Visualizzazione post con etichetta itinerari turistici ischia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta itinerari turistici ischia. Mostra tutti i post

15/04/17

Il sentiero della Pelara

Vorremmo indicarvi uno dei punti più ad adatti ad apprezzare la natura di questa isola.

Vorremmo proporvi un sentiero, un luogo, un esperienza indimenticabile che il turista, il viaggiatore, l'uomo deve assolutamente fare. Vorremmo raccontarvi della "Pelara", una minuscola baia incastrata tra la "Guardiola" e il "Monte di Panza", conosciuta da pochi oggi, meta esclusiva per chi vuole riscoprire l'identità selvaggia e la testimonianza viva del nostro passato.

Le architetture naturali che la caratterizzano la definiscono un geosito di importanza notevole per il nostro territorio ed è anche per questo che una passeggiata alla "Pelara" non deve assolutamente mancare.

Il sentiero della Pelara
Si parte dalla piazzetta di Panza, passando accanto alla chiesetta di San Gennaro, presto si lascia la strada asfaltata, gradualmente si superano le tracce della civiltà contemporanea, a volte indisciplinata, poi si incontrano le tracce della civiltà contadina ormai trascurata e infine è la volta della natura incontaminata. Ci inabissiamo letteralmente in un mare di verde. I gradini in legno e il corrimano realizzato dai volontari della Pro Loco di Panza e la rigogliosa vegetazione rendono il percorso particolarmente piacevole. 

Prima lecci e querce poi corbezzoliginestreeriche ed ancora un tappeto di felci; la generosità della natura ci confonderà, inebriandoci di colori e odori, le mani saranno curiose di accarezzare i cespugli argentei dell'assenzio o gli ombrelli bianche delle carote selvatiche. Persi in questo paesaggio rimarremo imbarazzati dalla lava che nuda si immerge nel mare. E' l'ultimo tratto del nostro percorso, quello più selvatico, impervio, ma che ripaga abbondantemente le nostre fatiche. 

Il sentiero della Pelara
E' l'incontro del fuoco con l'acqua, è l'attrazione dei due opposti a generare tanto fascino. Uno spettacolo unico, mozzafiato; natura, solo natura, anche il nostro respiro è di troppo, cercheremo di trattenerlo per paura di rompere l'incanto, ma per fortuna nessuno, ne Eolo né Nettuno hanno rotto questo incantesimo che da millenni si ripete. La Pelara è uno di quei luoghi che impone rispetto, lo conoscerete, lo amerete, lo custodirete nell'anima perché l'immagine che fisserete nella vostra mente è ristoro per la vita. 

Il sentiero della Pelara
Quando sarete giunti all'estremità del sentiero, sarete invasi da immagini e sentimenti contrastanti. Ad attendervi sono i duomi lavici che accarezzati dal vento e dalla salsedine, si presentano imponenti, austeri, proiettati verso il cielo e voi posti sul ciglio del costone quasi a toccare il mare vi sentirete parte di questo paesaggio. Alle vostre spalle l'irruenza causata da un dinamico e a volte minaccioso passato remoto di almeno 28.000 anni. La roccia che difende la roccia, lava variopinta che si sovrappone e si intreccia in un apparente equilibrio precario. La roccia, la dimensione fisica della nostra vita, il nostro corpo. Davanti a voi la serenità di un orizzonte inviolabile: il mare, la dimensione spirituale della nostra vita, la nostra anima...

14/09/16

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia

Gli appassionati di geologia, gli amateur di fotografia, gli ecologisti, i cultori dei paesaggi “forti”, gli spiriti romantici, gli artisti a caccia di scorci, e tutti coloro che non disdegnano un po' di impegno fisico per raggiungere luoghi incantevoli dove fare il bagno in acque dal colore cangiante, non possono non inserire nelle gite da fare sull'isola di Ischia, la Scarrupata di BaranoUn sentiero fantastico, ma riservato a chi non soffre di vertigini e non teme le salite impegnative.

