Gli ischitani sono abituati a sentirsi rivolgere domande che di primo acchito sembrano bizzarre ma che invece non lo sono affatto. Vivere su un’isola non è scontato e suscita la legittima curiosità di chi non ci è mai stato. Abbiamo ritenuto, perciò, di stilare una sorta di breviario per chi viene la prima volta in vacanza a Ischia. Buona lettura!
Ischia è piena di falsopiani, tornanti, salite più o meno decise. Specie il versante meridionale, quello più in alto sul livello del mare, può risultar insidioso per chi non è abituato a continue curve e strappi. Perciò che vi muoviate in auto, in bus, in bicicletta, a piedi, fate tesoro dell’informazione e regolatevi di conseguenza.
2. Qual è il modo migliore di visitare l’isola?
In virtù di quanto detto prima, il modo migliore è senz’altro in scooter (o vespa). Ci si ferma praticamente ovunque e si soffre meno il traffico dei mesi estivi, quando Ischia tocca punte superiori alle 300.000 presenze. Noleggiarne uno è semplicissimo: sono tanti i “Rent a Car & Scooter” in giro per l’isola, ovviamente già in prossimità dei porti di sbarco. Il servizio bus è una valida alternativa, a patto di metter in conto l’affollamento nei periodi di alta stagione.
10 cose da sapere prima di visitare Ischia per la prima volta |
3. C’è tutto quel che serve
Ischia è la seconda delle isole minori in Italia (solo l’Elba è più grande) ma in assoluto la più popolosa dopo Sicilia e Sardegna. Circa sessantamila abitanti, molti di più durante il periodo estivo, in appena 46 kmq. C’è l’ospedale, attivo dagli anni ’70 del secolo scorso grazie al mecenatismo di Angelo Rizzoli senior; c’è l’eliporto nel caso di urgenze da curare in terraferma; ci sono i supermercati, i mercati comunali e i prodotti a km 0 dei contadini ischitani. Perciò, tranquilli, c’è tutto quel di cui avete bisogno, come se foste a casa vostra.
Le terme sono all’origine delle fortune turistiche dell’isola; più del mare e di tutto l’immaginario normalmente associato a un luogo di villeggiatura estivo. Negli ultimi venti anni sono comparsi piccole SPA attrezzatissime che alla secolare tradizione termale dell’isola d’Ischia uniscono una moltitudine di trattamenti estetici per viso e corpo. Senza dimenticare, infine, i parchi termali piccoli e grandi che ci sono in giro per i sei comuni dell’isola.
10 cose da sapere prima di visitare Ischia per la prima volta |
5. È un’isola di terra
D’accordo il mare, il sole, le spiagge e tutti gli altri aspetti irrinunciabili di una località balneare, ma Ischia è un'”isola di terra”, un posto in cui l’agricoltura ha sempre sopravanzato la pesca. Merito della fertilità del suolo vulcanico che ha dissuaso – se così si può dire – gli ischitani (tranne una minoranza) dall’andar per mare. Per scoprire la vocazione rurale dell’isola bisogna perciò visitarne l’entroterra e i suoi numerosi borghi contadini: Panza, Fontana, Buonopane, Piano Liguori recano numerose tracce del passato agricolo del territorio, in parte sopravvissute alle esigenze del turismo. Anzi, complice l’affermarsi di un modello di sviluppo improntato alla sostenibilità ambientale, da qualche anno sull’isola si assiste a una rinascita di orti e vigneti.
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Questa è una di quelle domande apparentemente banali ma che invece meritano una risposta precisa. Il piatto principe della gastronomia locale è il coniglio all’ischitana, a ulteriore dimostrazione dell’origine contadina cui abbiamo appena accennato ma, trattandosi di un’isola, il pesce non è mai mancato. Cozze, vongole, lupini, gamberi, totani, calamari, polpi, pezzogne e una grande varietà di pesce azzurro sono sempre stati presenti sulle tavole ischitane. L’avvento del turismo ha fatto il resto, favorendo la più larga diffusione delle prelibate ricette della ricca tradizione marinara partenopea.
A Ischia c’è un radicato cristianesimo che sovente si nutre di aspetti folcloristici. Sono diverse, infatti, le feste religiose in giro per l’isola dal momento che non solo ogni comune, ma in molti casi anche frazioni e centri abitati, venerano il proprio santo patrono. Ci sono anche molte chiese, e alcune di queste sono state interamente edificate grazie ai lasciti e al contributo dei pescatori che, a dispetto del loro esser minoranza, hanno inciso profondamente nel tessuto sociale e religioso dell’isola. A tal riguardo si visitino la Basilica Santa Maria di Loreto a Forio e la Chiesa Collegiata dello Spirito Santo a Ischia Ponte. Entrambi gli edifici portano la “firma” dei pescatori ischitani che per sopportare le angustie e i pericoli legati all’andar per mare avevano bisogno di esser sorretti da una grande fede. Gli ex voto nella chiesa del Soccorso a Forio e nella Basilica Santa Restituta a Lacco Ameno testimoniano quel che si va dicendo.
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8. I dialetti
Ci sono molte chiese e… molti dialetti. Addirittura sette diverse inflessioni dialettali in un’isola che conta sei comuni. In qualche caso le differenze sono di poco conto, al più materia per gli esperti. In altri, invece, sono assai nette. In particolare, il dialetto foriano e quello di Serrara Fontana risultano di più difficile comprensione rispetto al vernacolare dei comuni di Lacco Ameno, Casamicciola e Ischia.
Varietà è la parola chiave dell’isola. Vale – abbiamo visto – per il cibo, le terme, le chiese e appunto le spiagge, che a Ischia sono davvero per tutte le esigenze. Grandi, piccole, sabbiose, rocciose, per famiglie, più o meno esotiche. Ce n’è davvero per tutti i gusti a patto di aver chiaro in mente quel che si va cercando.
E, sempre in tema di varietà, il consiglio è visitare Procida, Capri e, perchè no, Sorrento, Positano e Amalfi. Del resto, vacanza a Ischia significa vacanza nel Golfo di Napoli e allora perchè rinunciare alla visita di tutto ciò che c’è nei dintorni? Procida è a soli 15 minuti di aliscafo ed è facilmente raggiungibile tutto l’anno, mentre i collegamenti diretti con Capri, Sorrento, Positano e Amalfi sono limitati ai sei mesi della stagione turistica.
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