Visualizzazione post con etichetta sentiero ischia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sentiero ischia. Mostra tutti i post

05/05/17

Escursioni a Ischia: il sentiero della Pietra dell’Acqua

Generalmente si parte da Via Nuova Falanga, la strada che, come si intuisce facilmente dal nome, porta all’omonimo bosco di castagni nel comune di Forio. In alternativa, l’escursione può cominciare anche da Via Calimera, a lato del cimitero di Serrara Fontana. Entrambe le strade, infatti, conducono alla “Pietra dell’Acqua”, un mega blocco di tufo verde trasformato dalle antiche maestranze agricole in una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

Da Via Nuova Falanga occorre, a un certo punto, girare a destra (la deviazione è ben segnalata), anziché proseguire per la selva dei Frassitelli; da Via Calimera, invece, basta seguire la strada che a un tratto diventa – inequivocabilmente – “Via Pietra dell’Acqua”.

il sentiero della Pietra dell’Acqua
Sia l’uno che l’altro itinerario non presentano grosse difficoltà, se non il rispetto delle normali precauzioni in uso tra gli appassionati di trekking; soprattutto, quel che più conta, raccontano del passato recente dell’isola d’Ischia, quando era l’agricoltura, e non il turismo, la principale fonte di sostentamento dei suoi abitanti.

L’aspetto curioso è che in questo versante dell’isola, la vite non era la coltura principale, o perlomeno non  l’unica. Assieme all’uva, infatti, veniva coltivato il mitico grano Carosello – “Carusella” in dialetto – assai resistente agli inverni rigidi della parte alta dell’isola. La Pietra dell’Acqua serviva per coltivare il grano, i cui covoni venivano rivenduti alle ricamatrici di Lacco Ameno che ne realizzavano poi borse, cestini e cappelli per l’incipiente “industria del forestiero“.

Di questo passato non c’è più traccia, eccezion fatta, appunto, per la mitica “Pietra dell’Acqua” che, insieme alle case di pietra e alle fosse della neve della Falanga, testimonia dell’eccezionale capacità adattativa dell’uomo all’ambiente circostante. Nello specifico, dell’abilità a utilizzare per i più diversi scopi il tufo verde presente in gran quantità nel versante sud-occidentale del Monte Epomeo.


il sentiero della Pietra dell’Acqua
Oltre che per il valore testimoniale, l’itinerario merita anche da un punto di vista naturalistico. In particolare, il tramonto dalla Pietra dell’Acqua è un’esperienza che vale la pena provare; come pure da non perdere è il panorama stupendo che offre la vetta dell’Epomeo.

L’eremo di San Nicola, infatti, è a pochi minuti di cammino dalla Pietra dell’Acqua e, volendo, una volta su in cima, si può scendere a valle da Fontana invece che tornare sui propri passi. Del resto, la natura non sta certo dietro alle divisioni amministrative del territorio. Basta rispettarla, per essere ricambiati con passeggiate bellissime, come senza dubbio è quella sin qui descritta.

il sentiero della Pietra dell’Acqua
Perciò, una volta a Ischia approfittatene, non rimarrete delusi.

Mezzi pubblici:
– da Forio, linea CS (circolare sinistra);
– da Ischia Porto, linea CD (circolare destra).
– Fermata: cimitero di Serrara Fontana.

03/05/16

Escursioni a Ischia: il sentiero della Pietra dell’Acqua

Generalmente si parte da Via Nuova Falanga, la strada che, come si intuisce facilmente dal nome, porta all’omonimo bosco di castagni nel comune di Forio. In alternativa, l’escursione può cominciare anche da Via Calimera, a lato del cimitero di Serrara Fontana. Entrambe le strade, infatti, conducono alla “Pietra dell’Acqua”, un mega blocco di tufo verde trasformato dalle antiche maestranze agricole in una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

Da Via Nuova Falanga occorre, a un certo punto, girare a destra (la deviazione è ben segnalata), anziché proseguire per la selva dei Frassitelli; da Via Calimera, invece, basta seguire la strada che a un tratto diventa – inequivocabilmente – “Via Pietra dell’Acqua”.

il sentiero della Pietra dell’Acqua
Sia l’uno che l’altro itinerario non presentano grosse difficoltà, se non il rispetto delle normali precauzioni in uso tra gli appassionati di trekking; soprattutto, quel che più conta, raccontano del passato recente dell’isola d’Ischia, quando era l’agricoltura, e non il turismo, la principale fonte di sostentamento dei suoi abitanti.