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia
Alla Scarrupata di Barano è bene dedicare una intera giornata perchè se la discesa è veloce, a buon passo è possibile raggiungere il mare in dieci minuti, la risalita soprattutto in estate può diventare ancora più faticosa se fatta sotto il sole. Eppoi la bellezza del luogo, del mare e l'ottimo ristorante che troverete nella baia meritano di trascorrervi ore liete tra tuffi in mare, nuotate, snorkeling e tanto, tanto sole. Per imboccare il sentiero della Scarrupata dovete raggiungere la località Vatoliere e Barano. Raggiungete la chiesa del paese e imboccate la stradina che la costeggia; questa strada conduce ad un bosco dove troverete una croce di ferro posta lì dai Padri Passionisti. Guardando a destra rispetto alla croce vedrete un piccolo sentiero delimitato da una rete metallica, guardando con attenzione potrete individuare una freccia con l'indicazione Ristorante sul mare, seguitela. Presto giungerete ad una scalinata piuttosto ripida, da qui parte la discesa alla Scarrupata

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia
Attenzione: mentre la prima parte della discesa è facile, ad un certo punto il sentiero diventa esposto; anche se non è un sentiero particolarmente difficile, perchè sufficientemente largo, potrebbe però diventare un problema per chi soffre di vertigini. A chi non se la sente consigliamo di tornare indietro e magari andare a prendere un barchino dalla spiaggia dei Maronti per raggiungere la Scarrupata dal mare. Un sentiero invece che strapperà gli applausi di chi è sempre a caccia di scorci mozzafiato, questo certamente si colloca nella top list dell'isola di Ischia. Si cammina per circa dieci minuti tra fichi d'india, canne, qualche ulivo, e tanto azzurro e si giunge su una grande spiaggia di sassi, dove potete fare uno dei bagni più straordinari ad Ischia. Se amate lo snorkeling andate ad esplorare anche la vicina caletta di san Pancrazio, che si trova a sinistra della scarrupata, qui c'è una grotta dove i giochi di luce tra acqua e pietra creano un'atmosfera da lanterna magica. 

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia
Il ristorante della Scarrupata serve ottimi piatti della cucina ischitana, fritture di pesce ed ottimo vino con le pesche. Attendete il tramonto per affrontare la salita: è impegnativa, ma con delle soste la si compie in circa mezzora. Un capitolo a parte merita l'osservazione della falesia, che l'occhio esperto di geologia scoprirà ricchissima di prodotti vulcanici. Qui ci sono testimonianze delle lave di numerose eruzioni vulcaniche tra le più antiche dell'isola .

05/04/16

Il sentiero della Pelara

Vorremmo indicarvi uno dei punti più ad adatti ad apprezzare la natura di questa isola.

Vorremmo proporvi un sentiero, un luogo, un esperienza indimenticabile che il turista, il viaggiatore, l'uomo deve assolutamente fare. Vorremmo raccontarvi della "Pelara", una minuscola baia incastrata tra la "Guardiola" e il "Monte di Panza", conosciuta da pochi oggi, meta esclusiva per chi vuole riscoprire l'identità selvaggia e la testimonianza viva del nostro passato.

Le architetture naturali che la caratterizzano la definiscono un geosito di importanza notevole per il nostro territorio ed è anche per questo che una passeggiata alla "Pelara" non deve assolutamente mancare.

Il sentiero della Pelara
Si parte dalla piazzetta di Panza, passando accanto alla chiesetta di San Gennaro, presto si lascia la strada asfaltata, gradualmente si superano le tracce della civiltà contemporanea, a volte indisciplinata, poi si incontrano le tracce della civiltà contadina ormai trascurata e infine è la volta della natura incontaminata. Ci inabissiamo letteralmente in un mare di verde. I gradini in legno e il corrimano realizzato dai volontari della Pro Loco di Panza e la rigogliosa vegetazione rendono il percorso particolarmente piacevole. 

Prima lecci e querce poi corbezzoliginestreeriche ed ancora un tappeto di felci; la generosità della natura ci confonderà, inebriandoci di colori e odori, le mani saranno curiose di accarezzare i cespugli argentei dell'assenzio o gli ombrelli bianche delle carote selvatiche. Persi in questo paesaggio rimarremo imbarazzati dalla lava che nuda si immerge nel mare. E' l'ultimo tratto del nostro percorso, quello più selvatico, impervio, ma che ripaga abbondantemente le nostre fatiche. 

