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28/05/18

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'Epomeo non è un vulcano

L'Epomeo non è un vulcano, ma un blocco inclinato di tufo verde, esito di un millenario processo di innalzamento di materiale piroclastico noto come "risorgenza calderica". In pratica, a creare il monte sarebbe stata la spinta verticale di una camera magmatica sottomarina peraltro ancora attiva. Il primo a formulare questa teoria, nota come teoria dell'horst, fu il geologo svizzero Alfred Rittman (1893 - 1980), padre della vulcanologia moderna a cui, da tanti anni, è intitolata una piazzetta nei pressi dell'ex carcere di Punta Molino nel comune di Ischia. Perciò, se pensate che da qualche parte, sull'Epomeo, ci sia un cono vulcanico verticale come sul Vesuvio e l'Etna, rimarrete delusi. Ciò non toglie che il gigante buono dell'isola d'Ischia regali molti altri spunti, dai mille panorami fino alla caratteristica pietra verde locale.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

Isola Verde

Molti pensano che "Isola Verde", l'altro appellativo con cui Ischia è conosciuta nel mondo, sia un riferimento alla straripante vegetazione del territorio. Sbagliato. Verde, è la pietra di tufo locale e, secondo gran parte della comunità scientifica, la particolare colorazione è dovuta all'ingressione marina a seguito dello sprofondamento, e successivo innalzamento, della camera magmatica cui si è accennato sopra. Del resto, la piantumazione delle pinete di Ischia risale alla seconda metà del XIX secolo; mentre quelle di Barano e Casamicciola addirittura agli anni '30 e '50 del secolo scorso. A sostegno di quest'interpretazione, inoltre, due grandi scrittori del passato, Norman Douglas e Truman Capote, d'accordo nel descrivere Ischia come un'isola pietrosa, molto simile alla Grecia. I due scrittori trascorsero lunghi soggiorni sull'isola, rispettivamente nel 1931 (Douglas) e nel 1949 (Capote), prima appunto che venissero completate le pinete di Fiaiano e della Maddalena che sono, insieme al bosco di castagni della Falanga, i polmoni verdi più importanti dell'isola d'Ischia.

Fosse della neve

Fino agli anni venti del secolo scorso, la neve e la grandine cadute durante i mesi invernali venivano raccolte e ammassate in profonde buche rivestite all'interno con la caratteristica pietra verde locale. Ciascuno strato, fino al perimetro della buca, veniva di volta in volta coperto con fogliame e tronchi d'albero in modo da agevolare la successiva trasformazione in ghiaccio del materiale raccolto nel corso del tempo. Ghiaccio che serviva, chiaramente, nei mesi estivi per raffreddare l'acqua e il vino, e per conservare un po' più a lungo gli alimenti. Un esempio mirabile, quello delle fosse della neve, della straordinaria capacità adattativa delle antiche maestranze agricole a una natura difficle ancorché generosa di frutti.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Il regno sotterraneo di Agharti

L'Epomeo, oltre che per gli aspetti geologici, è celebre per essere al centro di numerose storie. Tra queste, senza dubbio la più famosa, è la leggenda che vuole l'eremo di San Nicola una delle porte di ingresso per il centro della terra. Non mancano, a riguardo, cartografie liberamente ispirate alla "Teoria della Terra Cava", secondo cui, appunto, il centro della terra sarebbe abitato da una civiltà millenaria, gli Agharti, cui apparterrebbero anche i disco volanti periodicamente avvistati in giro per il mondo, Ischia compresa. Un racconto di fantascienza che però ha un seguito letterario internazionale e un ritorno turistico che tocca pure l'isola d'Ischia.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

I fratelli Sanfilippo

L'apporto prezioso di potassio, unitamente all'ottima capacità drenante, sono due motivi per cui i terreni tufacei dell'isola d'Ischia sono, da sempre, indicati per la viticoltura. I pericoli erano - e tuttora sono - le numerose malattie della vite. Due in particolare, assai diffuse nella seconda metà dell'800: l'oidio, meglio conosciuto come mal bianco, e la filossera, vere e proprie calamità naturali per i vigneti dell'epoca. Almeno fino all'arrivo sull'isola, nel 1855, dei fratelli Sanfilippo che grazie al loro prodotto a base di zolfo risollevarono le sorti di un "fetido ed appassito Lazzaro quatriduano" secondo la definizione che lo storico locale Giuseppe D'Ascia diede del paesaggio del vino sull'isola d'Ischia nella seconda metà dell''800. In cambio, però, i tre fratelli provenienti dall'arcipelago delle Eolie, non ottennero dai vignaiuoli ischitani quanto pattuito prima del trattamento. Un'onta terribile che costò la morte di crepacuore a uno dei tre, in memoria del quale fu eretta un'edicola votiva in Via Nuova De' Conti a Ischia Porto.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'anarchico Gino Lucetti

Sono tante le storie che hanno attraversato il '900 dell'isola d'Ischia. Ce n'è una, però, su cui finalmente si è tornati a discutere dopo anni di oblio, ed è la vicenda dell'anarchico Gino Lucetti da Carrara, morto sul porto d'Ischia il 17 settembre 1943 sotto i colpi di un violento bombardamento tedesco. Lucetti, che nel 1926 aveva attentato alla vita di Benito Mussolini nei pressi della breccia di Porta Pia in Roma, si trovava a Ischia dopo l'intervento alleato e l'armistizio firmato appena nove giorni prima (8 settembre 1943) di trovare la morte. Insieme a lui, il diciottenne Francesco Buono, desideroso di apprendere dalla viva voce del protagonista i momenti concitati del tentato omicidio del Duce e i successivi anni di prigionia sulla vicina isola di Santo Stefano. Purtroppo, però, le bombe tedesche non diedero scampo ai due, stroncando la giovane vita di Francesco Buono e il desiderio, invece, di farsene finalmente un'altra, dell'anarchico Lucetti.

