Visualizzazione post con etichetta cucina ischitana. Mostra tutti i post
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16/08/17

Coniglio all'Ischitana

Sarà senz'altro strano, ma e' cosi': il piatto ischitano piu' classico non è una pietanza a base di pesce, bensì il coniglio. Il sugo è l'ideale per condire la pasta (la ricetta classica prevede i bucatini!), completata con prezzemolo (o basilico) e abbondante parmigiano grattugiato al momento.

Il coniglio è ancora oggi la specialità gastronomica locale e la domenica è sulle tavole di molte famiglie. E' stato sempre il piatto D.O.C. della tradizione gastronomica di Ischia. Il segreto di tanto successo, il cui profumo inconfondibile si diffonde nell'aria, è da ricercare in due arnesi "indispensabili"tegame di terracotta ("'u tiano") e cucina a legna, cose che in qualche casa di campagna, ancora oggi, è possibile trovare.

Coniglio all'Ischitana

Il coniglio selvatico era un tempo l'animale più diffuso sull'Isola. Il D'Ascia dice che "l'isola ne era infestata quando la colonia dei Siciliani venne a popolarli", verso il 47Oa.C. Due erano le specie: il coniglio leporino (con caratteri simili a quelli della lepre) e il coniglio sorcigno (con caratteri simili a quelli del sorcio). I sovrani aragonesi e i marchesi del Vasto spesso andavano a caccia di conigli leporini. Oggi il coniglio non è più tanto selvatico e molte famiglie che abitano in campagna amano allevarlo in gabbia. Ma un tempo si allevava in un fosso scavato in un terreno a circa due metri di profondità. Lì i conigli crescevano e si moltiplicavano.

Bucatini al sugo di coniglio all'Ischitana
Quando il contadino gettava l'erba nel fosso, i conigli uscivano dalla tana per mangiarla ed egli, seminascosto, li contava, perché in pochi mesi il fosso si riempiva di conigli di varia grandezza e colore. Per catturarli bisognava chiudere la tana e ciò avveniva di notte sfruttando il chiarore della luna: si fissavano due paletti lateralmente alla tana, poi veniva fatta scivolare silenziosamente una tavola che, trattenuta dai paletti, ostruiva la tana. Il contadino allora scendeva nel fosso per mezzo di una scala, prendeva i conigli che gli erano necessari per il pranzo e li affidava alla padrona che li cucinava con cura

Coniglio all'Ischitana
Dove mangiare il coniglio all'Ischitana

Bracconiere  - Via Falanga, 1, 80070 Serrara Fontana, Isola d'Ischia, Italia
Ristorante Bellavista - Via Montecorvo 75, 80075 Forio, Isola d'Ischia, Italia
Il Focolare - Via Cretaio, Casamicciola Terme, Isola d'Ischia, Italia

04/08/17

Il gelato artigianale Ischitano

Il gusto corposo delle creme, la soavità dei semifreddi, la fresca ariosità dei sorbetti. La tradizione dolciaria ischitana ha un passato antichissimo e ricette che risalgono a tempi remoti e luoghi lontani: come il gelato. Consumato come dessert il gelato artigianale è così ricco e sano che può anche sostituire un pasto, soprattutto in estate quando si ha voglia di cibi freddi.

Se siete in vacanza sull’isola di Ischia recatevi in una delle tante pasticcerie e gelaterie artigianali, nei borghi storici ce ne sono di veramente antiche celebri, e provate tutta la dolcezza di un gelato ischitano sappiate che state assaporando una ricetta che è giunta nel sud Italia dall’Arabia!

Il gelato artigianale Ischitano 
Dalla Sicilia il gelato giunse in tutta l’Italia del Sud e a Napoli dove cominciò una scuola gelatiera altrettanto famosa di quella siciliana.

Sull’isola di Ischia nei tempi remoti già si conservava il ghiaccio in profonde fosse scavate nei boschi d’alta quota. Nelbosco della Falanga ci sono ancora questi proto congelatori, che però naturalmente nessuno più adopera.