Il sentiero della Pelara
E' l'incontro del fuoco con l'acqua, è l'attrazione dei due opposti a generare tanto fascino. Uno spettacolo unico, mozzafiato; natura, solo natura, anche il nostro respiro è di troppo, cercheremo di trattenerlo per paura di rompere l'incanto, ma per fortuna nessuno, ne Eolo né Nettuno hanno rotto questo incantesimo che da millenni si ripete. La Pelara è uno di quei luoghi che impone rispetto, lo conoscerete, lo amerete, lo custodirete nell'anima perché l'immagine che fisserete nella vostra mente è ristoro per la vita. 

Il sentiero della Pelara
Quando sarete giunti all'estremità del sentiero, sarete invasi da immagini e sentimenti contrastanti. Ad attendervi sono i duomi lavici che accarezzati dal vento e dalla salsedine, si presentano imponenti, austeri, proiettati verso il cielo e voi posti sul ciglio del costone quasi a toccare il mare vi sentirete parte di questo paesaggio. Alle vostre spalle l'irruenza causata da un dinamico e a volte minaccioso passato remoto di almeno 28.000 anni. La roccia che difende la roccia, lava variopinta che si sovrappone e si intreccia in un apparente equilibrio precario. La roccia, la dimensione fisica della nostra vita, il nostro corpo. Davanti a voi la serenità di un orizzonte inviolabile: il mare, la dimensione spirituale della nostra vita, la nostra anima...

13/09/15

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia

Gli appassionati di geologia, gli amateur di fotografia, gli ecologisti, i cultori dei paesaggi “forti”, gli spiriti romantici, gli artisti a caccia di scorci, e tutti coloro che non disdegnano un po' di impegno fisico per raggiungere luoghi incantevoli dove fare il bagno in acque dal colore cangiante, non possono non inserire nelle gite da fare sull'isola di Ischia, la Scarrupata di BaranoUn sentiero fantastico, ma riservato a chi non soffre di vertigini e non teme le salite impegnative.

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia
Alla Scarrupata di Barano è bene dedicare una intera giornata perchè se la discesa è veloce, a buon passo è possibile raggiungere il mare in dieci minuti, la risalita soprattutto in estate può diventare ancora più faticosa se fatta sotto il sole. Eppoi la bellezza del luogo, del mare e l'ottimo ristorante che troverete nella baia meritano di trascorrervi ore liete tra tuffi in mare, nuotate, snorkeling e tanto, tanto sole. Per imboccare il sentiero della Scarrupata dovete raggiungere la località Vatoliere e Barano. Raggiungete la chiesa del paese e imboccate la stradina che la costeggia; questa strada conduce ad un bosco dove troverete una croce di ferro posta lì dai Padri Passionisti. Guardando a destra rispetto alla croce vedrete un piccolo sentiero delimitato da una rete metallica, guardando con attenzione potrete individuare una freccia con l'indicazione Ristorante sul mare, seguitela. Presto giungerete ad una scalinata piuttosto ripida, da qui parte la discesa alla Scarrupata

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia
Attenzione: mentre la prima parte della discesa è facile, ad un certo punto il sentiero diventa esposto; anche se non è un sentiero particolarmente difficile, perchè sufficientemente largo, potrebbe però diventare un problema per chi soffre di vertigini. A chi non se la sente consigliamo di tornare indietro e magari andare a prendere un barchino dalla spiaggia dei Maronti per raggiungere la Scarrupata dal mare. Un sentiero invece che strapperà gli applausi di chi è sempre a caccia di scorci mozzafiato, questo certamente si colloca nella top list dell'isola di Ischia. Si cammina per circa dieci minuti tra fichi d'india, canne, qualche ulivo, e tanto azzurro e si giunge su una grande spiaggia di sassi, dove potete fare uno dei bagni più straordinari ad Ischia. Se amate lo snorkeling andate ad esplorare anche la vicina caletta di san Pancrazio, che si trova a sinistra della scarrupata, qui c'è una grotta dove i giochi di luce tra acqua e pietra creano un'atmosfera da lanterna magica. 