Rachele Mussolini al confino

Dopo la II guerra mondiale, Rachele Guidi, vedova di Benito Mussolini, venne mandata al confino sull'isola d'Ischia, per la precisione a Forio, in una casa poco distante dal Torrione, la più grande delle torri saracene disseminate per il paese. Insieme a lei, i figli Romano, Vittorio e Annamaria, perfettamente inseriti nella vita libera e un po' selvaggia dei ragazzi del posto. Quasi 10 anni trascorsi all'ombra del Torrione senza grande clamore, eccezion fatta per un'intervista rilasciata al giornalista de "Il Messaggero" Bruno D'Agostini e per il ritratto pubblico - tuttavia edito molti anni dopo - che ne fece lo scrittore statunitense Truman Capote in vacanza sull'isola d'Ischia insieme al compagno Jack Dunphy. "La vedova del dittatore morto e tre dei suoi figli – scriveva l'autore di "Colazione da Tiffany" – vivono qui in una specie di esilio volontario, immagino. Non è difficile vedere la signora Mussolini che, in tutto simile alle donne dell’isola, vestita poveramente di nero, si trascina su per la salita, un po' piegata da una parte per il peso della borsa della spesa. Il suo viso non ha quasi espressione, ma una volta l’ho vista sorridere. Passava per il paese un uomo con un pappagallo che pescava pianeti della fortuna da un vaso di vetro, e la signora Mussolini, fermatasi a consultarlo, lesse il proprio futuro, mentre sulle labbra le si disegnava un sorriso appena accennato, leonardesco“.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
L'isola dei morti di Arnold Böcklin

Per molti anni si è ritenuto che l'isolotto dipinto nel celebre "Die Toteninsel" di Arnold Böcklin (1827 - 1901) fosse l’isola di Pontikonissi (Isola dei topi), davanti la costa di Corfù, in Grecia. Qualcun altro sosteneva, invece, si trattasse dell'isola di San Giorgio a largo delle coste della Repubblica di Montenegro, nell'ex Jugoslavia; nessuno, però, prima dello scrittore e storico dell’arte Hans Holenweg aveva mai fatto cenno al Castello Aragonese come probabile fonte d'ispirazione per una delle opere più famose al mondo. Il parere di Holenweg non è uno tra i tanti, dal momento che questo studioso svizzero è il fondatore e curatore personale dell’archivio completo delle opere e della vita di Böcklin. Il giudizio, inoltre, muove dalla circostanza che l'artista nel 1879, l'anno precedente la prima delle 5 versioni del quadro, effettuò un periodo di cure termali sull'isola d'Ischia, soggiornando in una pensione dalle parti di Ischia Ponte. Da qui la familiarità con il maniero di Alfonso V d'Aragona, cui va aggiunta la consuetudine dei pescatori di Ischia Ponte di seppellire i propri morti in un piccolo cimitero adiacente la Torre Guevara a Cartaromana. Ambienti e scene che sarebbero poi stati trasferiti e reinterpretati su tela dando vita a un'opera dal fascino esoterico di cui si innamorò, tra gli altri, Adolph Hitler, il fuhrer del nazismo.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
 La Pietra della Nave

Uno scoglio leggendario, addirittura, secondo lo storico Philippe Champault, la galea che Alcinoo, re dei Feaci, mise a disposizione di Ulisse nel viaggio di ritorno a Itaca. La nave, tuttavia, venne pietrificata da Poseidone furente per non esser riuscito a fermare l'eroe responsabile della morte del figlio, il ciclope Polifemo. Ovviamente, la collocazione sull'isola del racconto omerico parte dall'assunto, sposato dallo storico francese, secondo cui "Scheria" la terra dei mitici Feaci, fosse in realtà Ischia e non Corfù, come sostenuto dal connazionale Vittorio Berard.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Acidificazione del mare

Per anni Ischia ha rappresentato il confine climatico per le specie marine che abitano il Mediterraneo meridionale e quelle che, invece, di norma popolano il Mediterraneo settentrionale. Da qui un'importante serie di ricerche per monitorare migrazione, variazione e composizione delle specie presenti nel nostro mare; studi fondamentali, tra l'altro, per l'istituzione, nel 2007, dell'Area Marina Protetta Regno Di Nettuno. Negli ultimi tempi, tuttavia, si è aggiunto un altro interessantissimo ambito di studio: il sito subacqueo del Castello Aragonese è stato scelto, infatti, dalla comunità scientifica, come uno dei campi di studio del complesso fenomeno dell'acidificazione dei mari. Nel sito in questione sono presenti emissioni di biossido di carbonio (CO2), uno dei gas responsabili dell'“Effetto Serra”, e perciò lo studio dell'acidificazione dei mari può serivire da metro di valutazione per simulare gli effetti futuri di un'intensificazione del fenomeno nell'atmosfera terrestre.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

26/05/18

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune

Ischia è un'isola capace di regalare esperienze insolite, fuori dal comune. Una caratteristica che la rende profondamente diversa da altre località, magari più glamour, ma in qualche modo prigioniere dei propri cliché. A Ischia no. Che si tratti di terme, mare, montagna, la possibilità di far qualcosa di diverso è maggiore che altrove. Perciò, se state programmando la vostra estate a Ischia, segnatevi queste "dritte". Non ve ne pentirete!

1 - Cavascura

Si fa presto a dire terme. Uno pensa agli hotel con Spa e centro benessere, a super accorsati parchi termali con piscine, giardini fioriti, ristoranti, reparto wellness e discesa a mare. E invece no. O meglio, non solo. A Ischia ci sono anche le terme di Cavascura, sicuramente più spartane rispetto al vicino Parco Aphrodite, e però assolutamente da provare per rendersi conto, da vicino, del miracolo della natura ischitana. Bisogna avventurarsi in un canyon alle spalle della spiaggia dei Maronti, lasciando che un piccolo ruscello d’acqua faccia da guida. Circa 300 metri e si arriva davanti a una sala termale all’aperto, probabilmente già nota ai Romani che sull'isola fondarono la piccola colonia di Aenaria. Nelle pareti di tufo che sovrastano la cava ci sono delle grotte in cui si riversa l'acqua termale che sgorga dalla montagna, e inoltre sono state realizzate piccole docce per lavare via le applicazioni a base di fanghi originatisi dal contatto dell’acqua termale con l’argilla. Ovviamente, per una completa "remise en forme", non poteva mancare la sauna naturale. Da non perdere!

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

2 - Scannella

Se avete bisogno di staccare la spina, segnatevi questo posto. Che poi, alla Scannella, il telefono davvero non prende e perciò "staccare la spina", in questo caso, è più che una metafora ben riuscita. Infatti, il piccolo hotel-ristorante sulla baia è stato inserito in una speciale classifica dei "luoghi del silenzio", attività - cioè - che fanno della tranquillità il loro business principale. Ci sono giorni in cui gli unici rumori di quest'insenatura, poco distante dal faro di Punta Imperatore, sono la risacca del mare e il canto dei gabbiani in volo. Goderne mentre si è immersi in una delle piscine ricavate negli scogli, o davanti a uno dei tanti piatti della tradizione marinara preparati dal ristorante, è un'esperienza da provare assolutamente. Alla Scannella si arriva, via terra, da un sentiero lastricato poco distante dall'Hotel St.Leonard, noto 4 Stelle di Panza, frazione del comune di Forio. Via mare, invece, da Sant'Angelo, con le lance della Cooperativa Battellieri di San Michele, patrono del borgo.

