; la Torre Guevara con gli affreschi restaurati di recente e lo sfondo, onnipresente e maestoso, del Castello Aragonese.

Cartaromana, a Ischia, è tutto questo e molto altro. È anche una zona marina dall’elevato pregio ambientale, con suoi banchi di Posidonia oceanica; un’importante area archeologica dove sono stati scoperti, sotto il livello del mare, numerosi resti dell’antica colonia romana di Aenaria; il luogo dove i pescatori di Ischia Ponte si recavano in processione con mogli e figli per invocare la protezione di Sant’Anna, la protettrice delle partorienti, in una piccola cappella a Lei dedicata.

Cartaromana Ischia Porto
Ancora. Cartaromana è uno dei luoghi più fotografati dell’isola d’Ischia. La vicinanza del Castello Aragonese, talmente vicino che sembra di poterlo toccare; l’antico sentiero di Via Soronzano da cui è possibile ammirare lo sky-line del "borgo di Celsa"; la vista di Capri illuminata sul far della sera sono gli altri aspetti che spiegano come mai questa zona sia diventata negli anni una delle più turistiche dell’isola, con un’elevata capacità ricettiva garantita da numerosi alberghi 3 e 4 stelle.

Cartaromana Ischia Porto
Insomma, Cartaromana con la sua baia, la torre quattrocentesca e le cartoline del Castello, è uno dei luoghi più suggestivi dell’isola d’Ischia. Da viverci per chi ne ha il privilegio; sicuramente da venirci in vacanza se state pensando di trascorrere le vostre ferie sull’isola più grande e bella del Golfo di Napoli.

Cartaromana Ischia Porto

Ischia Vi aspetta!!!

27/04/17

Cosa vedere nel comune di Ischia

Ischia non è solo il nome della più grande delle isole flegree, è anche il nome di uno dei 6 comuni in cui è diviso amministrativamente il territorio. Per inciso, il più importante dei comuni, quello che per primo si è aperto ai traffici commerciali e turistici con la terraferma grazie all’inaugurazione del porto borbonico nel 1854.

Sito sulla costa nord-orientale dell’isola, il comune di Ischia comprende i due nuclei principali di (Ischia) Ponte e (Ischia) Porto le contrade di San DomenicoSan MicheleSan Antuono e Campagnano.

E il tour alla scoperta delle cose da vedere nel comune di Ischia non può che partire da Ischia Ponte, una delle più significative testimonianze dell’architettura mediterranea, per secoli “cuore pulsante” della vita civile, politica ed economica dell’intera isola.

Da Ischia Ponte e dall’attiguo Castello Aragonese, la fortezza fatta erigere nel XV secolo da Alfonso il Magnanimo.

1. Ischia Ponte

Insieme a Marina Grande a Capri, alla Corricella a Procida e a Sant’Angelo Serrara Fontana, l’antico “Borgo di Celsa” è un’altra splendida testimonianza di quel modo di costruire “sui generis” che è l’architettura mediterranea. Probabilmente la più importante tra quelle citate, dal momento che agli archi, alle superfetazioni e ai colori pastello delle facciate va aggiunto il contrasto alto/basso tra i palazzi nobiliari e le case dei pescatori.

Già, perchè Ischia Ponte per secoli è stato il centro abitato più importante dell’intera isola, soprattutto per la presenza della curia vescovile, assai influente – come sappiamo – negli affari civili e politici oltre che in quelli religiosi.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Ma non è tutto perchè Ischia Ponte è una storica “enclave” di pescatori, una minoranza a cui però conviene affidarsi per cogliere l’essenza di un’isola che ha invece fama di essere “di terra”. Da vedere la piccola contrada della Mandra con le case basse a ridosso della spiaggia e i gozzi tirati fin quasi sulla strada, a due passi dall’uscio di casa.

I segni, i reperti e le testimonianze dell’arte marinaresca ischitana sono raccolti in un grazioso museo allestito nel settecentesco Palazzo dell’Orologio. Per saperne di più sul Museo del Mare leggi qui.

2. Castello Aragonese

La prima fondazione del Castello risale al 474 a.C. ad opera di Gerone I tiranno di Siracusa, cui i Cumani “regalarono” l’isola per il sostegno nella vittoriosa guerra contro i Tirreni. La forma attuale è invece opera di Alfonso V d’Aragona (1394 – 1458), al cui ingegno dobbiamo anche l’istmo che collega il Castello con il piazzale antistante.