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia
Il ristorante della Scarrupata serve ottimi piatti della cucina ischitana, fritture di pesce ed ottimo vino con le pesche. Attendete il tramonto per affrontare la salita: è impegnativa, ma con delle soste la si compie in circa mezzora. Un capitolo a parte merita l'osservazione della falesia, che l'occhio esperto di geologia scoprirà ricchissima di prodotti vulcanici. Qui ci sono testimonianze delle lave di numerose eruzioni vulcaniche tra le più antiche dell'isola .

26/04/15

La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia

Alla scoperta dell'ultimo sentiero recuperato dalla ProLoco di Panza, nel comune di Forio
Le fumarole sono nient’altro che emanazioni di vapore e gas in prossimità di fianchi vulcanici attivi, o di aree idrotermali in cui i centri vulcanici attivi non lo sono più.

Le fumarole sono un posto bellissimo. Questo invece è un dettaglio, non una generalizzazione. Si dà il caso però che il sentiero della Bocca di Tifeo, nel comune diForio, sia effettivamente un luogo meraviglioso e, se non ci credete, basta dare un’occhiata alle foto. 
Meglio ancora, se ne avete voglia e possibilità, andarci di persona.



La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia
La strada non è difficile. Da Forio basta percorrere la Provinciale che congiunge il comune alla frazione giuridica di Panza e poi girare a sinistra in corrispondenza del locale campo sportivo. A questo punto proseguire per la piana di Montecorvo, seguendo le indicazioni per via Pietra Brox dove ci sono i Giardini Arimei, una tenuta agricola di alcuni imprenditori del Nord, i fratelli Muratori, che hanno deciso di realizzare qui, sull’isola d’Ischia, uno dei loro vigneti più importanti.
Immediatamente a destra dell’ingresso dei Giardini, parte uno stretto sentiero di montagna che, oltre al fatto di essere in salita, non presenta particolari difficoltà, se non le precauzioni solite che è tenuto a rispettare chi fa trekking.* Grazie infatti all’opera pregevole dei volontari della ProLoco di Panza, il sentiero è stato ripulito dei rovi e in alcuni tratti puntellato sì da renderlo agevole a chi vuole inerpicarsi per questo lato del MonteEpomeo.


La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia
Meno di un chilometro e si arriva nei pressi di una fumarola - lungo i fianchi della montagna se ne vedono molte altre - in posizione panoramicissima, con lo sfondo di tutto il litorale di Forio e il primo piano di Punta Imperatore, la collina che cinge la famosissima spiaggia di Citara.

Lo spettacolo è notevole, non solo per il panorama ma anche per la vegetazione tutt’attorno, nonché per le diffuse testimonianze di un passato, nemmeno tanto lontano, nel quale i contadini del luogo si spingevano a realizzare terrazzamenti in posti assolutamente impervi, per sottrarre suolo coltivabile a una natura difficile.



La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia
Alla ProLoco di Panza va riconosciuto il merito di aver reso nuovamente fruibile un sentiero la cui importanza va oltre il dato naturalistico, ma investe direttamente l’identità, le origini di Forio e dell’isola d’Ischia. Il monito è allora quello di guardarsi indietro per andare avanti, rivalutando aspetti del passato rurale dell’isola che sono "attuali" e possono dare molto sotto il profilo turistico.

*Evitare le ore più calde della giornata, indossare scarpe e un abbigliamento adatti, munirsi di acqua, ecc.

10/04/15

Il sentiero della Pelara

Vorremmo indicarvi uno dei punti più ad adatti ad apprezzare la natura di questa isola.

Vorremmo proporvi un sentiero, un luogo, un esperienza indimenticabile che il turista, il viaggiatore, l'uomo deve assolutamente fare. Vorremmo raccontarvi della "Pelara", una minuscola baia incastrata tra la "Guardiola" e il "Monte di Panza", conosciuta da pochi oggi, meta esclusiva per chi vuole riscoprire l'identità selvaggia e la testimonianza viva del nostro passato.

Le architetture naturali che la caratterizzano la definiscono un geosito di importanza notevole per il nostro territorio ed è anche per questo che una passeggiata alla "Pelara" non deve assolutamente mancare.