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

3 - Grotta del Mago (e il giro dell'isola via mare)

Le coste dell'isola d'Ischia sono disseminate di grotte e anfratti di tutte le dimensioni. Ce n'è una, però, che per bellezza e storia avrebbe meritato ben altra fama. Stiamo parlando della Grotta del Mago, che si trova tra le due baie di Cartaromana e Punta San Pancrazio, versante orientale dell'isola d'Ischia. Negli anni '30 del secolo scorso questa grotta - secondo la leggenda, abitata da un gigante dalla fluente barba bianca - fu al centro di un'accesa disputa tra chi ne sosteneva l'origine umana e chi, al contrario, quella naturale. Secondo i primi si trattava di un antichissimo tempio dove venivano officiati culti solari; viceversa, a detta dei secondi, non c'era alcun indizio che autorizzasse tale versione, a meno di non interpretare, erroneamente, le scalanature lungo le pareti della caverna come segni di attività dell'uomo. Fatto sta che questa grotta è uno dei posti più sbalorditivi dell'isola d'Ischia, ammirabile in canoa, a bordo di piccole imbarcazioni, o più comodamente dall'esterno effettuando il giro dell'isola d'Ischia via mare.

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

4 - Tramonto al Monte Epomeo

Sono tante le escursioni che si possono fare a Ischia. Ce n'è una, però, che per fascino, probabilmente, batte tutte le altre. È il tramonto sul Monte Epomeo, per assistere dai 789 metri della vetta al momento in cui il sole si tuffa in mare alle spalle della piccola isola di Ventotene. Diverse le guide e le associazioni che organizzano questa particolare escursione. Segnaliamo l'associazione Nemo e i ragazzi di Epomeo in sella

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

5 - Capri

Chi viene in vacanza a Ischia generalmente dedica una o più giornate alla classica "gita fuori porta". Del resto, Napoli, Procida e Capri sono tutte a poche miglia di navigazione, e perciò non approfondire, almeno un po', la conoscenza delle tante meraviglie del Golfo più bello del mondo sarebbe un vero peccato. Dovendo scegliere, suggeriamo Capri, specie d'estate quando i collegamenti diretti con Ischia sono frequenti. La Grotta Azzurra, la vista dei Faraglioni dal belvedere di Via Tragara, i Giardini di Augusto, la splendida Villa San Michele di Axel Munthe sono alcune delle bellezze che si possono ammirare in un giorno a Capri, una delle isole più famose al mondo a solo un'ora di aliscafo da Ischia.

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune

28/08/17

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune

Ischia è un'isola capace di regalare esperienze insolite, fuori dal comune. Una caratteristica che la rende profondamente diversa da altre località, magari più glamour, ma in qualche modo prigioniere dei propri cliché. A Ischia no. Che si tratti di terme, mare, montagna, la possibilità di far qualcosa di diverso è maggiore che altrove. Perciò, se state programmando la vostra estate a Ischia, segnatevi queste "dritte". Non ve ne pentirete!

1 - Cavascura

Si fa presto a dire terme. Uno pensa agli hotel con Spa e centro benessere, a super accorsati parchi termali con piscine, giardini fioriti, ristoranti, reparto wellness e discesa a mare. E invece no. O meglio, non solo. A Ischia ci sono anche le terme di Cavascura, sicuramente più spartane rispetto al vicino Parco Aphrodite, e però assolutamente da provare per rendersi conto, da vicino, del miracolo della natura ischitana. Bisogna avventurarsi in un canyon alle spalle della spiaggia dei Maronti, lasciando che un piccolo ruscello d’acqua faccia da guida. Circa 300 metri e si arriva davanti a una sala termale all’aperto, probabilmente già nota ai Romani che sull'isola fondarono la piccola colonia di Aenaria. Nelle pareti di tufo che sovrastano la cava ci sono delle grotte in cui si riversa l'acqua termale che sgorga dalla montagna, e inoltre sono state realizzate piccole docce per lavare via le applicazioni a base di fanghi originatisi dal contatto dell’acqua termale con l’argilla. Ovviamente, per una completa "remise en forme", non poteva mancare la sauna naturale. Da non perdere!

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

2 - Scannella

Se avete bisogno di staccare la spina, segnatevi questo posto. Che poi, alla Scannella, il telefono davvero non prende e perciò "staccare la spina", in questo caso, è più che una metafora ben riuscita. Infatti, il piccolo hotel-ristorante sulla baia è stato inserito in una speciale classifica dei "luoghi del silenzio", attività - cioè - che fanno della tranquillità il loro business principale. Ci sono giorni in cui gli unici rumori di quest'insenatura, poco distante dal faro di Punta Imperatore, sono la risacca del mare e il canto dei gabbiani in volo. Goderne mentre si è immersi in una delle piscine ricavate negli scogli, o davanti a uno dei tanti piatti della tradizione marinara preparati dal ristorante, è un'esperienza da provare assolutamente. Alla Scannella si arriva, via terra, da un sentiero lastricato poco distante dall'Hotel St.Leonard, noto 4 Stelle di Panza, frazione del comune di Forio. Via mare, invece, da Sant'Angelo, con le lance della Cooperativa Battellieri di San Michele, patrono del borgo.

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

3 - Grotta del Mago (e il giro dell'isola via mare)

Le coste dell'isola d'Ischia sono disseminate di grotte e anfratti di tutte le dimensioni. Ce n'è una, però, che per bellezza e storia avrebbe meritato ben altra fama. Stiamo parlando della Grotta del Mago, che si trova tra le due baie di Cartaromana e Punta San Pancrazio, versante orientale dell'isola d'Ischia. Negli anni '30 del secolo scorso questa grotta - secondo la leggenda, abitata da un gigante dalla fluente barba bianca - fu al centro di un'accesa disputa tra chi ne sosteneva l'origine umana e chi, al contrario, quella naturale. Secondo i primi si trattava di un antichissimo tempio dove venivano officiati culti solari; viceversa, a detta dei secondi, non c'era alcun indizio che autorizzasse tale versione, a meno di non interpretare, erroneamente, le scalanature lungo le pareti della caverna come segni di attività dell'uomo. Fatto sta che questa grotta è uno dei posti più sbalorditivi dell'isola d'Ischia, ammirabile in canoa, a bordo di piccole imbarcazioni, o più comodamente dall'esterno effettuando il giro dell'isola d'Ischia via mare.

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

4 - Tramonto al Monte Epomeo

Sono tante le escursioni che si possono fare a Ischia. Ce n'è una, però, che per fascino, probabilmente, batte tutte le altre. È il tramonto sul Monte Epomeo, per assistere dai 789 metri della vetta al momento in cui il sole si tuffa in mare alle spalle della piccola isola di Ventotene. Diverse le guide e le associazioni che organizzano questa particolare escursione. Segnaliamo l'associazione Nemo e i ragazzi di Epomeo in sella

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

5 - Capri

Chi viene in vacanza a Ischia generalmente dedica una o più giornate alla classica "gita fuori porta". Del resto, Napoli, Procida e Capri sono tutte a poche miglia di navigazione, e perciò non approfondire, almeno un po', la conoscenza delle tante meraviglie del Golfo più bello del mondo sarebbe un vero peccato. Dovendo scegliere, suggeriamo Capri, specie d'estate quando i collegamenti diretti con Ischia sono frequenti. La Grotta Azzurra, la vista dei Faraglioni dal belvedere di Via Tragara, i Giardini di Augusto, la splendida Villa San Michele di Axel Munthe sono alcune delle bellezze che si possono ammirare in un giorno a Capri, una delle isole più famose al mondo a solo un'ora di aliscafo da Ischia.