Spesso quando venivano sull’isola nobili e re, si mandavano i servi a procurarsi il ghiaccio della Falanga per preparare prelibi sorbetti con limone, arancio o cannella.

Il gelato artigianale Ischitano 
In un bar di Ischia ponte ancora si prepara il gelato secondo l’antica ricetta aragonese.

Sempre qui sembra sia stato inventato “Il Bacio”, un gelato al cioccolato, completamente ricoperto di cioccolato fondente con nocciole e cialda croccante, una prelibatezza tutta ischitana.

19/07/17

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane

Estate, estate piena. E' la fine di luglio, è la festa diSant'Anna. Se avessimo una macchina del tempo per andare a ritroso di centinaia di anni fa, potremmo vedere sul ponticello di Ischia ponte un gruppo di donne che salgono su barchette di legno con festoni di fiori e frutta per raggiungere la chiesetta di Sant'Anna sulla costa di Cartaromana. Sono le donne ischitane devote alla madre di Maria, che ogni anno il 26 luglio, onorano la Santa protettrice delle partorienti e delle madri con una messa a cui segue un buon pranzo. Ed infatti nelle ceste che stanno imbarcando con sé sulle barchette ci sono fiaschi di vino biondo, cocomeri, pane ed il piatto forte della festa: la parmigiana di melanzane.

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane
Piatto assoluto, la parmigiana di melanzane, data la sua generosa consistenza; bontà strappa-applausi da consumare in estate, quando è il tempo delle dolci melanzane, ortaggio coltivato nelle fertili campagne ischitane che spicca tra la terra per la sua buccia nerissima e lucente, che inghiotte i raggi di sole trasformandoli in una polpa tenera e dolcissima. 

La melanzana è protagonista nella cucina ischitana di decine di ricette, almeno da mille anni, dal tempo in cui cioè giunse nel Meridione di Italia dal Nord Africa e dalla Mesopotamia insieme ad una sporta di altre bontà “musulmane”.

La melanzana la troviamo come contorno di piatti di carne: melanzane soffritte a funghetto, melanzane a barchetta con pomodorini e aglio, melanzane indorate e fritte, così come la troviamo spesso anche come condimento della pasta insieme a pomodorini, basilico e mozzarella, sulla pizza, la famosa “ortolana” o insieme ad altre verdure, la cianfotta. 

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane
Insomma, un ortaggio da cucinare in mille maniere, anche se non c'è chi non dica che le vette culinarie della melanzana omulignana- come viene più comunemente chiamata ad Ischia – si raggiungono soprattutto trasformandola in parmigiana. 

Sull'origine della ricetta della parmigiana dobbiamo ancora una volta guardare al Medioevo quando dalle cucine europee furono sfornati tanti tipi di torta, con crosta di pasta, farcite delle più varie componenti fritte: pesce, carne e le verdure, che però erano considerate cibo dei poveri.

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane
E' quindi sulle mense dei contadini – e non certo dei re! - che fa la sua comparsa la parmigiana di melanzane, intorno al XV secolo, quando cioè anche gli agricoltori dell'Italia del sud impararono a coltivare – e ad amare – quella pianta, ghiotta di sole, dai bei fiori viola e bianchi, che se non recisi si tramutavano in quei frutti di negra prepotenza, una delle delizie indiscusse della tavola mediterranea. 

Venendo in vacanza ad Ischia e intraprendendo un inderogabile itinerario del gusto alla tavola del sole, non deve mancare nella tassonomia dei sapori pitecusani una bella fetta di parmigiana di melanzane, magari nel giorno che la consacra piatto di Sant'Anna, il 26 luglio, su una barca in rada mentre si assiste alla sfilata dei barconi allegorici o in uno degli ottimi ristoranti di Ischia ponte, in attesa dei fuochi artificiali che illumineranno quella notte che la “parmigiana di mulignane” ha già provveduto a rendere memorabile.

15/07/17

Il gelato artigianale Ischitano

Il gusto corposo delle creme, la soavità dei semifreddi, la fresca ariosità dei sorbetti. La tradizione dolciaria ischitana ha un passato antichissimo e ricette che risalgono a tempi remoti e luoghi lontani: come il gelato. Consumato come dessert il gelato artigianale è così ricco e sano che può anche sostituire un pasto, soprattutto in estate quando si ha voglia di cibi freddi.