Il sentiero della Pelara
Si parte dalla piazzetta di Panza, passando accanto alla chiesetta di San Gennaro, presto si lascia la strada asfaltata, gradualmente si superano le tracce della civiltà contemporanea, a volte indisciplinata, poi si incontrano le tracce della civiltà contadina ormai trascurata e infine è la volta della natura incontaminata. Ci inabissiamo letteralmente in un mare di verde. I gradini in legno e il corrimano realizzato dai volontari della Pro Loco di Panza e la rigogliosa vegetazione rendono il percorso particolarmente piacevole. 

Prima lecci e querce poi corbezzoliginestreeriche ed ancora un tappeto di felci; la generosità della natura ci confonderà, inebriandoci di colori e odori, le mani saranno curiose di accarezzare i cespugli argentei dell'assenzio o gli ombrelli bianche delle carote selvatiche. Persi in questo paesaggio rimarremo imbarazzati dalla lava che nuda si immerge nel mare. E' l'ultimo tratto del nostro percorso, quello più selvatico, impervio, ma che ripaga abbondantemente le nostre fatiche. 

Il sentiero della Pelara
E' l'incontro del fuoco con l'acqua, è l'attrazione dei due opposti a generare tanto fascino. Uno spettacolo unico, mozzafiato; natura, solo natura, anche il nostro respiro è di troppo, cercheremo di trattenerlo per paura di rompere l'incanto, ma per fortuna nessuno, ne Eolo né Nettuno hanno rotto questo incantesimo che da millenni si ripete. La Pelara è uno di quei luoghi che impone rispetto, lo conoscerete, lo amerete, lo custodirete nell'anima perché l'immagine che fisserete nella vostra mente è ristoro per la vita. 

Il sentiero della Pelara
Quando sarete giunti all'estremità del sentiero, sarete invasi da immagini e sentimenti contrastanti. Ad attendervi sono i duomi lavici che accarezzati dal vento e dalla salsedine, si presentano imponenti, austeri, proiettati verso il cielo e voi posti sul ciglio del costone quasi a toccare il mare vi sentirete parte di questo paesaggio. Alle vostre spalle l'irruenza causata da un dinamico e a volte minaccioso passato remoto di almeno 28.000 anni. La roccia che difende la roccia, lava variopinta che si sovrappone e si intreccia in un apparente equilibrio precario. La roccia, la dimensione fisica della nostra vita, il nostro corpo. Davanti a voi la serenità di un orizzonte inviolabile: il mare, la dimensione spirituale della nostra vita, la nostra anima...

12/05/14

La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia

Alla scoperta dell'ultimo sentiero recuperato dalla ProLoco di Panza, nel comune di Forio
Le fumarole sono nient’altro che emanazioni di vapore e gas in prossimità di fianchi vulcanici attivi, o di aree idrotermali in cui i centri vulcanici attivi non lo sono più.

Le fumarole sono un posto bellissimo. Questo invece è un dettaglio, non una generalizzazione. Si dà il caso però che il sentiero della Bocca di Tifeo, nel comune diForio, sia effettivamente un luogo meraviglioso e, se non ci credete, basta dare un’occhiata alle foto. 
Meglio ancora, se ne avete voglia e possibilità, andarci di persona.



La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia
La strada non è difficile. Da Forio basta percorrere la Provinciale che congiunge il comune alla frazione giuridica di Panza e poi girare a sinistra in corrispondenza del locale campo sportivo. A questo punto proseguire per la piana di Montecorvo, seguendo le indicazioni per via Pietra Brox dove ci sono i Giardini Arimei, una tenuta agricola di alcuni imprenditori del Nord, i fratelli Muratori, che hanno deciso di realizzare qui, sull’isola d’Ischia, uno dei loro vigneti più importanti.
Immediatamente a destra dell’ingresso dei Giardini, parte uno stretto sentiero di montagna che, oltre al fatto di essere in salita, non presenta particolari difficoltà, se non le precauzioni solite che è tenuto a rispettare chi fa trekking.* Grazie infatti all’opera pregevole dei volontari della ProLoco di Panza, il sentiero è stato ripulito dei rovi e in alcuni tratti puntellato sì da renderlo agevole a chi vuole inerpicarsi per questo lato del MonteEpomeo.