L’aspetto curioso è che in questo versante dell’isola, la vite non era la coltura principale, o perlomeno non  l’unica. Assieme all’uva, infatti, veniva coltivato il mitico grano Carosello – “Carusella” in dialetto – assai resistente agli inverni rigidi della parte alta dell’isola. La Pietra dell’Acqua serviva per coltivare il grano, i cui covoni venivano rivenduti alle ricamatrici di Lacco Ameno che ne realizzavano poi borse, cestini e cappelli per l’incipiente “industria del forestiero“.

Di questo passato non c’è più traccia, eccezion fatta, appunto, per la mitica “Pietra dell’Acqua” che, insieme alle case di pietra e alle fosse della neve della Falanga, testimonia dell’eccezionale capacità adattativa dell’uomo all’ambiente circostante. Nello specifico, dell’abilità a utilizzare per i più diversi scopi il tufo verde presente in gran quantità nel versante sud-occidentale del Monte Epomeo.


il sentiero della Pietra dell’Acqua
Oltre che per il valore testimoniale, l’itinerario merita anche da un punto di vista naturalistico. In particolare, il tramonto dalla Pietra dell’Acqua è un’esperienza che vale la pena provare; come pure da non perdere è il panorama stupendo che offre la vetta dell’Epomeo.

L’eremo di San Nicola, infatti, è a pochi minuti di cammino dalla Pietra dell’Acqua e, volendo, una volta su in cima, si può scendere a valle da Fontana invece che tornare sui propri passi. Del resto, la natura non sta certo dietro alle divisioni amministrative del territorio. Basta rispettarla, per essere ricambiati con passeggiate bellissime, come senza dubbio è quella sin qui descritta.

il sentiero della Pietra dell’Acqua
Perciò, una volta a Ischia approfittatene, non rimarrete delusi.

Mezzi pubblici:
– da Forio, linea CS (circolare sinistra);
– da Ischia Porto, linea CD (circolare destra).
– Fermata: cimitero di Serrara Fontana.

18/05/15

Escursioni a Ischia: il sentiero della Pietra dell’Acqua

Generalmente si parte da Via Nuova Falanga, la strada che, come si intuisce facilmente dal nome, porta all’omonimo bosco di castagni nel comune di Forio. In alternativa, l’escursione può cominciare anche da Via Calimera, a lato del cimitero di Serrara Fontana. Entrambe le strade, infatti, conducono alla “Pietra dell’Acqua”, un mega blocco di tufo verde trasformato dalle antiche maestranze agricole in una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

Da Via Nuova Falanga occorre, a un certo punto, girare a destra (la deviazione è ben segnalata), anziché proseguire per la selva dei Frassitelli; da Via Calimera, invece, basta seguire la strada che a un tratto diventa – inequivocabilmente – “Via Pietra dell’Acqua”.

il sentiero della Pietra dell’Acqua
Sia l’uno che l’altro itinerario non presentano grosse difficoltà, se non il rispetto delle normali precauzioni in uso tra gli appassionati di trekking; soprattutto, quel che più conta, raccontano del passato recente dell’isola d’Ischia, quando era l’agricoltura, e non il turismo, la principale fonte di sostentamento dei suoi abitanti.

L’aspetto curioso è che in questo versante dell’isola, la vite non era la coltura principale, o perlomeno non  l’unica. Assieme all’uva, infatti, veniva coltivato il mitico grano Carosello – “Carusella” in dialetto – assai resistente agli inverni rigidi della parte alta dell’isola. La Pietra dell’Acqua serviva per coltivare il grano, i cui covoni venivano rivenduti alle ricamatrici di Lacco Ameno che ne realizzavano poi borse, cestini e cappelli per l’incipiente “industria del forestiero“.

