Le famiglie
di contadini di Buonopane hanno conservato una delle più antiche tradizioni
dell' isola d'Ischia: la danza della "Ndrezzata" alla quale prendono
parte diciotto danzatori "intrecciatori", quattro suonatori – due
clarini e due tamburi - che danno il ritmo alla danza dalle origini antichissime.
Alla banda della "Ndrezzata" partecipano soltanto i buonopanesi e la
tecnica della danza viene trasmessa di generazione in generazione, da padre a
figlio.
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La 'Ndrezzata di Buonopane, festa di San Giovanni |
"Le origini della danza si perdono nella notte dei tempi ma è probabile
che sia una danza di origine greca; del resto i greci furono i primi
colonizzatori dell'isola d'Ischia". Ma come questa danza si sia fermata
qui, in un villaggio interno, lontano dalla città di Pithecusa fondata dai
greci dell' VIII secolo a. C. nell'odierna Lacco Ameno, è ancora un mistero.
"Probabilmente non si saprà mai così come non si saprà mai con certezza se
la " Ndrezzata" sia una danza di guerra oppure una danza d' amore;
quello che è certo che rappresenta l'ultima autentica espressione di folclore
dell'isola d'Ischia".
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La 'Ndrezzata di Buonopane, festa di San Giovanni |
I diciotto danzatori, con in testa il "caporale, che oggi è Giovanni
Emiddio Buono e che all'inizio recita una "predica" in un napoletano
antico, si collocano in due rose concentriche di nove danzatori ciascuna che
impugnano un mazzarello con la destra ed una spada di legno con la sinistra;
poi, ai comandi del "caporale" ed al ritmo dei suonatori, si
intrecciano a vicenda scambiandosi colpi di mazzarello e di spada frontali e
lateriali.
La danza dura pochissimo – otto, dieci minuti – ma richiede una preparazione ed
un allenamento notevoli da parte dei danzatori.
"Il testo della danza è del XVIII secolo ed è probabilmente un inno alla
fertilità femminile, alla donna, all'amore fra i due sessi". Il valore
liberatorio della danza è provato dalle giornate dedicate da Buonopane a questo
rito. La " Ndrezzata", infatti, si svolge sul sagrato della chiesa di
San Giovanni Battista, l'unica del villaggio, due sole volte all'anno: il
lunedì in Albis ed il 24 giugno, giorno della festività di San Giovanni,
protettore del villaggio.
"La Ndrezzata si esibisce sul sagrato il 24 giugno subito dopo la messa
serale e prima della processione con la statua di San Giovanni con alla testa
il parroco Don Francesco Mattera"
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