La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia
Meno di un chilometro e si arriva nei pressi di una fumarola - lungo i fianchi della montagna se ne vedono molte altre - in posizione panoramicissima, con lo sfondo di tutto il litorale di Forio e il primo piano di Punta Imperatore, la collina che cinge la famosissima spiaggia di Citara.

Lo spettacolo è notevole, non solo per il panorama ma anche per la vegetazione tutt’attorno, nonché per le diffuse testimonianze di un passato, nemmeno tanto lontano, nel quale i contadini del luogo si spingevano a realizzare terrazzamenti in posti assolutamente impervi, per sottrarre suolo coltivabile a una natura difficile.



La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia
Alla ProLoco di Panza va riconosciuto il merito di aver reso nuovamente fruibile un sentiero la cui importanza va oltre il dato naturalistico, ma investe direttamente l’identità, le origini di Forio e dell’isola d’Ischia. Il monito è allora quello di guardarsi indietro per andare avanti, rivalutando aspetti del passato rurale dell’isola che sono "attuali" e possono dare molto sotto il profilo turistico.

*Evitare le ore più calde della giornata, indossare scarpe e un abbigliamento adatti, munirsi di acqua, ecc.

01/08/13

La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia

Alla scoperta dell'ultimo sentiero recuperato dalla ProLoco di Panza, nel comune di Forio
Le fumarole sono nient’altro che emanazioni di vapore e gas in prossimità di fianchi vulcanici attivi, o di aree idrotermali in cui i centri vulcanici attivi non lo sono più.

Le fumarole sono un posto bellissimo. Questo invece è un dettaglio, non una generalizzazione. Si dà il caso però che il sentiero della Bocca di Tifeo, nel comune diForio, sia effettivamente un luogo meraviglioso e, se non ci credete, basta dare un’occhiata alle foto.
Meglio ancora, se ne avete voglia e possibilità, andarci di persona.



La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia
La strada non è difficile. Da Forio basta percorrere la Provinciale che congiunge il comune alla frazione giuridica di Panza e poi girare a sinistra in corrispondenza del locale campo sportivo. A questo punto proseguire per la piana di Montecorvo, seguendo le indicazioni per via Pietra Brox dove ci sono i Giardini Arimei, una tenuta agricola di alcuni imprenditori del Nord, i fratelli Muratori, che hanno deciso di realizzare qui, sull’isola d’Ischia, uno dei loro vigneti più importanti.
Immediatamente a destra dell’ingresso dei Giardini, parte uno stretto sentiero di montagna che, oltre al fatto di essere in salita, non presenta particolari difficoltà, se non le precauzioni solite che è tenuto a rispettare chi fa trekking.* Grazie infatti all’opera pregevole dei volontari della ProLoco di Panza, il sentiero è stato ripulito dei rovi e in alcuni tratti puntellato sì da renderlo agevole a chi vuole inerpicarsi per questo lato del MonteEpomeo.


La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia
Meno di un chilometro e si arriva nei pressi di una fumarola - lungo i fianchi della montagna se ne vedono molte altre - in posizione panoramicissima, con lo sfondo di tutto il litorale di Forio e il primo piano di Punta Imperatore, la collina che cinge la famosissima spiaggia di Citara.

Lo spettacolo è notevole, non solo per il panorama ma anche per la vegetazione tutt’attorno, nonché per le diffuse testimonianze di un passato, nemmeno tanto lontano, nel quale i contadini del luogo si spingevano a realizzare terrazzamenti in posti assolutamente impervi, per sottrarre suolo coltivabile a una natura difficile.



La Bocca di Tifeo, Forio d’Ischia
Alla ProLoco di Panza va riconosciuto il merito di aver reso nuovamente fruibile un sentiero la cui importanza va oltre il dato naturalistico, ma investe direttamente l’identità, le origini di Forio e dell’isola d’Ischia. Il monito è allora quello di guardarsi indietro per andare avanti, rivalutando aspetti del passato rurale dell’isola che sono "attuali" e possono dare molto sotto il profilo turistico.