Di questo passato non c’è più traccia, eccezion fatta, appunto, per la mitica “Pietra dell’Acqua” che, insieme alle case di pietra e alle fosse della neve della Falanga, testimonia dell’eccezionale capacità adattativa dell’uomo all’ambiente circostante. Nello specifico, dell’abilità a utilizzare per i più diversi scopi il tufo verde presente in gran quantità nel versante sud-occidentale del Monte Epomeo.


il sentiero della Pietra dell’Acqua
Oltre che per il valore testimoniale, l’itinerario merita anche da un punto di vista naturalistico. In particolare, il tramonto dalla Pietra dell’Acqua è un’esperienza che vale la pena provare; come pure da non perdere è il panorama stupendo che offre la vetta dell’Epomeo.

L’eremo di San Nicola, infatti, è a pochi minuti di cammino dalla Pietra dell’Acqua e, volendo, una volta su in cima, si può scendere a valle da Fontana invece che tornare sui propri passi. Del resto, la natura non sta certo dietro alle divisioni amministrative del territorio. Basta rispettarla, per essere ricambiati con passeggiate bellissime, come senza dubbio è quella sin qui descritta.

il sentiero della Pietra dell’Acqua
Perciò, una volta a Ischia approfittatene, non rimarrete delusi.

Mezzi pubblici:
– da Forio, linea CS (circolare sinistra);
– da Ischia Porto, linea CD (circolare destra).
– Fermata: cimitero di Serrara Fontana.

31/03/15

La vetta dell'Epomeo dall'antica mulattiera

In cima all'Epomeo, una antica chiesa e un eremo su una montagna di mistica bellezza

Percorrendo la strada che porta a Fontana troverete una strada segnalata da un cartello blu con scritto Strada Militare. Il primo e lungo tratto è percorribile anche in macchina; la strada, molto bella e circondata dai castagni, a un certo punto termina e sulla destra troverete un punto di ristoro ed un sentiero in parte asfaltato, 


dopo qualche centinaio di metri troverete l’antica mulattiera che porta sulla vetta, la prima parte del percorso è ombreggiato e fresco, perché si cammina in una piccola gola, mentre il secondo tratto è piuttosto assolato ma incantevole: vi troverete su una distesa di roccia, antica colata vulcanica solidificatasi, nella quale gli uomini hanno tracciato uno stretto cammino che porta in cima. 


Naturalmente una volta guadagnata la zona più alta godrete di un panorama eccezionale, spostandovi di pochi metri potrete guardare l’isola da tutti i lati. In cima all’Epomeo troverete un ottimo ristorante – bar aperto fino al tramonto ( in agosto anche di sera). C’è poi la chiesetta di san Nicola, con annesso un antico eremo di frati; c’è da dire che purtroppo l’eremo è chiuso tutto l’anno, mentre la chiesa a volte è aperta. 


Qui nel giorno di San Nicola, che cade il 6 dicembre, si svolge una bella manifestazione religiosa: con la statua del santo in processione, la chiesetta e l’eremo aperti al pubblico, e l’offerta di pane e salsicce polpette e vino sullo spiazzale del sagrato. 


Vale la pena partecipare a questa festa dal sapore davvero genuino, anche per il fascino particolare della montagna in inverno sia che sia una limpida giornata di sole, sia che un po’ di nebbia le doni un aspetto brumoso davvero romantico. 



La vetta più alta dell’isola, il monte Epomeo è raggiungibile da diversi punti dell’isola, tra i sentieri che portano in cima ve ne sono alcuni di una facilità estrema, altri un po’ più difficili anche perché tracciati male, questo che vi abbiamo descritto è il più semplice, ma ve ne sono anche altri, tutti segnalati nei nostri percorsi con la spiegazione dettagliata del grado di difficoltà.

11/03/15

Sentiero della Maddalena

Ecco a voi un nuovo sentiero di scoperta della bellissima natura di Ischia. Siamo certi che gli amanti della natura, dei panorami mozzafiato e delle passeggiate saranno lieti di sfruttare queste informazioni per il loro prossimo soggiorno ad Ischia ! 

ll parco della Maddalena è di recente istituzione.

Troviamo:

7 ingressi per i sentieri
3 punti panoramici
11 bacheche con mappa del percorso

Raggiungibile con: Bus 1-2-3-4-14-CD-CS

Sentiero della Maddalena

Caratteristiche:



La facile accessibilità, la presenza di numerose specie vegetali, la struttura morfologica e geologica e gli eccezionali panorami che è possibile godere dai belvedere rendono il Bosco della Maddalena un parco naturale di notevole interesse didattico-ambientale.