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune

20/08/17

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'Epomeo non è un vulcano

L'Epomeo non è un vulcano, ma un blocco inclinato di tufo verde, esito di un millenario processo di innalzamento di materiale piroclastico noto come "risorgenza calderica". In pratica, a creare il monte sarebbe stata la spinta verticale di una camera magmatica sottomarina peraltro ancora attiva. Il primo a formulare questa teoria, nota come teoria dell'horst, fu il geologo svizzero Alfred Rittman (1893 - 1980), padre della vulcanologia moderna a cui, da tanti anni, è intitolata una piazzetta nei pressi dell'ex carcere di Punta Molino nel comune di Ischia. Perciò, se pensate che da qualche parte, sull'Epomeo, ci sia un cono vulcanico verticale come sul Vesuvio e l'Etna, rimarrete delusi. Ciò non toglie che il gigante buono dell'isola d'Ischia regali molti altri spunti, dai mille panorami fino alla caratteristica pietra verde locale.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

Isola Verde

Molti pensano che "Isola Verde", l'altro appellativo con cui Ischia è conosciuta nel mondo, sia un riferimento alla straripante vegetazione del territorio. Sbagliato. Verde, è la pietra di tufo locale e, secondo gran parte della comunità scientifica, la particolare colorazione è dovuta all'ingressione marina a seguito dello sprofondamento, e successivo innalzamento, della camera magmatica cui si è accennato sopra. Del resto, la piantumazione delle pinete di Ischia risale alla seconda metà del XIX secolo; mentre quelle di Barano e Casamicciola addirittura agli anni '30 e '50 del secolo scorso. A sostegno di quest'interpretazione, inoltre, due grandi scrittori del passato, Norman Douglas e Truman Capote, d'accordo nel descrivere Ischia come un'isola pietrosa, molto simile alla Grecia. I due scrittori trascorsero lunghi soggiorni sull'isola, rispettivamente nel 1931 (Douglas) e nel 1949 (Capote), prima appunto che venissero completate le pinete di Fiaiano e della Maddalena che sono, insieme al bosco di castagni della Falanga, i polmoni verdi più importanti dell'isola d'Ischia.

Fosse della neve

Fino agli anni venti del secolo scorso, la neve e la grandine cadute durante i mesi invernali venivano raccolte e ammassate in profonde buche rivestite all'interno con la caratteristica pietra verde locale. Ciascuno strato, fino al perimetro della buca, veniva di volta in volta coperto con fogliame e tronchi d'albero in modo da agevolare la successiva trasformazione in ghiaccio del materiale raccolto nel corso del tempo. Ghiaccio che serviva, chiaramente, nei mesi estivi per raffreddare l'acqua e il vino, e per conservare un po' più a lungo gli alimenti. Un esempio mirabile, quello delle fosse della neve, della straordinaria capacità adattativa delle antiche maestranze agricole a una natura difficle ancorché generosa di frutti.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Il regno sotterraneo di Agharti

L'Epomeo, oltre che per gli aspetti geologici, è celebre per essere al centro di numerose storie. Tra queste, senza dubbio la più famosa, è la leggenda che vuole l'eremo di San Nicola una delle porte di ingresso per il centro della terra. Non mancano, a riguardo, cartografie liberamente ispirate alla "Teoria della Terra Cava", secondo cui, appunto, il centro della terra sarebbe abitato da una civiltà millenaria, gli Agharti, cui apparterrebbero anche i disco volanti periodicamente avvistati in giro per il mondo, Ischia compresa. Un racconto di fantascienza che però ha un seguito letterario internazionale e un ritorno turistico che tocca pure l'isola d'Ischia.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

I fratelli Sanfilippo

L'apporto prezioso di potassio, unitamente all'ottima capacità drenante, sono due motivi per cui i terreni tufacei dell'isola d'Ischia sono, da sempre, indicati per la viticoltura. I pericoli erano - e tuttora sono - le numerose malattie della vite. Due in particolare, assai diffuse nella seconda metà dell'800: l'oidio, meglio conosciuto come mal bianco, e la filossera, vere e proprie calamità naturali per i vigneti dell'epoca. Almeno fino all'arrivo sull'isola, nel 1855, dei fratelli Sanfilippo che grazie al loro prodotto a base di zolfo risollevarono le sorti di un "fetido ed appassito Lazzaro quatriduano" secondo la definizione che lo storico locale Giuseppe D'Ascia diede del paesaggio del vino sull'isola d'Ischia nella seconda metà dell''800. In cambio, però, i tre fratelli provenienti dall'arcipelago delle Eolie, non ottennero dai vignaiuoli ischitani quanto pattuito prima del trattamento. Un'onta terribile che costò la morte di crepacuore a uno dei tre, in memoria del quale fu eretta un'edicola votiva in Via Nuova De' Conti a Ischia Porto.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'anarchico Gino Lucetti

Sono tante le storie che hanno attraversato il '900 dell'isola d'Ischia. Ce n'è una, però, su cui finalmente si è tornati a discutere dopo anni di oblio, ed è la vicenda dell'anarchico Gino Lucetti da Carrara, morto sul porto d'Ischia il 17 settembre 1943 sotto i colpi di un violento bombardamento tedesco. Lucetti, che nel 1926 aveva attentato alla vita di Benito Mussolini nei pressi della breccia di Porta Pia in Roma, si trovava a Ischia dopo l'intervento alleato e l'armistizio firmato appena nove giorni prima (8 settembre 1943) di trovare la morte. Insieme a lui, il diciottenne Francesco Buono, desideroso di apprendere dalla viva voce del protagonista i momenti concitati del tentato omicidio del Duce e i successivi anni di prigionia sulla vicina isola di Santo Stefano. Purtroppo, però, le bombe tedesche non diedero scampo ai due, stroncando la giovane vita di Francesco Buono e il desiderio, invece, di farsene finalmente un'altra, dell'anarchico Lucetti.

