28/05/15

Sant’Angelo d’Ischia

Sant’Angelo di Ischia, antico borgo di pescatori percorribile solo a piedi, oasi di pace sfuggita ancora in parte all’amplesso dell’isola d'Ischia, è oggi un rinomato centro turistico internazionale.

Vieni a Ischia!


Con una superficie di circa 150 ettari ed una popolazione di 600 abitanti Sant’Angelo è situata sulla costa meridionale dell’isola in un trionfo di vegetazione ricca di frutteti, viti e piante di ogni tipo ed offre al visitatore panorami stupendi con case attaccate come ostriche alla piccola collina che sovrasta il porto e stradine che si arrampicano e si affacciano come balconi fioriti tra moderni alberghi e case colorate.
Boutiques con griffes esclusive, raffinate gioiellerie, studi d'arte, prodotti artigianali fra cui le famose ceramiche, consentono uno shopping a cui sarà difficile resistere.  Pesce freschissimo, coniglio all’ischitana ed altre specialità gastronomiche locali si possono gustare nei rustici ristoranti che si specchiano nel mare e nel contempo trascorrere notti romantiche al chiaro di luna allietate dalle orchestrine dei piano-bar delle caratteristiche taverne. Indimenticabile un drink nello scenario naturale e pittoresco della piazzetta sul porto. Caratteristico ed unico al mondo il "pollo alla fumarola" cotto sotto la sabbia bollente dell’omonima spiaggetta. 

Ma, ciò che rende unica Sant'Angelo, è un promontorio-isolotto con numerosi terrazzi a semicerchio.Tale dosso sinattico di origine vulcanica, è alto m. 105 e nella sua parte superiore un tempo sorgeva una chiesetta dove si instaurò il culto dell'Arcangelo San Michele, l'Angelo da identificare nel nome del paesino.

I suoi bagni, le sue terme e le sue spiagge, sono famosi oggi come un tempo; fra quest'ultime troviamo ad occidente le spiaggette di Chiaia di Rose, Cava Ruffano e Cava Grado, mentre ad est, oltrepassata la chiesa parrocchiale di San Michele Arc., si distende la grandissima spiaggia dei Maronti con i bagni di Cavascura, Cava Petrelle e le famose Fumarole, i cui caldissimi vapori (sino a 90° C.) si levano turbinando dalla sottostante spiaggia, quasi fischiando, sulla scarpata tufacea.  

Vieni a Ischia!

26/05/15

Nel mare di Ischia ci sono delfini

Un salto e una pinnata e dal mare sbuca con tutta l’allegria di cui è capace uno dei più intelligenti abitanti del Tirrenoil delfino. E nelle acque di Ischia non è raro incontrarli, perché non distante dall’isola c’è un vero e proprio condominio di cetacei: il canyon sottomarino di Cuma, da tempo oggetto di studio dell’Associazione Delphis di Ischia che tanto sta facendo per la tutela di delfini e cetacei. 

Ad Ischia, precisamente a LaccoAmeno, nella villa ArbustoDelphis ha fondato il museo del Delfino con una postazione per l’avvistamento dei cetacei in mare. Che l’uomo sia sempre stato affascinato dall’acume straordinario di questi mammiferi acquatici è cosa nota. Basta scorrere le pagine della storia dell’arte e dell’antichità per trovare innumerevoli esempi di bassorilievi, mosaici, ceramiche dipinte, affreschi che raffigurano delfini.

Nel mare di Ischia ci sono delfini
Il delfino era dedicato ad Apollo ed era considerato signore dei mari, amico dell'uomo, amante dei bambini, sensibile alla musica, compagno dei marinai ai quali preannuncia acque calme e rotte sicure, "complice" dei pescatori, caro agli Dei per i quali la sua cattura è un sacrilegio. 

delfini nei nostri mari stanno diminuendo a vista d’occhio e sono sempre più faticosi i tentativi di tutela. 



L’associazione Delphis studia i cetacei delle acque intorno all’isola dal 1991. 