Sentiero della Maddalena

Il percorso è in parte in salita ma ha il vantaggio di essere all’ombra degli alberi, inoltre il sentiero è largo e spazioso e tracciato molto bene. Si parte dalla statale ss 270 che porta a Casamicciola, dove, venendo da Ischia, un po’ dopo i giardini termali Il Castiglione troverete l’ingresso del bosco della Maddalena; il primo tratto di strada è asfaltato, poi si tramuta in una larga scalinata in pietra che dopo qualche centinaia di metri si restringe in un sentiero. La stradina immersa nella macchia mediterranea porta alla zona detta Cretaio, per la sua antica natura vulcanica. Si tratta di un largo promontorio che affaccia su Ischia e Casamicciola, dove pini, lecci e arbusti di mirto disegnano una vegetazione straordinaria che ha ricoperto totalmente le antiche bocche vulcaniche dette Rotaro I, II, III e IV. Dalla parte più alta del Cretaio potrete ammirare il panorama del porto di Ischia e del Castello seminascosti tra i pini. 

Sentiero della Maddalena
Imboccando una stradina di pietra in discesa raggiungerete poi il Fondo d’Oglio, un cratere di circa 350 m di diametro e 127 di profondità. Un tempo qui venivano gettati i cadaveri degli appestati, ora è ricoperto di alberi; tempo fa si potevano trovare sul fondo “bombe vulcaniche a crosta di pane” e blocchi di trachite. Qui si può osservare una pianta non comune: il dente di cavallo, stretto parente del papiro. Questa pianta vive in zone tropicali e subtropicali e nell’isola d’Ischia si è adattata perché ha trovato un terreno riscaldato dal vapore acqueo delle fumarole. Si osservano anche muschi di genere tropicale, insieme con la Pteris longifolia, una felce che vive a temperature medie annuali elevate. Da questa posizione potete continuare il percorso e raggiungere attraverso via Nuova Cretaio e via Monte della Misericordiapiazza Marina a Casamicciola.

31/03/14

La vetta dell'Epomeo dall'antica mulattiera

In cima all'Epomeo, una antica chiesa e un eremo su una montagna di mistica bellezza

Percorrendo la strada che porta a Fontana troverete una strada segnalata da un cartello blu con scritto Strada Militare. Il primo e lungo tratto è percorribile anche in macchina; la strada, molto bella e circondata dai castagni, a un certo punto termina e sulla destra troverete un punto di ristoro ed un sentiero in parte asfaltato, 


dopo qualche centinaio di metri troverete l’antica mulattiera che porta sulla vetta, la prima parte del percorso è ombreggiato e fresco, perché si cammina in una piccola gola, mentre il secondo tratto è piuttosto assolato ma incantevole: vi troverete su una distesa di roccia, antica colata vulcanica solidificatasi, nella quale gli uomini hanno tracciato uno stretto cammino che porta in cima. 


Naturalmente una volta guadagnata la zona più alta godrete di un panorama eccezionale, spostandovi di pochi metri potrete guardare l’isola da tutti i lati. In cima all’Epomeo troverete un ottimo ristorante – bar aperto fino al tramonto ( in agosto anche di sera). C’è poi la chiesetta di san Nicola, con annesso un antico eremo di frati; c’è da dire che purtroppo l’eremo è chiuso tutto l’anno, mentre la chiesa a volte è aperta. 


Qui nel giorno di San Nicola, che cade il 6 dicembre, si svolge una bella manifestazione religiosa: con la statua del santo in processione, la chiesetta e l’eremo aperti al pubblico, e l’offerta di pane e salsicce polpette e vino sullo spiazzale del sagrato. 


Vale la pena partecipare a questa festa dal sapore davvero genuino, anche per il fascino particolare della montagna in inverno sia che sia una limpida giornata di sole, sia che un po’ di nebbia le doni un aspetto brumoso davvero romantico. 



La vetta più alta dell’isola, il monte Epomeo è raggiungibile da diversi punti dell’isola, tra i sentieri che portano in cima ve ne sono alcuni di una facilità estrema, altri un po’ più difficili anche perché tracciati male, questo che vi abbiamo descritto è il più semplice, ma ve ne sono anche altri, tutti segnalati nei nostri percorsi con la spiegazione dettagliata del grado di difficoltà.