Rachele Mussolini al confino

Dopo la II guerra mondiale, Rachele Guidi, vedova di Benito Mussolini, venne mandata al confino sull'isola d'Ischia, per la precisione a Forio, in una casa poco distante dal Torrione, la più grande delle torri saracene disseminate per il paese. Insieme a lei, i figli Romano, Vittorio e Annamaria, perfettamente inseriti nella vita libera e un po' selvaggia dei ragazzi del posto. Quasi 10 anni trascorsi all'ombra del Torrione senza grande clamore, eccezion fatta per un'intervista rilasciata al giornalista de "Il Messaggero" Bruno D'Agostini e per il ritratto pubblico - tuttavia edito molti anni dopo - che ne fece lo scrittore statunitense Truman Capote in vacanza sull'isola d'Ischia insieme al compagno Jack Dunphy. "La vedova del dittatore morto e tre dei suoi figli – scriveva l'autore di "Colazione da Tiffany" – vivono qui in una specie di esilio volontario, immagino. Non è difficile vedere la signora Mussolini che, in tutto simile alle donne dell’isola, vestita poveramente di nero, si trascina su per la salita, un po' piegata da una parte per il peso della borsa della spesa. Il suo viso non ha quasi espressione, ma una volta l’ho vista sorridere. Passava per il paese un uomo con un pappagallo che pescava pianeti della fortuna da un vaso di vetro, e la signora Mussolini, fermatasi a consultarlo, lesse il proprio futuro, mentre sulle labbra le si disegnava un sorriso appena accennato, leonardesco“.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
L'isola dei morti di Arnold Böcklin

Per molti anni si è ritenuto che l'isolotto dipinto nel celebre "Die Toteninsel" di Arnold Böcklin (1827 - 1901) fosse l’isola di Pontikonissi (Isola dei topi), davanti la costa di Corfù, in Grecia. Qualcun altro sosteneva, invece, si trattasse dell'isola di San Giorgio a largo delle coste della Repubblica di Montenegro, nell'ex Jugoslavia; nessuno, però, prima dello scrittore e storico dell’arte Hans Holenweg aveva mai fatto cenno al Castello Aragonese come probabile fonte d'ispirazione per una delle opere più famose al mondo. Il parere di Holenweg non è uno tra i tanti, dal momento che questo studioso svizzero è il fondatore e curatore personale dell’archivio completo delle opere e della vita di Böcklin. Il giudizio, inoltre, muove dalla circostanza che l'artista nel 1879, l'anno precedente la prima delle 5 versioni del quadro, effettuò un periodo di cure termali sull'isola d'Ischia, soggiornando in una pensione dalle parti di Ischia Ponte. Da qui la familiarità con il maniero di Alfonso V d'Aragona, cui va aggiunta la consuetudine dei pescatori di Ischia Ponte di seppellire i propri morti in un piccolo cimitero adiacente la Torre Guevara a Cartaromana. Ambienti e scene che sarebbero poi stati trasferiti e reinterpretati su tela dando vita a un'opera dal fascino esoterico di cui si innamorò, tra gli altri, Adolph Hitler, il fuhrer del nazismo.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
 La Pietra della Nave

Uno scoglio leggendario, addirittura, secondo lo storico Philippe Champault, la galea che Alcinoo, re dei Feaci, mise a disposizione di Ulisse nel viaggio di ritorno a Itaca. La nave, tuttavia, venne pietrificata da Poseidone furente per non esser riuscito a fermare l'eroe responsabile della morte del figlio, il ciclope Polifemo. Ovviamente, la collocazione sull'isola del racconto omerico parte dall'assunto, sposato dallo storico francese, secondo cui "Scheria" la terra dei mitici Feaci, fosse in realtà Ischia e non Corfù, come sostenuto dal connazionale Vittorio Berard.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Acidificazione del mare

Per anni Ischia ha rappresentato il confine climatico per le specie marine che abitano il Mediterraneo meridionale e quelle che, invece, di norma popolano il Mediterraneo settentrionale. Da qui un'importante serie di ricerche per monitorare migrazione, variazione e composizione delle specie presenti nel nostro mare; studi fondamentali, tra l'altro, per l'istituzione, nel 2007, dell'Area Marina Protetta Regno Di Nettuno. Negli ultimi tempi, tuttavia, si è aggiunto un altro interessantissimo ambito di studio: il sito subacqueo del Castello Aragonese è stato scelto, infatti, dalla comunità scientifica, come uno dei campi di studio del complesso fenomeno dell'acidificazione dei mari. Nel sito in questione sono presenti emissioni di biossido di carbonio (CO2), uno dei gas responsabili dell'“Effetto Serra”, e perciò lo studio dell'acidificazione dei mari può serivire da metro di valutazione per simulare gli effetti futuri di un'intensificazione del fenomeno nell'atmosfera terrestre.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

03/07/17

Ischia da scoprire, i 10 luoghi meno conosciuti dell'isola

Di cose da fare e vedere a Ischia ce ne sono davvero tante. Certo, il Monte Epomeo, i parchi termalii museile chiese, il Castello Aragonese, i borghi marinari, quelli contadini ecc. 

Tuttavia, la differenza la fanno sempre i dettagli. Nel nostro caso, quei luoghi che normalmente sfuggono al mainstream turistico. Di che si tratta? Si tratta di rocce, mare, boschi, fumarole, panorami che in qualche modo vanno conquistati. 

Una specie di "turismo dell'urgenza" dettato dalla voglia, sempre più diffusa, di scoprire cose nuove, e di farlo, possibilmente, prima che la natura modifichi lo stato di luoghi bellissimi ma, in più di un caso, fragili dal punto di vista geologico. 

Di seguito la speciale lista dei 10 luoghi meno conosciuti a Ischia.

VIA ANDREA MATTERA

Al primo posto, di diritto, nelle 10 passeggiate più belle da fare a Ischia, Via Andrea Mattera merita il primato anche in questa speciale top list. L'obiezione potrebbe essere che a furia di parlarne il luogo poi tanto sconosciuto non lo è più. Solo, continuano a vedersi molti più turisti stranieri che italiani, e perciò è importante continuare a valorizzare quest'alveo naturale interamente lastricato che unisce il belvedere di Serrara all'esclusivo borgo di Sant'Angelo.

10 luoghi meno conosciuti dell'isola; Via Andrea Mattera

VIA IESCA

Imboccando Via Andrea Mattera, oltre che a Sant'Angelo, si arriva anche ai Maronti. Bisogna percorrere Via Iesca una delle strade più sbalorditive che ci sono a Ischia. Una cava tufacea che regala scorci inconsueti della spiaggia più grande dell'isola. È preferibile, però, fare il percorso inverso, dai Maronti fin sul belvedere di Serrara. Il motivo è che in salita le articolazioni vengono sollecitate di meno, tanto più che la strada è sdrucciolevole in diversi punti e in discesa la possibilità di scivolare è senz'altro più elevata.

