Passeggiare per i boschi isolani è sempre una emozione
estetica irripetibile e non solo in estate, quando si va in cerca del fresco
sospiro di alberi e ombre, o in primavera per assistere alla vita che sboccia,
ma anche nelle stagioni più fredde – che nel mediterraneo si sa, proprio fredde
non sono mai – per cogliere la malinconica bellezza di sentieri invasi dalle
foglie cadute, dai ricci di castagni, dai muschi, dai funghi, dal rosso
cappello
Atmosfere saturnine, più vicine a scenari da favola con
tanto di elfi e fate, quando la brina invernale come un velo ricopre ogni
angolo del bosco, rendendolo immobile. Quando il terreno scuro ripara teneri
germogli: è inverno, ma solo in superficie perché sotto la terra la natura si
prepara ad una nuova fulgente epifania.
Isola di Ischia : Incanti autunnali dei boschi |
La flora isola è caratterizzata da due tipi di vegetazione: quella spontanea e
quella coltivata. La flora spontanea è caratterizzata dalle tipiche essenze:
erbe ed arbusti che grazie alla natura dei terreni di origine vulcanica
vegetano rigogliosi.
Tra le essenze più conosciute: l’erica, la lavanda, il corbezzolo, il mirto, il
lentisco, la borragine, il rovo, il dente di cavallo. Sulle falde dell’Epomeo,
nella zona delle fumarole, cresce una specie erbacea esclusiva dei paesi
tropicali e che solo sulla nostra isola ha trovato il terreno ideale per
riprodursi: il Cyperus polystachius.
Tra la boscaglia e il sottobosco vegetano inoltre molte specie di funghi eduli
e velenosi, da noi conosciuti con i loro nomi locali: il Capo di ferro o
Ferrigno, il Pernacchio, la Monetala, il Servitiello, il Casatiello (il
porcino) e tanti altri. Per le strade di campagna foriane è facile incontrare
un cespuglio di Cannucchiare, oppure raccogliere un bellissimo fascio di
margherite gialle, conosciute anche come Uocchie è voie.
Lungo la strada che porta a Citara si possono osservare coloratissime
mesembrantemi, in foriano note come Ogne è janare, nella varietà rosa e
gialla. Giunti nei pressi di Basso Cappella, è facile imbattersi in numerosi
cespugli di Malve, i Marevoni.
Isola di Ischia : Incanti autunnali dei boschi |
A pochi metri, nei pressi della pietra a forma di Becco dell’Aquila, grosse
piante di Agave, in dialetto conosciute come Zembrevive, fanno bella mostra di
se. Spostandoci nella zona di Panza, in località Montecorvo, troviamo grossi
cespugli di Euforbie, conosciute in foriano come Cécauocchie, oltre a
margherite gialle, rossi papaveri, Valeriane rosa, Trifoglio bituminoso,
Borragine e Piselli selvatici.
Gli amanti del trekking, partendo da Monterone, troveranno lungo i sentieri che
portano in località Pastino e Chignole, una grossa quantità di finocchiacci
detti in dialetto cannaferre, o le tenere piantine di Portulaca,
meglio note come Purchiacchielli, e i maestosi Alianti, conosciuti dai
foriani come Buoncazzoni.
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