11/03/14

Sentiero della Maddalena

Ecco a voi un nuovo sentiero di scoperta della bellissima natura di Ischia. Siamo certi che gli amanti della natura, dei panorami mozzafiato e delle passeggiate saranno lieti di sfruttare queste informazioni per il loro prossimo soggiorno ad Ischia ! 

ll parco della Maddalena è di recente istituzione.

Troviamo:

7 ingressi per i sentieri
3 punti panoramici
11 bacheche con mappa del percorso

Raggiungibile con: Bus 1-2-3-4-14-CD-CS


Sentiero della Maddalena

Caratteristiche:



La facile accessibilità, la presenza di numerose specie vegetali, la struttura morfologica e geologica e gli eccezionali panorami che è possibile godere dai belvedere rendono il Bosco della Maddalena un parco naturale di notevole interesse didattico-ambientale.


Sentiero della Maddalena

Il percorso è in parte in salita ma ha il vantaggio di essere all’ombra degli alberi, inoltre il sentiero è largo e spazioso e tracciato molto bene. Si parte dalla statale ss 270 che porta a Casamicciola, dove, venendo da Ischia, un po’ dopo i giardini termali Il Castiglione troverete l’ingresso del bosco della Maddalena; il primo tratto di strada è asfaltato, poi si tramuta in una larga scalinata in pietra che dopo qualche centinaia di metri si restringe in un sentiero. La stradina immersa nella macchia mediterranea porta alla zona detta Cretaio, per la sua antica natura vulcanica. Si tratta di un largo promontorio che affaccia su Ischia e Casamicciola, dove pini, lecci e arbusti di mirto disegnano una vegetazione straordinaria che ha ricoperto totalmente le antiche bocche vulcaniche dette Rotaro I, II, III e IV. Dalla parte più alta del Cretaio potrete ammirare il panorama del porto di Ischia e del Castello seminascosti tra i pini. 

Sentiero della Maddalena
Imboccando una stradina di pietra in discesa raggiungerete poi il Fondo d’Oglio, un cratere di circa 350 m di diametro e 127 di profondità. Un tempo qui venivano gettati i cadaveri degli appestati, ora è ricoperto di alberi; tempo fa si potevano trovare sul fondo “bombe vulcaniche a crosta di pane” e blocchi di trachite. Qui si può osservare una pianta non comune: il dente di cavallo, stretto parente del papiro. Questa pianta vive in zone tropicali e subtropicali e nell’isola d’Ischia si è adattata perché ha trovato un terreno riscaldato dal vapore acqueo delle fumarole. Si osservano anche muschi di genere tropicale, insieme con la Pteris longifolia, una felce che vive a temperature medie annuali elevate. Da questa posizione potete continuare il percorso e raggiungere attraverso via Nuova Cretaio e via Monte della Misericordiapiazza Marina a Casamicciola.

08/07/13

Da Forio a Lacco Ameno passando per il bosco di Zaro

Da Forio è possibile raggiungere Lacco Ameno a piedi attraversando uno dei boschi più panoramici dell’isola: Zaro. Tra olivi centenari, carrubi, ginestre e mirti una passeggiata che si snoda su due sentieri uno più interno al bosco e l’altro che costeggia il salto di roccia di punta Caruso, assolato e affacciato sul mare aperto.

Da Forio a Lacco Ameno passando per il bosco di Zaro
Per cominciare questo percorso raggiungete il belvedere di Punta Caruso a Forio che si affaccia sulla spiaggiadi san Francesco e sull’abitato del paese.Da qui imboccate una strada carrabile che costeggia Villa Gancia, una bella costruzione degli anni 50 che racchiude uno dei giardini esotici più interessante dell’isola.

La strada è molto agevole è circondata da alberi, quindi anche in estate non è spiacevole percorrerla. Ad un certo punto raggiungerete un campo di bocce, di fronte ad esso si trova il sentiero per scendere alla colata di roccia di Zaro, dove è possibile anche fare il bagno. Proseguendo invece ci si inoltra lungo la strada alberata: tra ville e squarci panoramici troverete la Villa di Luchino Visconti, oggi un museo dedicato al regista.
Potete fermarvi e fare una tappa qui, oppure continuare per il sentiero che per un breve tratto si fa sterrato.