PIZZI BIANCHI

Sulla spiaggia dei Maronti si arriva anche da Noia, piccolo borgo contadino della frazione di Fontana celebre per i Pizzi Bianchi, piramidi di terra molto simili ai più famosi "Camini delle fate" del Göreme National Park. Il sentiero è impervio, adatto a escursionisti esperti, e comunque da non affrontare mai in solitaria. Al netto di queste doverose puntualizzazioni quella dei Pizzi Bianchi è l'escursione che meglio svela le peculiarità geologiche del versante meridionale dell'isola solcato da profondi canyon che declinano fino a mare.

VIA GIORGIO CORAFA

Ma non è finita, perchè ai Maronti si arriva pure da Via Giorgio Corafà, per secoli unico collegamento tra il borgo di Testaccio e la spiaggia. Anche in questo caso si tratta di un alveo lastricato, un tempo frequentato dai mercanti e i pescatori di questa parte dell'isola. L'opera fu voluta dal conte Corafà, vicerè del Regno di Napoli di stanza a Testaccio per curarsi nella famosa stufa della frazione. La strada gli consentì di raggiungere più agevolmente le due sorgenti di Olmitello e Cavascura, pure queste celebri per la salubrità delle acque.

10 luoghi meno conosciuti dell'isola; Via Iesca

SENTIERO DELLE BAIE

Sempre a Testaccio, proprio di fronte via Corafà, comincia anche il sentiero che porta al Monte Cotto, una piccola collina alla cui sommità durante la II guerra mondiale fu costruita una guardiola militare con funzioni di avvistamento e difesa. Della guardiola è rimasto il rudere, mentre il panorama, stupendo, è ancora lì ad ammaliare chi capita da queste parti. Non a caso, il comune di Barano a inizio millennio ha provveduto a segnalare questa splendida escursione che non presenta grosse difficoltà.

PIANO SAN PAOLO

Una spiaggia fossile a 460 metri sul livello del mare a metà strada tra Buonopane e Fiaiano, entrambe frazioni del comune di Barano. Uno spiazzo circolare in mezzo al bosco, l'ideale per un picnic in famiglia e con gli amici. Qui, ogni anno, la prima domenica di giugno, si svolge la "Festa della Ginestra", tradizionale scampagnata organizzata dal gruppo folk 'Ndrezzata di Buonopane. Mezza giornata di balli, canti e tanto buon cibo in mezzo la natura straripante, quasi tropicale, di questo versante dell'isola.

10 luoghi meno conosciuti dell'isola; I pizzi Bianchi

PIANO LIGUORI

Panorami mozzafiato, pendii scoscesi interamente coltivati e tanta, tanta quiete. Piano Liguori dista appena tre chilometri da Ischia Porto, eppure la distanza sembra molto maggiore. Un posto bellissimo che spiega perchè i contadini ischitani riuscivano - e riescono ancora - a sopportare la fatica della vita nei campi. Merito della suggestiva vista di Punta San Pancrazio, estremità sud-orientale dell'isola. La strada per arrivare fin quassù, a quasi 300 metri sul livello del mare, comincia di fianco la chiesa Ss. Annunziata nel borgo di Campagnano.

PUNTA SAN PANCRAZIO

Volendo, da Piano Liguori (o dallo Schiappone) si arriva fino all'estremità di Punta San Pancrazio. La passeggiata è un po' faticosa; in alcuni punti il terreno è sdrucciolevole, però ne vale assolutamente la pena. Macchia mediterranea, vigneti, scorci mozzafiato e, per finire, più di un ettaro di oliveto proprietà della famiglia Trani, titolare anche del bel ristorante che domina Piano Liguori. L'escursione non è adatta a tutti, però chi può farà bene a non lasciarsi sfuggire quest'occasione.

10 luoghi meno conosciuti dell'isola, Via Giorgio Corafa
PIETRA DELL'ACQUA

Un mega blocco di tufo verde, uno dei tanti del versante sud-occidentale dell'isola, trasformato in una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana.
L'ingegno delle antiche maestranze agricole davvero non conosceva limiti, svelando una straordinaria capacità di adattamento all'ambiente che purtroppo è andata per gran parte dispersa. Restano però numerose tracce, memoria storica di un passato che ha ancora molto da insegnare a patto di avere la voglia di scoprire il lato meno commerciale dell'isola d'Ischia.

FUMAROLA DEL PIZZONE

Le fumarole a Ischia si trovano tutte in luoghi bellissimi. Quella del "Pizzone", in località Fango, particolarmente. Meraviglia, stupore, incanto, si sprecano le parole per restituire il piacere di questo scorcio del litorale di Forio. A maggio, in occasione di "Andar per Sentieri" guide esperte locali vi condurranno alla scoperta di questo luogo incantevole, ancor di più con i colori, i profumi e il clima mite della primavera ischitana. Un'occasione da non perdere se siete amanti della natura e delle passeggiate nel verde.

29/05/17

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta

Un percorso vicino al mare pianeggiante e profumato di salsedine, un tratto collinare un po' in salita tra villini fioriti e verdi parchi pubblici, un saliscendi tra viottoli di montagna e mulattiere, una picchiata in discesa ad alto tasso di panorama. Raggiungere una spiaggia per una sosta marina, un tuffo e via... si riparte per girare ancora l'isola in sella al destriero più ecologico del mondo ( dopo il cavallo!) : la bicicletta.

Ischia e la bicicletta un connubio perfetto ! 

I tempi lenti di questa terra baciata dal sole tutto l'anno, il nastro di strade panoramiche che gira intorno all'isola, i percorsi in salita dove è possibile "testare la gamba" ed allenarsi seriamente, ma anche i circuiti da passeggiata spensierata, aprono le porte a sportivi e amatori.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
Per chi gira in mountain bike Ischia è una vera ghiottoneria di circuiti "difficili": stradine sterrate, mulattiere in collina, lembi di terra ciclabile tra campagne e vigneti.

Tra i top ten segnaliamo:

Campagnano-Piano Liguori- Monte Vezzi, un incredibile percorso ultra-panoramico, dove il paesaggio è protagonista assoluto per tutto l'itinerario.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
Si parte da una strada asfaltata che si apre su un panorama marino con le isole di Procida e Vivara e la sagoma impalpabile del Golfo di Napoli, eppoi ci si immette in piccoli viottoli campestri nella zona di Piano Liguori, dove tra i vigneti la vista è stupefacente: baie color smeraldo e l'isola azzurra di Capri, unica terra nell'azzurro di cielo e mare, che domina la scena; poi si raggiunge un bosco ombroso e profumato di mille essenze, anche qui in cima alla collina un panorama mozzafiato: con un solo sguardo si domina metà isola dal porto di Ischia a Sant'Angelo!