Se siete in vacanza sull’isola di Ischia recatevi in una delle tante pasticcerie e gelaterie artigianali, nei borghi storici ce ne sono di veramente antiche celebri, e provate tutta la dolcezza di un gelato ischitano sappiate che state assaporando una ricetta che è giunta nel sud Italia dall’Arabia!

Il gelato artigianale Ischitano 
Dalla Sicilia il gelato giunse in tutta l’Italia del Sud e a Napoli dove cominciò una scuola gelatiera altrettanto famosa di quella siciliana.

Sull’isola di Ischia nei tempi remoti già si conservava il ghiaccio in profonde fosse scavate nei boschi d’alta quota. Nelbosco della Falanga ci sono ancora questi proto congelatori, che però naturalmente nessuno più adopera.

Spesso quando venivano sull’isola nobili e re, si mandavano i servi a procurarsi il ghiaccio della Falanga per preparare prelibi sorbetti con limone, arancio o cannella.

Il gelato artigianale Ischitano 
In un bar di Ischia ponte ancora si prepara il gelato secondo l’antica ricetta aragonese.

Sempre qui sembra sia stato inventato “Il Bacio”, un gelato al cioccolato, completamente ricoperto di cioccolato fondente con nocciole e cialda croccante, una prelibatezza tutta ischitana.

10/06/17

Il gelato artigianale Ischitano

Il gusto corposo delle creme, la soavità dei semifreddi, la fresca ariosità dei sorbetti. La tradizione dolciaria ischitana ha un passato antichissimo e ricette che risalgono a tempi remoti e luoghi lontani: come il gelato. Consumato come dessert il gelato artigianale è così ricco e sano che può anche sostituire un pasto, soprattutto in estate quando si ha voglia di cibi freddi.

Se siete in vacanza sull’isola di Ischia recatevi in una delle tante pasticcerie e gelaterie artigianali, nei borghi storici ce ne sono di veramente antiche celebri, e provate tutta la dolcezza di un gelato ischitano sappiate che state assaporando una ricetta che è giunta nel sud Italia dall’Arabia!

Il gelato artigianale Ischitano 
Dalla Sicilia il gelato giunse in tutta l’Italia del Sud e a Napoli dove cominciò una scuola gelatiera altrettanto famosa di quella siciliana.

Sull’isola di Ischia nei tempi remoti già si conservava il ghiaccio in profonde fosse scavate nei boschi d’alta quota. Nelbosco della Falanga ci sono ancora questi proto congelatori, che però naturalmente nessuno più adopera.

Spesso quando venivano sull’isola nobili e re, si mandavano i servi a procurarsi il ghiaccio della Falanga per preparare prelibi sorbetti con limone, arancio o cannella.

Il gelato artigianale Ischitano 
In un bar di Ischia ponte ancora si prepara il gelato secondo l’antica ricetta aragonese.

Sempre qui sembra sia stato inventato “Il Bacio”, un gelato al cioccolato, completamente ricoperto di cioccolato fondente con nocciole e cialda croccante, una prelibatezza tutta ischitana.

20/09/16

Il gelato artigianale Ischitano

Il gusto corposo delle creme, la soavità dei semifreddi, la fresca ariosità dei sorbetti. La tradizione dolciaria ischitana ha un passato antichissimo e ricette che risalgono a tempi remoti e luoghi lontani: come il gelato. Consumato come dessert il gelato artigianale è così ricco e sano che può anche sostituire un pasto, soprattutto in estate quando si ha voglia di cibi freddi.

Se siete in vacanza sull’isola di Ischia recatevi in una delle tante pasticcerie e gelaterie artigianali, nei borghi storici ce ne sono di veramente antiche celebri, e provate tutta la dolcezza di un gelato ischitano sappiate che state assaporando una ricetta che è giunta nel sud Italia dall’Arabia!