Da Forio a Lacco Ameno passando per il bosco di Zaro
Se avete voglia di curiosare nel bosco potete prendere uno dei tanti sentieri a destra che si arrampicano sulla collina. Ne vale la pena perché troverete angoli verdi molto suggestivi, ed in primavera una esplosione di fiori tra ginestre e ciclamini.
In questo bosco c’è anche un’area considerata miracolosa, fedeli cristiani sembra infatti che si abbiano avuto delle apparizioni della Madonna, detta Madonna di Zaro. La piccola area dove si riuniscono i fedeli in preghiera è segnalata da cartelli di legno.

Quando il bosco termina ritroverete una strada asfaltata, percorrendola tutta verso destra giungerete alla bella porta di ingresso del parco.

Da qui in poi la strada per Lacco Ameno è molto trafficata da auto, ma dopo pochi metri comincia il centro storico del paese con i suoi bei negozi, le celebri terme ed i grandi alberghi. Naturalmente questo itinerario lo si può anche compiere al contrario e da Lacco Ameno raggiungere la spiaggia di San Francesco di Forio, con la differenza che questo secondo percorso è in salita. Se non volete servirvi dell'auto o del taxi, chiedete informazioni su come raggiungere con i mezzi pubblici il belvedere di Punta Caruso a Forio, alla reception del vostro hotel, albergo o del residence che avete scelto per trascorrere la vostra vacanza sull'isola di Ischia. 

12/06/13

Sentiero della Maddalena

Ecco a voi un nuovo sentiero di scoperta della bellissima natura di Ischia. Siamo certi che gli amanti della natura, dei panorami mozzafiato e delle passeggiate saranno lieti di sfruttare queste informazioni per il loro prossimo soggiorno ad Ischia

ll parco della Maddalena è di recente istituzione.

Troviamo:

7 ingressi per i sentieri
3 punti panoramici
11 bacheche con mappa del percorso

Raggiungibile con: Bus 1-2-3-4-14-CD-CS


Sentiero della Maddalena

Caratteristiche:



La facile accessibilità, la presenza di numerose specie vegetali, la struttura morfologica e geologica e gli eccezionali panorami che è possibile godere dai belvedere rendono il Bosco della Maddalena un parco naturale di notevole interesse didattico-ambientale.

Sentiero della Maddalena

Il percorso è in parte in salita ma ha il vantaggio di essere all’ombra degli alberi, inoltre il sentiero è largo e spazioso e tracciato molto bene. Si parte dalla statale ss 270 che porta a Casamicciola, dove, venendo da Ischia, un po’ dopo i giardini termali Il Castiglione troverete l’ingresso del bosco della Maddalena; il primo tratto di strada è asfaltato, poi si tramuta in una larga scalinata in pietra che dopo qualche centinaia di metri si restringe in un sentiero. La stradina immersa nella macchia mediterranea porta alla zona detta Cretaio, per la sua antica natura vulcanica. Si tratta di un largo promontorio che affaccia su Ischia e Casamicciola, dove pini, lecci e arbusti di mirto disegnano una vegetazione straordinaria che ha ricoperto totalmente le antiche bocche vulcaniche dette Rotaro I, II, III e IV. Dalla parte più alta del Cretaio potrete ammirare il panorama del porto di Ischia e del Castello seminascosti tra i pini. 

Sentiero della Maddalena
Imboccando una stradina di pietra in discesa raggiungerete poi il Fondo d’Oglio, un cratere di circa 350 m di diametro e 127 di profondità. Un tempo qui venivano gettati i cadaveri degli appestati, ora è ricoperto di alberi; tempo fa si potevano trovare sul fondo “bombe vulcaniche a crosta di pane” e blocchi di trachite. Qui si può osservare una pianta non comune: il dente di cavallo, stretto parente del papiro. Questa pianta vive in zone tropicali e subtropicali e nell’isola d’Ischia si è adattata perché ha trovato un terreno riscaldato dal vapore acqueo delle fumarole. Si osservano anche muschi di genere tropicale, insieme con la Pteris longifolia, una felce che vive a temperature medie annuali elevate. Da questa posizione potete continuare il percorso e raggiungere attraverso via Nuova Cretaio e via Monte della Misericordia, piazza Marina a Casamicciola.