*Evitare le ore più calde della giornata, indossare scarpe e un abbigliamento adatti, munirsi di acqua, ecc.

26/07/13

Il sentiero della Pelara

Vorremmo indicarvi uno dei punti più ad adatti ad apprezzare la natura di questa isola.

Vorremmo proporvi un sentiero, un luogo, un esperienza indimenticabile che il turista, il viaggiatore, l'uomo deve assolutamente fare. Vorremmo raccontarvi della "Pelara", una minuscola baia incastrata tra la "Guardiola" e il "Monte di Panza", conosciuta da pochi oggi, meta esclusiva per chi vuole riscoprire l'identità selvaggia e la testimonianza viva del nostro passato.

Le architetture naturali che la caratterizzano la definiscono un geosito di importanza notevole per il nostro territorio ed è anche per questo che una passeggiata alla "Pelara" non deve assolutamente mancare.

Il sentiero della Pelara
Si parte dalla piazzetta di Panza, passando accanto alla chiesetta di San Gennaro, presto si lascia la strada asfaltata, gradualmente si superano le tracce della civiltà contemporanea, a volte indisciplinata, poi si incontrano le tracce della civiltà contadina ormai trascurata e infine è la volta della natura incontaminata. Ci inabissiamo letteralmente in un mare di verde. I gradini in legno e il corrimano realizzato dai volontari della Pro Loco di Panza e la rigogliosa vegetazione rendono il percorso particolarmente piacevole. 

Prima lecci e querce poi corbezzoli, ginestre, eriche ed ancora un tappeto di felci; la generosità della natura ci confonderà, inebriandoci di colori e odori, le mani saranno curiose di accarezzare i cespugli argentei dell'assenzio o gli ombrelli bianche delle carote selvatiche. Persi in questo paesaggio rimarremo imbarazzati dalla lava che nuda si immerge nel mare. E' l'ultimo tratto del nostro percorso, quello più selvatico, impervio, ma che ripaga abbondantemente le nostre fatiche. 

Il sentiero della Pelara
E' l'incontro del fuoco con l'acqua, è l'attrazione dei due opposti a generare tanto fascino. Uno spettacolo unico, mozzafiato; natura, solo natura, anche il nostro respiro è di troppo, cercheremo di trattenerlo per paura di rompere l'incanto, ma per fortuna nessuno, ne Eolo né Nettuno hanno rotto questo incantesimo che da millenni si ripete. La Pelara è uno di quei luoghi che impone rispetto, lo conoscerete, lo amerete, lo custodirete nell'anima perché l'immagine che fisserete nella vostra mente è ristoro per la vita. 

Il sentiero della Pelara
Quando sarete giunti all'estremità del sentiero, sarete invasi da immagini e sentimenti contrastanti. Ad attendervi sono i duomi lavici che accarezzati dal vento e dalla salsedine, si presentano imponenti, austeri, proiettati verso il cielo e voi posti sul ciglio del costone quasi a toccare il mare vi sentirete parte di questo paesaggio. Alle vostre spalle l'irruenza causata da un dinamico e a volte minaccioso passato remoto di almeno 28.000 anni. La roccia che difende la roccia, lava variopinta che si sovrappone e si intreccia in un apparente equilibrio precario. La roccia, la dimensione fisica della nostra vita, il nostro corpo. Davanti a voi la serenità di un orizzonte inviolabile: il mare, la dimensione spirituale della nostra vita, la nostra anima...

20/07/13

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia

Gli appassionati di geologia, gli amateur di fotografia, gli ecologisti, i cultori dei paesaggi “forti”, gli spiriti romantici, gli artisti a caccia di scorci, e tutti coloro che non disdegnano un po' di impegno fisico per raggiungere luoghi incantevoli dove fare il bagno in acque dal colore cangiante, non possono non inserire nelle gite da fare sull'isola di Ischia, la Scarrupata di Barano. Un sentiero fantastico, ma riservato a chi non soffre di vertigini e non teme le salite impegnative.