Il gelato artigianale Ischitano 
Dalla Sicilia il gelato giunse in tutta l’Italia del Sud e a Napoli dove cominciò una scuola gelatiera altrettanto famosa di quella siciliana.

Sull’isola di Ischia nei tempi remoti già si conservava il ghiaccio in profonde fosse scavate nei boschi d’alta quota. Nelbosco della Falanga ci sono ancora questi proto congelatori, che però naturalmente nessuno più adopera.

Spesso quando venivano sull’isola nobili e re, si mandavano i servi a procurarsi il ghiaccio della Falanga per preparare prelibi sorbetti con limone, arancio o cannella.

Il gelato artigianale Ischitano 
In un bar di Ischia ponte ancora si prepara il gelato secondo l’antica ricetta aragonese.

Sempre qui sembra sia stato inventato “Il Bacio”, un gelato al cioccolato, completamente ricoperto di cioccolato fondente con nocciole e cialda croccante, una prelibatezza tutta ischitana.

15/08/16

Coniglio all'Ischitana

Sarà senz'altro strano, ma e' cosi': il piatto ischitano piu' classico non è una pietanza a base di pesce, bensì il coniglio. Il sugo è l'ideale per condire la pasta (la ricetta classica prevede i bucatini!), completata con prezzemolo (o basilico) e abbondante parmigiano grattugiato al momento.

Il coniglio è ancora oggi la specialità gastronomica locale e la domenica è sulle tavole di molte famiglie. E' stato sempre il piatto D.O.C. della tradizione gastronomica di Ischia. Il segreto di tanto successo, il cui profumo inconfondibile si diffonde nell'aria, è da ricercare in due arnesi "indispensabili"tegame di terracotta ("'u tiano") e cucina a legna, cose che in qualche casa di campagna, ancora oggi, è possibile trovare.

Coniglio all'Ischitana

Il coniglio selvatico era un tempo l'animale più diffuso sull'Isola. Il D'Ascia dice che "l'isola ne era infestata quando la colonia dei Siciliani venne a popolarli", verso il 47Oa.C. Due erano le specie: il coniglio leporino (con caratteri simili a quelli della lepre) e il coniglio sorcigno (con caratteri simili a quelli del sorcio). I sovrani aragonesi e i marchesi del Vasto spesso andavano a caccia di conigli leporini. Oggi il coniglio non è più tanto selvatico e molte famiglie che abitano in campagna amano allevarlo in gabbia. Ma un tempo si allevava in un fosso scavato in un terreno a circa due metri di profondità. Lì i conigli crescevano e si moltiplicavano.

Bucatini al sugo di coniglio all'Ischitana
Quando il contadino gettava l'erba nel fosso, i conigli uscivano dalla tana per mangiarla ed egli, seminascosto, li contava, perché in pochi mesi il fosso si riempiva di conigli di varia grandezza e colore. Per catturarli bisognava chiudere la tana e ciò avveniva di notte sfruttando il chiarore della luna: si fissavano due paletti lateralmente alla tana, poi veniva fatta scivolare silenziosamente una tavola che, trattenuta dai paletti, ostruiva la tana. Il contadino allora scendeva nel fosso per mezzo di una scala, prendeva i conigli che gli erano necessari per il pranzo e li affidava alla padrona che li cucinava con cura

Coniglio all'Ischitana
Dove mangiare il coniglio all'Ischitana

Bracconiere  - Via Falanga, 1, 80070 Serrara Fontana, Isola d'Ischia, Italia
Ristorante Bellavista - Via Montecorvo 75, 80075 Forio, Isola d'Ischia, Italia
Il Focolare - Via Cretaio, Casamicciola Terme, Isola d'Ischia, Italia

03/08/16

Il gelato artigianale Ischitano

Il gusto corposo delle creme, la soavità dei semifreddi, la fresca ariosità dei sorbetti. La tradizione dolciaria ischitana ha un passato antichissimo e ricette che risalgono a tempi remoti e luoghi lontani: come il gelato. Consumato come dessert il gelato artigianale è così ricco e sano che può anche sostituire un pasto, soprattutto in estate quando si ha voglia di cibi freddi.

