15/06/15

La N'drezzata di Buonopane, festa di San Giovanni

24.06.2015 19.00 h - 21.00 h

Barano è uno dei sei Comuni dell'isola d'Ischia istituiti durante la dominazione francese del Regno di Napoli nel 1806.  Alla piazza di San Rocco – il centro del Comune -  si arriva da Ischia Porto attraverso la provinciale, che circumnaviga l'isola;  dalla piazza centrale si può andare ancora più su a Buonopane, il villaggio posto a circa 280 metri sul livello del mare, per scoprire un'Ischia trascurata dal grande turismo di massa: l'isola delle tradizioni contadine e della "storia orale".


Le famiglie di contadini di Buonopane hanno conservato una delle più antiche tradizioni dell' isola d'Ischia: la danza della "Ndrezzata" alla quale prendono parte diciotto danzatori "intrecciatori", quattro suonatori – due clarini e due tamburi - che danno il ritmo alla danza dalle origini antichissime. Alla banda della "Ndrezzata" partecipano soltanto i buonopanesi e la tecnica della danza viene trasmessa di generazione in generazione, da padre a figlio.

La 'Ndrezzata di Buonopane, festa di San Giovanni
"Le origini della danza si perdono nella notte dei tempi ma è probabile che sia una danza di origine greca; del resto i greci furono i primi colonizzatori dell'isola d'Ischia". Ma come questa danza si sia fermata qui, in un villaggio interno, lontano dalla città di Pithecusa fondata dai greci dell' VIII secolo a. C. nell'odierna Lacco Ameno, è ancora un mistero.

"Probabilmente non si saprà mai così come non si saprà mai con certezza se la " Ndrezzata" sia una danza di guerra oppure una danza d' amore; quello che è certo che rappresenta l'ultima autentica espressione di folclore dell'isola d'Ischia".

La 'Ndrezzata di Buonopane, festa di San Giovanni
I diciotto danzatori, con in testa il "caporale, che oggi è Giovanni Emiddio Buono e che all'inizio recita una "predica" in un napoletano antico, si collocano in due rose concentriche di nove danzatori ciascuna che impugnano un mazzarello con la destra ed una spada di legno con la sinistra; poi, ai comandi del "caporale" ed al ritmo dei suonatori, si intrecciano a vicenda scambiandosi colpi di mazzarello e di spada frontali e lateriali.

La danza dura pochissimo – otto, dieci minuti – ma richiede una preparazione ed un allenamento notevoli da parte dei danzatori.

"Il testo della danza è del XVIII secolo ed è probabilmente un inno alla fertilità femminile, alla donna, all'amore fra i due sessi". Il valore liberatorio della danza è provato dalle giornate dedicate da Buonopane a questo rito. La " Ndrezzata", infatti, si svolge sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista, l'unica del villaggio, due sole volte all'anno: il lunedì in Albis ed il 24 giugno, giorno della festività di San Giovanniprotettore del villaggio.



"La Ndrezzata si esibisce sul sagrato il 24 giugno subito dopo la messa serale e prima della processione con la statua di San Giovanni con alla testa il parroco Don Francesco Mattera" 

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