Bello anche il percorso del Cretaio, collina che si trova tra i comuni di Barano e Casamicciola e offre la possibilità di esplorare in sella alla bike angoli molto interessanti dal punto di vista geologico e naturalistico tra pinete e ex crateri, fumarole e - come sempre sull'isola - squarci panoramici indimenticabili, da qui si gode una insolita vista sul porto di Ischia a volo di uccello; ma il bosco del Cretaio può essere solo un giro di "riscaldamento" per affrontare poi la salita verso Piano San Paolo, una zona immersa in un castagneto che conduce ai piedi dell'Epomeo, il monte più alto dlel'isola dove secondo la leggenda riposa il gigante addormentato Tifeo. 

Si può continuare il percorso in ascesa oppure girare la testa al cavallo di ferro e dirigersi a Buonopane, attraversando la collina di Candiano oppure tornare indietro verso il Cretaio però attraversando una stradina parallela a quella percorsa in salita, un viottolo un po' nascosto dentro una valle di felci giganti che costeggia la sorgente di Buceto.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
La terza proposta è Serrara Fontana - Frassitielli - Falanga; questo percorso è anch'esso ai piedi dell'Epomeo, ma dal lato ovest dell'isola.

Si parte da Serrara Fontana e percorrendo una strada asfaltata in salita si raggiunge la località Frassitielli, una stradina di montagna che si apre sul panorama di Panza e Forio, circondata dalle piante più belle della macchia mediterranea: in estate il giallo delle ginestre e il viola dei cardi tappezzano la collina, tra cespugli di cisto, erica e mirto. Il profumo è avvolgente! Dopo un boschetto di rubinie, alberi dai fiori bianchi profumatissimi, si raggiunge il re dei boschi isolani La Falanga, dove castagni fittissimi creano una impagabile frescura d'estate.

La caratteristica di questo bosco sono le case nella pietra, dimore antichissime scavate dall'uomo nella roccia morbida dei massi tufacei caduti dall'Epomeo.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
Un villaggio agricolo dal fascino preistorico qui dove fin al 1700 si coltivava la vite, e infatti esistono ancora antichi palmenti anch'essi scavati nel tufo! Attraversando la Falanga si giunge ad un sentiero maestro che si biforca in vari viottoli, a voi la decisione di scegliere: il nord e quindi la discesa verso Casamicciola terme, a prova di salto, oppure ovest con la più semplice discesa verso Forio passando per Santa Maria al Monte, anche questo un piccolo villaggio campestre tutto da scoprire!

Sono solo alcune proposte. L'isola ne offre di innumerevoli altre, tutte fantastiche.

E in omaggio alla febbre da bici che appassiona l'isola ricordiamo che l'08 maggio 2016 si terrà ad Ischia la gara di fondo 100 km.

Si partirà da Ischia Ponte, per poi dirigersi verso Barano e rientrare dal lato di Lacco Ameno. Due i percorsi: medio, che comprende 2 giri dell’Isola per 70 km e 1500 mt. di dislivello e lungo che si svilupperà su  3 giri dell’Isola per 100 km e 2200 mt. di dislivello.

11/05/17

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'Epomeo non è un vulcano

L'Epomeo non è un vulcano, ma un blocco inclinato di tufo verde, esito di un millenario processo di innalzamento di materiale piroclastico noto come "risorgenza calderica". In pratica, a creare il monte sarebbe stata la spinta verticale di una camera magmatica sottomarina peraltro ancora attiva. Il primo a formulare questa teoria, nota come teoria dell'horst, fu il geologo svizzero Alfred Rittman (1893 - 1980), padre della vulcanologia moderna a cui, da tanti anni, è intitolata una piazzetta nei pressi dell'ex carcere di Punta Molino nel comune di Ischia. Perciò, se pensate che da qualche parte, sull'Epomeo, ci sia un cono vulcanico verticale come sul Vesuvio e l'Etna, rimarrete delusi. Ciò non toglie che il gigante buono dell'isola d'Ischia regali molti altri spunti, dai mille panorami fino alla caratteristica pietra verde locale.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

Isola Verde

Molti pensano che "Isola Verde", l'altro appellativo con cui Ischia è conosciuta nel mondo, sia un riferimento alla straripante vegetazione del territorio. Sbagliato. Verde, è la pietra di tufo locale e, secondo gran parte della comunità scientifica, la particolare colorazione è dovuta all'ingressione marina a seguito dello sprofondamento, e successivo innalzamento, della camera magmatica cui si è accennato sopra. Del resto, la piantumazione delle pinete di Ischia risale alla seconda metà del XIX secolo; mentre quelle di Barano e Casamicciola addirittura agli anni '30 e '50 del secolo scorso. A sostegno di quest'interpretazione, inoltre, due grandi scrittori del passato, Norman Douglas e Truman Capote, d'accordo nel descrivere Ischia come un'isola pietrosa, molto simile alla Grecia. I due scrittori trascorsero lunghi soggiorni sull'isola, rispettivamente nel 1931 (Douglas) e nel 1949 (Capote), prima appunto che venissero completate le pinete di Fiaiano e della Maddalena che sono, insieme al bosco di castagni della Falanga, i polmoni verdi più importanti dell'isola d'Ischia.

Fosse della neve

Fino agli anni venti del secolo scorso, la neve e la grandine cadute durante i mesi invernali venivano raccolte e ammassate in profonde buche rivestite all'interno con la caratteristica pietra verde locale. Ciascuno strato, fino al perimetro della buca, veniva di volta in volta coperto con fogliame e tronchi d'albero in modo da agevolare la successiva trasformazione in ghiaccio del materiale raccolto nel corso del tempo. Ghiaccio che serviva, chiaramente, nei mesi estivi per raffreddare l'acqua e il vino, e per conservare un po' più a lungo gli alimenti. Un esempio mirabile, quello delle fosse della neve, della straordinaria capacità adattativa delle antiche maestranze agricole a una natura difficle ancorché generosa di frutti.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Il regno sotterraneo di Agharti

L'Epomeo, oltre che per gli aspetti geologici, è celebre per essere al centro di numerose storie. Tra queste, senza dubbio la più famosa, è la leggenda che vuole l'eremo di San Nicola una delle porte di ingresso per il centro della terra. Non mancano, a riguardo, cartografie liberamente ispirate alla "Teoria della Terra Cava", secondo cui, appunto, il centro della terra sarebbe abitato da una civiltà millenaria, gli Agharti, cui apparterrebbero anche i disco volanti periodicamente avvistati in giro per il mondo, Ischia compresa. Un racconto di fantascienza che però ha un seguito letterario internazionale e un ritorno turistico che tocca pure l'isola d'Ischia.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