Se siete in vacanza sull’isola di Ischia recatevi in una delle tante pasticcerie e gelaterie artigianali, nei borghi storici ce ne sono di veramente antiche celebri, e provate tutta la dolcezza di un gelato ischitano sappiate che state assaporando una ricetta che è giunta nel sud Italia dall’Arabia!

Il gelato artigianale Ischitano 
Dalla Sicilia il gelato giunse in tutta l’Italia del Sud e a Napoli dove cominciò una scuola gelatiera altrettanto famosa di quella siciliana.

Sull’isola di Ischia nei tempi remoti già si conservava il ghiaccio in profonde fosse scavate nei boschi d’alta quota. Nelbosco della Falanga ci sono ancora questi proto congelatori, che però naturalmente nessuno più adopera.

Spesso quando venivano sull’isola nobili e re, si mandavano i servi a procurarsi il ghiaccio della Falanga per preparare prelibi sorbetti con limone, arancio o cannella.

Il gelato artigianale Ischitano 
In un bar di Ischia ponte ancora si prepara il gelato secondo l’antica ricetta aragonese.

Sempre qui sembra sia stato inventato “Il Bacio”, un gelato al cioccolato, completamente ricoperto di cioccolato fondente con nocciole e cialda croccante, una prelibatezza tutta ischitana.

18/07/16

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane

Estate, estate piena. E' la fine di luglio, è la festa diSant'Anna. Se avessimo una macchina del tempo per andare a ritroso di centinaia di anni fa, potremmo vedere sul ponticello di Ischia ponte un gruppo di donne che salgono su barchette di legno con festoni di fiori e frutta per raggiungere la chiesetta di Sant'Anna sulla costa di Cartaromana. Sono le donne ischitane devote alla madre di Maria, che ogni anno il 26 luglio, onorano la Santa protettrice delle partorienti e delle madri con una messa a cui segue un buon pranzo. Ed infatti nelle ceste che stanno imbarcando con sé sulle barchette ci sono fiaschi di vino biondo, cocomeri, pane ed il piatto forte della festa: la parmigiana di melanzane.


Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane
Piatto assoluto, la parmigiana di melanzane, data la sua generosa consistenza; bontà strappa-applausi da consumare in estate, quando è il tempo delle dolci melanzane, ortaggio coltivato nelle fertili campagne ischitane che spicca tra la terra per la sua buccia nerissima e lucente, che inghiotte i raggi di sole trasformandoli in una polpa tenera e dolcissima. 

La melanzana è protagonista nella cucina ischitana di decine di ricette, almeno da mille anni, dal tempo in cui cioè giunse nel Meridione di Italia dal Nord Africa e dalla Mesopotamia insieme ad una sporta di altre bontà “musulmane”.

La melanzana la troviamo come contorno di piatti di carne: melanzane soffritte a funghetto, melanzane a barchetta con pomodorini e aglio, melanzane indorate e fritte, così come la troviamo spesso anche come condimento della pasta insieme a pomodorini, basilico e mozzarella, sulla pizza, la famosa “ortolana” o insieme ad altre verdure, la cianfotta. 


Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane
Insomma, un ortaggio da cucinare in mille maniere, anche se non c'è chi non dica che le vette culinarie della melanzana omulignana- come viene più comunemente chiamata ad Ischia – si raggiungono soprattutto trasformandola in parmigiana. 

Sull'origine della ricetta della parmigiana dobbiamo ancora una volta guardare al Medioevo quando dalle cucine europee furono sfornati tanti tipi di torta, con crosta di pasta, farcite delle più varie componenti fritte: pesce, carne e le verdure, che però erano considerate cibo dei poveri.

Il piatto di Sant'Anna: la parmigiana di melanzane
E' quindi sulle mense dei contadini – e non certo dei re! - che fa la sua comparsa la parmigiana di melanzane, intorno al XV secolo, quando cioè anche gli agricoltori dell'Italia del sud impararono a coltivare – e ad amare – quella pianta, ghiotta di sole, dai bei fiori viola e bianchi, che se non recisi si tramutavano in quei frutti di negra prepotenza, una delle delizie indiscusse della tavola mediterranea. 

