26/06/11

Festa a Mare agli Scogli di Sant'Anna - 79^ Edizione


Dal 23 al 26 Luglio 2011 - 79^ Edizione della Festa a Mare agli Scogli di Sant'Anna



Lo spettacolo che si tiene il 26 luglio agli scogli di Sant'Anna ha un fascino intramontabile, unico al mondo per suggestione e bellezza della cornice paesaggistica. La sfida per il Palio, la magia dell’incendio del Castello Aragonese ed i fuochi d’artificio richiamano migliaia di spettatori che ogni anno assistono ammirati da terra, sugli scogli, in mare, dalle case sulle colline.
Vieni  a Ischia !
Presso il piazzale delle Alghe, ad Ischia Ponte.
Lo scenario è quello magico della Baia di Ischia Ponte: il Castello Aragonese emerge dalle acque come simbolo di storia, cultura ed architettura del passato divenendo principale interlocutore del borgo di Celsa che lo elegge punto di riferimento da amare e rispettare. La Baia, delimitata dal lungo pontile aragonese di accesso al Castello inquadra la Torre di Guevara, altra emergenza monumentale dell’isola, e la piccola Chiesina di S.Anna che, a picco sul mare, diviene punto focale per quanti attraversano la baia con la barca. A questa Santa è dedicata la festa del 26 luglio, che ha origine lontanissime nella tradizione sacra dell’isola.
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Dal sito ufficiale della Festa di S.Anna traggo alcune notizie storiche:
la tradizione vuole che il 26 luglio, giorno della festa della Patrona delle partorienti, Sant’Anna, le puerpere andassero in processione fin sotto la chiesetta, posta sul lato ovest della baia del Castello, proprio di fronte al sorgere del sole, sotto la mole della Torre. La processione si snodava per mare ed il corteo era fatto per lo più da barche dei pescatori che, per la particolare occasione addobbavano lo scafo con frasche e ghirlande di fiori. Questo nel secolo scorso e probabilmente anche prima.
Ma è a partire dagli anni ’30 che la Festa assunse un carattere popolar folkloristico divenendo col tempo quella più suggestiva dell’isola per l’ambientazione e l’originalità delle sfilate di zattere addobbate nello specchio d’acqua antistante la chiesetta dedicata alla Santa.
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L’idea delle barche addobbate deriva da un ‘idea di un gruppo di amici che “alla spiaggia osservavano le lunghe schiere di pescatori che con i loro gozzi, stracolmi di familiari e di fumanti teglie di conigli e parmigiane di melanzane, si avviavano verso la chiesetta di S. Anna, per onorare e pregare la Santa. I gozzi erano addobbati in vario modo, con canne, frasche, palloncini e lampare. Fu allora che il gruppo di amici pensò ad un premio per il gozzo più bello.”
Da allora la sfilata, nata per pura casualità e devozione alla Santa, diviene gara, per cui le barche, allegoricamente, rappresentanti episodi, storie, miti e personaggi legati all’isola d’Ischia, divengono veri e propri apparati teatrali ove tecnologia e costruzione, sono alla base dei meccanismi scenografici, utili alla rappresentazione meno scontata e sorprendente, mentre maestranze, tecnici ed artisti sono messi alla prova per la creazione della barca più bella, emozionante ed inaspettata.
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Il ricordo conduce ai più famosi carri allegorici del Carnevale di Viareggio, ma il particolare spettacolo e la sua collocazione, rende questa manifestazione unica nel genere, tant’è che è divenuto, nel tempo, polo d'attrazione di migliaia di visitatori e turisti.


La gara che inizialmente si disputava tra privati, diviene ufficialmente gara tra i comuni dell’isola – oggi presenti anche Procida e Capri - e la grande festa diviene spettacolo coinvolgente per l’intera isola.
Il Trofeo per la barca più bella, spettacolare e appassionante è il Palio di S.Anna, decorato o dipinto da un famoso artista locale (e non). Ed è così che il Comune vincitore, nei giorni successivi, fa sfilare per le sue strade il Palio tra la gioia e la contentezza degli abitanti.
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Il momento culminante della festa è proprio rappresentato dal cosiddetto incendio del castello: una polvere rossa in fiamme simula un vero e proprio incendio nel buio della notte, rievocando i terribili attacchi dei pirati Saraceni che tanta morte e distruzione addussero alla popolazione ischitana.
Gli astanti così rapiti dallo sguardo verso il Castello vengono coinvolti da un caleidoscopio di emozioni, arricchite e lenite dal suono delle note che accompagnano il lento spegnersi delle fiamme, per poi rinvigorirsi con gli spettacolari fuochi pirotecnici che chiudono la festa.
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