La fortezza, che in molti punti richiama il più famoso Maschio Angioino di Napoli, per secoli è stato il centro abitato più importante dell’intera isola d’Ischia. All’interno dell’”Insula Minor” – come era chiamato nel Medioevo il Castello Aragonese – alla fine del ‘500 abitavano quasi 2.000 nuclei familiari che nelle mura di questa fortezza in mezzo al mare trovavano rifugio e protezione dai frequenti attacchi saraceni.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Nel XIX secolo i Borbone adibirono la fortezza di Ischia a bagno penale. Sorte condivisa con il Castello di Terra Murata a Procida, con la differenza che il primo cessò di essere un penitenziario con l’Unità d’Italia, mentre il complesso di Terra Murata a Procida ha continuato a esserlo fino al 1988.
Dai primi del ‘900 il Castello Aragonese è proprietà privata, sede privilegiata di mostre e rassegne culturali le più varie. Ultima, in ordine di tempo, l’Ischia Film Festival che si svolge ogni anno a cavallo tra i mesi di giugno e luglio.

3. Cartaromana

Poco distante da Ischia Ponte c’è Cartaromana, uno dei quartieri residenziali più belli di Ischia e però importante anche dal punto di vista storico e naturalistico. A Cartaromana c’è la Torre dei Guevara, la torre costiera a protezione del Castello Aragonese nella quale recentemente sono stati restaurati alcuni dipinti della fine del ‘500.

Sempre a Cartaromana c’è una piccola spiaggia di ciottoli famosa per le polle di acqua calda termale che risale in superficie dal sottosuolo.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Per non dire di Via Soronzano, una delle due strade di collegamento tra Cartaromana e Ischia Ponte. Nient’altro che una piccola strada, eppure in grado di regalare una prospettiva diversa di Ischia Ponte con il profilo del Castello e la cupola della Cattedrale a dominare lo sky line del borgo.
Tutti particolari che suggeriscono di fare una visita a Cartaromana dove ci si ferma volentieri ad aspettare l’alba e, più di recente, per scattare un “selfie” con lo sfondo del Castello Aragonese.

4. Via Roma e Corso Vittoria Colonna

Le vie dello shopping e del by night made in Ischia. Un vero e proprio “centro commerciale naturale” dove ci si può fermare a mangiare, gustare un gelato o proseguire per la Riva Destra, la parte più riparata del porto di Ischia dove d’estate attraccano megayachts provenienti da ogni parte del mondo.
Da vedere in zona le chiese Santa Maria delle Grazie in San Pietro e Santa Maria di Portosalvo. Quest’ultima, il primo monumento che il turista si trova di fronte appena sbarcato a Ischia  con l’aliscafo.

5. Campagnano

Campagnano è l’antico fondo agricolo della “nobiltà aenariana”, nonchè uno dei luoghi più panoramici dell’isola d’Ischia. Si tratta di un antico borgo rurale che conserva numerose tracce della civiltà contadina ischitana. A cominciare da Piano Liguori un villaggio abbandonato a quasi 300 metri sul livello del mare in grado di regalare agli escursionisti che vi si arrampicano scorci e paesaggi meravigliosi, con l’arcipelago flegreo a far da sfondo a ettari e ettari di vigneti coltivati a picco sul mare.

Restano fuori da questo sommario elenco, le spiagge, le pinete, il Palazzo Reale e tanti altri dettagli piccoli e grandi per i quali occorre venire più che scriverne e parlarne.

Ischia Vi aspetta!!!

21/04/17

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia

L'itinerario che vi proponiamo vi porterà alla scoperta della storia dell'isola di Ischia, attraverso luoghi spettacolari che si snodano tra terra e mare. Dai coloni Greci ai moti della rivoluzione napoletana, dall'epoca dei pirati al matrimonio di Vittoria Colonna con Ferrante D'avalos, duemila anni di storia hanno lasciato numerose tracce sul corpo verde dell'isola di Ischia.

Primo giorno

Il tour Ischia tra storia e mito comincia da Lacco Ameno, perchè è qui che inizia un periodo importantissimo per l'isola di Ischia, e non solo.

Nell'VIII secolo a.C. i coloni greci, provenienti dall'Eubea, sbarcarono a Lacco Ameno e vi fondarono Pithecusae, la prima colonia greca d'Occidente.

Per avere un'idea topografica di Pithecusae giungete a Lacco Ameno e recatevi sulla collina di Monte Vico: qui era l'acropoli greca con le dimore patrizie e qui, su questa bella collina negli anni '50 vennero alla luce durante degli scavi archeologici importantissimi reperti, tra cui la celebre Coppa di Nestore. Poi vi consigliamo di recarvi a san Montano, la bella baia dove oggi ci si reca soprattutto per fare il bagno, a quell'epoca era una grande necropoli.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
La necropoli si estendeva per almeno 500 metri in lunghezza; la larghezza è di circa 150 metri all'estremità verso mare; l'area interessata, di forma approssimativamente triangolare, misura pertanto più di 50.000 mq; questa necropoli venne utilizzata per mille anni, tra l'VIII secolo a. C. e il III d. C.