Venendo in vacanza ad Ischia e intraprendendo un inderogabile itinerario del gusto alla tavola del sole, non deve mancare nella tassonomia dei sapori pitecusani una bella fetta di parmigiana di melanzane, magari nel giorno che la consacra piatto di Sant'Anna, il 26 luglio, su una barca in rada mentre si assiste alla sfilata dei barconi allegorici o in uno degli ottimi ristoranti di Ischia ponte, in attesa dei fuochi artificiali che illumineranno quella notte che la “parmigiana di mulignane” ha già provveduto a rendere memorabile.

14/07/16

Il gelato artigianale Ischitano

Il gusto corposo delle creme, la soavità dei semifreddi, la fresca ariosità dei sorbetti. La tradizione dolciaria ischitana ha un passato antichissimo e ricette che risalgono a tempi remoti e luoghi lontani: come il gelato. Consumato come dessert il gelato artigianale è così ricco e sano che può anche sostituire un pasto, soprattutto in estate quando si ha voglia di cibi freddi.

Se siete in vacanza sull’isola di Ischia recatevi in una delle tante pasticcerie e gelaterie artigianali, nei borghi storici ce ne sono di veramente antiche celebri, e provate tutta la dolcezza di un gelato ischitano sappiate che state assaporando una ricetta che è giunta nel sud Italia dall’Arabia!

Il gelato artigianale Ischitano 
Dalla Sicilia il gelato giunse in tutta l’Italia del Sud e a Napoli dove cominciò una scuola gelatiera altrettanto famosa di quella siciliana.

Sull’isola di Ischia nei tempi remoti già si conservava il ghiaccio in profonde fosse scavate nei boschi d’alta quota. Nelbosco della Falanga ci sono ancora questi proto congelatori, che però naturalmente nessuno più adopera.

Spesso quando venivano sull’isola nobili e re, si mandavano i servi a procurarsi il ghiaccio della Falanga per preparare prelibi sorbetti con limone, arancio o cannella.

Il gelato artigianale Ischitano 
In un bar di Ischia ponte ancora si prepara il gelato secondo l’antica ricetta aragonese.

Sempre qui sembra sia stato inventato “Il Bacio”, un gelato al cioccolato, completamente ricoperto di cioccolato fondente con nocciole e cialda croccante, una prelibatezza tutta ischitana.

18/06/16

Ristorante l'Arca, una location unica

Ristorante l'Arca, una location unica

Descrizione del Ristorante Pizzeria L'Arca

Incastonato come una pietra preziosa tra le verdi colline ed i vigneti della costa sud occidentale dell'isola, il ristorante l'Arca è interamente intarsiato su un grosso masso di pietra verde!

Specialità casarecce di terra e di mare

La cucina è casereccia tipica isolana; nel menù troviamo il coniglio alla cacciatora e la pizza napoletana. A disposizione dei clienti un piccolo parcheggio.

Ristorante l'Arca, una location unica
Alcuni piatti che potrete gustare all'Arca

Ampia scelta di specialità sia di terra che di mare, oltre al Coniglio alla Cacciatora, specialità della casa, cucinato sapientemente da Mamma Filomena, ottimi sono anche i piatti a base di pesce.

Posizione del Ristorante Pizzeria L'Arca

Posizionato sulle colline meridionali dell'isola, il ristorante è stato ricavato su un enorme masso di pietra verde, che si erge tra i verdi vigneti della zona. 

Ristorante l'Arca, una location unica
Facile da raggiungere in auto, un piccolo parcheggio a disposizione della clientela, posto sul versante opposto della strada. Per chi si muove a piedi la fermata dell'autobus è a 50 metri, il ristorante organizza comunque su richiesta transfer gratuiti.

Ristorante L'Arca 
Via Ciglio 144 - 80070 Serrara Fontana (Na)
Tel. Tel. ì39 3208706019

07/05/16

Il gelato artigianale Ischitano

Il gusto corposo delle creme, la soavità dei semifreddi, la fresca ariosità dei sorbetti. La tradizione dolciaria ischitana ha un passato antichissimo e ricette che risalgono a tempi remoti e luoghi lontani: come il gelato. Consumato come dessert il gelato artigianale è così ricco e sano che può anche sostituire un pasto, soprattutto in estate quando si ha voglia di cibi freddi.