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia
Alla Scarrupata di Barano è bene dedicare una intera giornata perchè se la discesa è veloce, a buon passo è possibile raggiungere il mare in dieci minuti, la risalita soprattutto in estate può diventare ancora più faticosa se fatta sotto il sole. Eppoi la bellezza del luogo, del mare e l'ottimo ristorante che troverete nella baia meritano di trascorrervi ore liete tra tuffi in mare, nuotate, snorkeling e tanto, tanto sole. Per imboccare il sentiero della Scarrupata dovete raggiungere la località Vatoliere e Barano. Raggiungete la chiesa del paese e imboccate la stradina che la costeggia; questa strada conduce ad un bosco dove troverete una croce di ferro posta lì dai Padri Passionisti. Guardando a destra rispetto alla croce vedrete un piccolo sentiero delimitato da una rete metallica, guardando con attenzione potrete individuare una freccia con l'indicazione Ristorante sul mare, seguitela. Presto giungerete ad una scalinata piuttosto ripida, da qui parte la discesa alla Scarrupata

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia
Attenzione: mentre la prima parte della discesa è facile, ad un certo punto il sentiero diventa esposto; anche se non è un sentiero particolarmente difficile, perchè sufficientemente largo, potrebbe però diventare un problema per chi soffre di vertigini. A chi non se la sente consigliamo di tornare indietro e magari andare a prendere un barchino dalla spiaggia dei Maronti per raggiungere la Scarrupata dal mare. Un sentiero invece che strapperà gli applausi di chi è sempre a caccia di scorci mozzafiato, questo certamente si colloca nella top list dell'isola di Ischia. Si cammina per circa dieci minuti tra fichi d'india, canne, qualche ulivo, e tanto azzurro e si giunge su una grande spiaggia di sassi, dove potete fare uno dei bagni più straordinari ad Ischia. Se amate lo snorkeling andate ad esplorare anche la vicina caletta di san Pancrazio, che si trova a sinistra della scarrupata, qui c'è una grotta dove i giochi di luce tra acqua e pietra creano un'atmosfera da lanterna magica. 

Il sentiero della Scarrupata di Barano d’Ischia
Il ristorante della Scarrupata serve ottimi piatti della cucina ischitana, fritture di pesce ed ottimo vino con le pesche. Attendete il tramonto per affrontare la salita: è impegnativa, ma con delle soste la si compie in circa mezzora. Un capitolo a parte merita l'osservazione della falesia, che l'occhio esperto di geologia scoprirà ricchissima di prodotti vulcanici. Qui ci sono testimonianze delle lave di numerose eruzioni vulcaniche tra le più antiche dell'isola .

19/05/13

Escursioni ad Ischia, il sentiero delle baie (della Lucertola Blu)

Ad Ischia esistono vari sentieri di scoperta dell’Isola. I più famosi sono i sentieri della Lucertola, quattro percorsi che si snodano nel territorio di Barano d’Ischia che tu amico della natura potrai percorrere in autonomia. I punti di partenza sono indicati con un apposito segnale installato in punti ben visibili mentre una "lucertola" colorata ti accompagnerà lungo l'itinerario prescelto indicandoti il percorso da seguire.

Escursioni ad Ischia, il sentiero delle baie
Avrai la possibilità di passeggiare in zone tipiche dell'area mediterranea con scorci però unici che si apriranno di volta in volta al tuo passaggio.

Potrai avvicinarti alle tradizioni della nostra isola osservando i vigneti, gli agrumeti ed i tipici manufatti della cultura contadina che si alternano alle zone di macchia e di bosco.

Escursioni ad Ischia, il sentiero delle baie
La natura di Barano ti aspetta, metti le scarpe comode, prendi la macchina fotografica e parti alla scoperta.

Oggi uno dei quattro sentieri :

Il sentiero delle baie (della Lucertola Blu)











Caratteristiche: Vigneti, querce, fichi d'india, vista sulla fortezza "La Guardiola",
vedute panoramiche sulle baie di San Pancrazio, Maronti e Cava Grado.
Percorso: Testaccio, Monte Cotto, Testaccio
Punto di partenza: Testaccio (Barano) - piazzetta
Punto di arrivo: Testaccio (Barano) - piazzetta
Raggiungibile con: Bus linea 5.
Durata: 1.15 ore ca. difficoltà I°