Dopo aver visto i luoghi di Pitecusae è il momento di andare ad osservare i reperti archeologici – non soltanto di epoca greca – che sono conservati nel museo di Pithecusae presso la Villa Arbusto a Lacco Ameno.

Per completare il quadro “archeologico” dell'isola bisogna il museo adiacente la chiesa di Santa Restituta, nella piazza del centro storico di Lacco Ameno.

Secondo giorno

Il secondo giorno lo dedicheremo alla storia medioevale e moderna; il punto di partenza sarà il Castello Aragonese.

Essendo stato il Castello densamente abitato dal XIII al XVII secolo circa, rappresenta un concentrato di storia isolana.

Tra le cose su cui soffermarsi c'è la cattedrale diroccata, perchè qui nel dicembre del 1509 Vittoria Colonna andò in sposa a Ferrante D'Avalos; la cripta affrescata della cattedrale, il cimitero della monache con gli scolatoi in pietra, dove venivano messi i cadaveri delle monache a consumarsi lentamente, mentre le sorelle vive si recavano a pregare, un “memento mori” molto forte, secondo l'uso del tempo.

Lasciato il Castello soffermatevi anche ad Ischia ponte, ricca di palazzi antichi.

Da non perdere: Palazzo Malcovati, - ci si giunge percorrendo la stradina adiacente la farmacia - costruito in parte nel mare; detto anche Scuopolo, il palazzo risale alla seconda metà del XVI secolo, ed aveva originariamente scopo difensivo.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
Palazzo Lanfreschi dei Marchesi di Bellarena, degli inizi del XVIII secolo.

Palazzo Lauro, sempre del '700, per molti anni sede dei governatori dell’isola.

Palazzo dell’Orologio, antica sede municipale e Palazzo Scalfati che si trova proprio all'inizio di Ischia ponte, anche questo un bell'esempio di architettura del '700.

Lasciate Ischia ponte e dirigetevi sulla vicina collina di Cartaromana, che potrete raggiungere a piedi attarverso via Soronzano, oppure – in estate - con taxi boat
per visitare la Torre di Guevara della fine del '400.

Internamente affrescata, la Torre era celebre soprattutto per il suo splendido giardino- ninfario alimentato da una sorgente dismessa celebrata da Giovanni Boccaccio nella V giornata del Decameron. Oggi dell'antico giardino c'è poca traccia, ma rimane comunque uno splendido luogo.

Terzo giorno

Il terzo giorno ci sposteremo a Forio, terra di incursioni piratesche tremende, tanto che vennero costruite tante torri di avvistamento - di cui oggi rimangono circa una decina.

Da visitare il Torrione, costruito nel 1480 è la prima e più importante fortificazione presente sul territorio del comune di Forio.

Una passeggiata per il centro storico di Forio vi pernetterò di ammirare pregevoli esempi di architettura civile come Palazzo Biondi, fine XVII sec.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
E – in una stradina laterale che porta al porto di Forio: Palazzo Covatta, dalla interessante facciata traforata.

Forio la visita si concluderà con la Chiesa del Soccorso, bellissimo esempio di architettura religiosa, che domina il mare e l'abitato di Forio.

Quarto giorno

Il quarto giorno lo dedicheremo al centro storico di Ischia dove partendo dal sagrato della chiesa di San Pietro, cominceremo un viaggio nell'Ottocento;

sul sagrato della chiesa furono infatti giustiziati aderenti alla rivoluzione napoletana del 1799, tra cui Pasquale Battistessa.

Poi dirigendoci verso il porto visiteremo Palazzo Reale.

Questo palazzo risale al '700, originariamente apparteneva alla famiglia Buonocore;
ma il re di Napoli se ne incapriccò e lo volle per sé.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
ll passaggio del Casino ai Borbone è sempre stato avvolto dal mistero. Vari autori sostengono che esso sia avvenuto per donazione, ma è certo che, anche se l’acquisizione avvenne in tal modo, non si trattò assolutamente di un atto spontaneo.

Subito dopo l’acquisizione, Ferdinando IV decise di affidare all’architetto di maggiore prestigio di quel tempo, ossia Carlo Vanvitelli, l’incarico di elaborare un progetto di sistemazione.

Dai Giardini della Reggia si può ammirare il porto di Ischia: un ex lago vulcanico che venne trasformato in porto nel 1854! L'inaugurazione avvenne il 17 settembre 1854 con una festa in pompa magna, alla maniera dei Borbone!