Se siete in vacanza sull’isola di Ischia recatevi in una delle tante pasticcerie e gelaterie artigianali, nei borghi storici ce ne sono di veramente antiche celebri, e provate tutta la dolcezza di un gelato ischitano sappiate che state assaporando una ricetta che è giunta nel sud Italia dall’Arabia!

Il gelato artigianale Ischitano 
Dalla Sicilia il gelato giunse in tutta l’Italia del Sud e a Napoli dove cominciò una scuola gelatiera altrettanto famosa di quella siciliana.

Sull’isola di Ischia nei tempi remoti già si conservava il ghiaccio in profonde fosse scavate nei boschi d’alta quota. Nelbosco della Falanga ci sono ancora questi proto congelatori, che però naturalmente nessuno più adopera.

Spesso quando venivano sull’isola nobili e re, si mandavano i servi a procurarsi il ghiaccio della Falanga per preparare prelibi sorbetti con limone, arancio o cannella.

Il gelato artigianale Ischitano 
In un bar di Ischia ponte ancora si prepara il gelato secondo l’antica ricetta aragonese.

Sempre qui sembra sia stato inventato “Il Bacio”, un gelato al cioccolato, completamente ricoperto di cioccolato fondente con nocciole e cialda croccante, una prelibatezza tutta ischitana.

19/04/16

Coniglio all'Ischitana

Sarà senz'altro strano, ma e' cosi': il piatto ischitano piu' classico non è una pietanza a base di pesce, bensì il coniglio. Il sugo è l'ideale per condire la pasta (la ricetta classica prevede i bucatini!), completata con prezzemolo (o basilico) e abbondante parmigiano grattugiato al momento.

Il coniglio è ancora oggi la specialità gastronomica locale e la domenica è sulle tavole di molte famiglie. E' stato sempre il piatto D.O.C. della tradizione gastronomica di Ischia. Il segreto di tanto successo, il cui profumo inconfondibile si diffonde nell'aria, è da ricercare in due arnesi "indispensabili"tegame di terracotta ("'u tiano") e cucina a legna, cose che in qualche casa di campagna, ancora oggi, è possibile trovare.

Coniglio all'Ischitana

Il coniglio selvatico era un tempo l'animale più diffuso sull'Isola. Il D'Ascia dice che "l'isola ne era infestata quando la colonia dei Siciliani venne a popolarli", verso il 47Oa.C. Due erano le specie: il coniglio leporino (con caratteri simili a quelli della lepre) e il coniglio sorcigno (con caratteri simili a quelli del sorcio). I sovrani aragonesi e i marchesi del Vasto spesso andavano a caccia di conigli leporini. Oggi il coniglio non è più tanto selvatico e molte famiglie che abitano in campagna amano allevarlo in gabbia. Ma un tempo si allevava in un fosso scavato in un terreno a circa due metri di profondità. Lì i conigli crescevano e si moltiplicavano.

Bucatini al sugo di coniglio all'Ischitana
Quando il contadino gettava l'erba nel fosso, i conigli uscivano dalla tana per mangiarla ed egli, seminascosto, li contava, perché in pochi mesi il fosso si riempiva di conigli di varia grandezza e colore. Per catturarli bisognava chiudere la tana e ciò avveniva di notte sfruttando il chiarore della luna: si fissavano due paletti lateralmente alla tana, poi veniva fatta scivolare silenziosamente una tavola che, trattenuta dai paletti, ostruiva la tana. Il contadino allora scendeva nel fosso per mezzo di una scala, prendeva i conigli che gli erano necessari per il pranzo e li affidava alla padrona che li cucinava con cura