I fratelli Sanfilippo

L'apporto prezioso di potassio, unitamente all'ottima capacità drenante, sono due motivi per cui i terreni tufacei dell'isola d'Ischia sono, da sempre, indicati per la viticoltura. I pericoli erano - e tuttora sono - le numerose malattie della vite. Due in particolare, assai diffuse nella seconda metà dell'800: l'oidio, meglio conosciuto come mal bianco, e la filossera, vere e proprie calamità naturali per i vigneti dell'epoca. Almeno fino all'arrivo sull'isola, nel 1855, dei fratelli Sanfilippo che grazie al loro prodotto a base di zolfo risollevarono le sorti di un "fetido ed appassito Lazzaro quatriduano" secondo la definizione che lo storico locale Giuseppe D'Ascia diede del paesaggio del vino sull'isola d'Ischia nella seconda metà dell''800. In cambio, però, i tre fratelli provenienti dall'arcipelago delle Eolie, non ottennero dai vignaiuoli ischitani quanto pattuito prima del trattamento. Un'onta terribile che costò la morte di crepacuore a uno dei tre, in memoria del quale fu eretta un'edicola votiva in Via Nuova De' Conti a Ischia Porto.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'anarchico Gino Lucetti

Sono tante le storie che hanno attraversato il '900 dell'isola d'Ischia. Ce n'è una, però, su cui finalmente si è tornati a discutere dopo anni di oblio, ed è la vicenda dell'anarchico Gino Lucetti da Carrara, morto sul porto d'Ischia il 17 settembre 1943 sotto i colpi di un violento bombardamento tedesco. Lucetti, che nel 1926 aveva attentato alla vita di Benito Mussolini nei pressi della breccia di Porta Pia in Roma, si trovava a Ischia dopo l'intervento alleato e l'armistizio firmato appena nove giorni prima (8 settembre 1943) di trovare la morte. Insieme a lui, il diciottenne Francesco Buono, desideroso di apprendere dalla viva voce del protagonista i momenti concitati del tentato omicidio del Duce e i successivi anni di prigionia sulla vicina isola di Santo Stefano. Purtroppo, però, le bombe tedesche non diedero scampo ai due, stroncando la giovane vita di Francesco Buono e il desiderio, invece, di farsene finalmente un'altra, dell'anarchico Lucetti.

Rachele Mussolini al confino

Dopo la II guerra mondiale, Rachele Guidi, vedova di Benito Mussolini, venne mandata al confino sull'isola d'Ischia, per la precisione a Forio, in una casa poco distante dal Torrione, la più grande delle torri saracene disseminate per il paese. Insieme a lei, i figli Romano, Vittorio e Annamaria, perfettamente inseriti nella vita libera e un po' selvaggia dei ragazzi del posto. Quasi 10 anni trascorsi all'ombra del Torrione senza grande clamore, eccezion fatta per un'intervista rilasciata al giornalista de "Il Messaggero" Bruno D'Agostini e per il ritratto pubblico - tuttavia edito molti anni dopo - che ne fece lo scrittore statunitense Truman Capote in vacanza sull'isola d'Ischia insieme al compagno Jack Dunphy. "La vedova del dittatore morto e tre dei suoi figli – scriveva l'autore di "Colazione da Tiffany" – vivono qui in una specie di esilio volontario, immagino. Non è difficile vedere la signora Mussolini che, in tutto simile alle donne dell’isola, vestita poveramente di nero, si trascina su per la salita, un po' piegata da una parte per il peso della borsa della spesa. Il suo viso non ha quasi espressione, ma una volta l’ho vista sorridere. Passava per il paese un uomo con un pappagallo che pescava pianeti della fortuna da un vaso di vetro, e la signora Mussolini, fermatasi a consultarlo, lesse il proprio futuro, mentre sulle labbra le si disegnava un sorriso appena accennato, leonardesco“.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
L'isola dei morti di Arnold Böcklin

Per molti anni si è ritenuto che l'isolotto dipinto nel celebre "Die Toteninsel" di Arnold Böcklin (1827 - 1901) fosse l’isola di Pontikonissi (Isola dei topi), davanti la costa di Corfù, in Grecia. Qualcun altro sosteneva, invece, si trattasse dell'isola di San Giorgio a largo delle coste della Repubblica di Montenegro, nell'ex Jugoslavia; nessuno, però, prima dello scrittore e storico dell’arte Hans Holenweg aveva mai fatto cenno al Castello Aragonese come probabile fonte d'ispirazione per una delle opere più famose al mondo. Il parere di Holenweg non è uno tra i tanti, dal momento che questo studioso svizzero è il fondatore e curatore personale dell’archivio completo delle opere e della vita di Böcklin. Il giudizio, inoltre, muove dalla circostanza che l'artista nel 1879, l'anno precedente la prima delle 5 versioni del quadro, effettuò un periodo di cure termali sull'isola d'Ischia, soggiornando in una pensione dalle parti di Ischia Ponte. Da qui la familiarità con il maniero di Alfonso V d'Aragona, cui va aggiunta la consuetudine dei pescatori di Ischia Ponte di seppellire i propri morti in un piccolo cimitero adiacente la Torre Guevara a Cartaromana. Ambienti e scene che sarebbero poi stati trasferiti e reinterpretati su tela dando vita a un'opera dal fascino esoterico di cui si innamorò, tra gli altri, Adolph Hitler, il fuhrer del nazismo.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
 La Pietra della Nave

Uno scoglio leggendario, addirittura, secondo lo storico Philippe Champault, la galea che Alcinoo, re dei Feaci, mise a disposizione di Ulisse nel viaggio di ritorno a Itaca. La nave, tuttavia, venne pietrificata da Poseidone furente per non esser riuscito a fermare l'eroe responsabile della morte del figlio, il ciclope Polifemo. Ovviamente, la collocazione sull'isola del racconto omerico parte dall'assunto, sposato dallo storico francese, secondo cui "Scheria" la terra dei mitici Feaci, fosse in realtà Ischia e non Corfù, come sostenuto dal connazionale Vittorio Berard.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Acidificazione del mare

Per anni Ischia ha rappresentato il confine climatico per le specie marine che abitano il Mediterraneo meridionale e quelle che, invece, di norma popolano il Mediterraneo settentrionale. Da qui un'importante serie di ricerche per monitorare migrazione, variazione e composizione delle specie presenti nel nostro mare; studi fondamentali, tra l'altro, per l'istituzione, nel 2007, dell'Area Marina Protetta Regno Di Nettuno. Negli ultimi tempi, tuttavia, si è aggiunto un altro interessantissimo ambito di studio: il sito subacqueo del Castello Aragonese è stato scelto, infatti, dalla comunità scientifica, come uno dei campi di studio del complesso fenomeno dell'acidificazione dei mari. Nel sito in questione sono presenti emissioni di biossido di carbonio (CO2), uno dei gas responsabili dell'“Effetto Serra”, e perciò lo studio dell'acidificazione dei mari può serivire da metro di valutazione per simulare gli effetti futuri di un'intensificazione del fenomeno nell'atmosfera terrestre.

10 curiosità sull'isola d'Ischia