Coniglio all'Ischitana
Dove mangiare il coniglio all'Ischitana

Bracconiere  - Via Falanga, 1, 80070 Serrara Fontana, Isola d'Ischia, Italia
Ristorante Bellavista - Via Montecorvo 75, 80075 Forio, Isola d'Ischia, Italia
Il Focolare - Via Cretaio, Casamicciola Terme, Isola d'Ischia, Italia

20/12/15

Aspettando la vigilia di Natale

Uno dei piatti principe della tavola natalizia ischitana e napoletana è sicuramente il baccalà. Pietanza antichissima importata in Campania dalla Norvegia, il merluzzo che diventa “stoccafisso” e “baccalà” non può mancare a Natale. Lo troviamo nel menù della vigilia, ma anche come spuntino a mezzogiorno del 24 dicembre.

Aspettando la vigilia di Natale
In questa lunga giornata che prepara la grande abbuffata del Natale, il digiuno è d’obbligo. Ma è un digiuno un po’ speciale: è un “digiuno alla napoletana”, perché spizzicare è permesso e non solo a chi sta ai fornelli. Pizze di scarole e baccalà fritto aiutano a giungere a sera con un sano appetito, ma senza troppo soffrire!

Aspettando la vigilia di Natale
Nel comune di Ischia in genere sono vari i punti di ritrovo dove spizzicare cose buone in attesa della vigilia: alla riva sinistra, ad Ischia ponte, alla Mandra. E tutti gli altri comuni dell’isola di Ischia - CasamicciolaLacco AmenoBaranoForio e Serrara Fontana - la mattina del 24 dicembre danno appuntamento in piazza e per le stradine dei borghi con la sagra del baccalà.

Aspettando la vigilia di Natale
La storia dell’amore tra Napoli e il baccalà risale almeno al 1500. E ancora una volta, si vede come i napoletani siano un popolo capace di trovare soluzioni. A quel tempo, la Chiesa della controriforma imponeva di “mangiar magro”: aveva cioè proibito il consumo di carne nei giorni comandati.

12/12/15

Un Natale dolce, dolce come il miele: gli Struffoli

Un Natale dolcissimo quello sull’isola di Ischia da tutti i punti di vista: la natura isolana gareggia con la tradizione culinaria per sedurre chi sceglie di trascorrere le vacanza natalizie ad Ischia. E se la terra vi stordisce con i suoi caldi colori autunnali, dalla cucina ischitana una battaglia a colpi di sapore con tutti i mezzi a disposizione per colpire la gola. Ed i mielati proiettili degli “ Struffoli “ sono di sicuro un’arma vincente!

Gli Struffoli preparati secondo l’antica ricetta napoletana chiudono in un trionfo di goduria i pasti e le cene festive. Sono piccole palline di pasta fritte nell’olio e poi ricoperte di miele, che ci deriverebbero addirittura dai Greci.

Un Natale dolce, dolce come il miele: gli Struffoli
Dal greco deriverebbe il nome “struffolo”: precisamente dalla parola “strongoulos”, arrotondato. Lo struffolo deve essere piccolo. Perché così aumenta la superficie di pasta che entra in contatto col miele, e il sapore ne guadagna.

E questo avviene soltanto se si confezionano delle palline di pasta di piccole dimensioni. Gli struffoli, come tutti gli evergreen, nella loro sostanziale immutabilità presentano molte varianti: regionali, familiari e personali.

Un Natale dolce, dolce come il miele: gli Struffoli
Vi accorgerete che ciascuno ritiene che i “propri” struffoli siano quelli autentici: quelli della tradizione, tramandati da una nonna, una mamma o – ancora meglio! – da una zia monaca. Quest’ultima, quando c’è, è una garanzia: un tempo gli struffoli venivano preparati nei conventi, dalle suore dei vari ordini, e recati in dono a Natale alle famiglie nobili che si erano distinte per atti di carità.

Un Natale dolce, dolce come il miele: gli Struffoli
Come accade a tutte le ricette ormai abbondantemente codificate, che sembrano non presentare punti oscuri, gli struffoli sono insidiosi: nascondono infatti molti segreti, spesso custoditi gelosamente.

Uno di questi sta nel miele: che deve essere abbondante. Senza di lui, un dolce non può definirsi veramente tale.