Nel mare di Ischia ci sono delfini

Nella Villa Arbusto - nei locali alti di Villa Gingerò – da qualche anno il museo dedicato ai delfini che contiene pannelli divugativi sui cetacei di Ischia realizzati con tavole a colori di Maurizio Wurtz e foto raccolte negli anni dai ricercatori di Delphis. 

Tra i reperti esposti lo scheletro completo di un giovane delfino comune (Delphinus delphis) spiaggiatosi ad Ischia nel novembre del 2003 e recuperato dai volontari dell’associazione. 
In vetrina anche preparati biologici storici della Stazione Zoologica A. Dohrn messi a disposizione dal Laboratorio del Benthos di Ischia, mappe geologiche dell'area di studio e una bacheca dedicata alle prede più comuni dei delfini. 

Nel mare di Ischia ci sono delfini
Una sezione è dedicata alle ricerche ad Ischia, con la descrizione delle metodologie di ricerca e dei risultati più importanti di Ischia Dolphin Project. Infine una sala video tutta blu per immergersi nei suoni e nelle immagini subacquee dei delfini. 

La Sezione Cetacei di Villa Arbusto è visitabile tutti i giorni eccetto il lunedì. 

Orari: mattina 9.30 - 13.00, pomeriggio 16.00 - 19.00.

22/05/15

Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù

Quando l'estate fa il suo ingresso sull'isola ed i giorni diventano più lunghi della notte, quando le cicale cantano nei pomeriggi assolati e l'orizzonte è avvolto in una cortina azzurra, è il momento di indossare costume sandali ed andare al mare. Il mare che ha un colore per ogni spiaggia o caletta di Ischia, intenso blu, verde giada o semplicemente bianco-cristallo. Un mare che nasconde fondali da esplorare con maschera e pinne, un mare da solcare con un gozzetto di pescatori, magari all'alba o al tramonto quando tutto si colora di rosa.

Giugno ad Ischia significa vivere l'estate, quella vera. L'estate fatta di bagni di mare, di sole, di giochi sulla spiaggia, ma anche della frescura dei giardini gonfi di piante, del venticello che stempera l'aria assolata, di passeggiate per magnifici viali alberati o per le strepitose vie dei negozi. 


Giugno ad Ischia è una vacanza memorabile

Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
E' il mese per buttarsi lo stress alle spalle,  trascorrendo giorni di benessere al mare ed alla terme, gustando le primizie dell'orto, acquistando oggetti d'artigianato, e vivendo sere di plenilunio nei più bei locali della costa tirrenica.

Quando l'estate giunge sull'isola tutto si accende di una luce abbagliantespiaggemaremontagna e colline hanno colori che riempiono di gioia lo sguardo e parlano al cuore. 



Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Voi siete qui guancia a guancia col paesaggio marino, respirando l'aria frizzante dolce e salata della spuma marina, e volate nelle sfere del più alto benessere mai provato, vi sentite in perfetta armonia con il mondo, siete felici. 

Si, semplicemente, senza fare nulla. 



Se poi volete far qualcosa, allora di occasioni ad Ischia, a giugno ce ne sono di infinite. 




Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Ad Ischia ogni hotel ha un reparto termale all'avanguardia, con possibilità di effettuare bagni in acqua termale caldapiscine kneippsaune naturalimassaggi e trattamenti estetici. L'acqua termale dell'isola di Ischia è particolarmente adatta alla cura di alcune patologie dell'apparato opsteoarticolatorio, respiratorio, ginecologico e nervoso. Quindi oltre alla cura per la bellezza della persona alle terme di ischia potete anche curare i vostri acciacchi. 


Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Escursioni ecologiche nei posti più belli ed incontaminati dell'isolaescursionia cavallo per vivere la natura isolana in maniera sportiva e romantica; escursioni via mare con barchini per piccoli gruppi oppure con una barca presa in noleggio per essere indipendenti in questo soprendente giro dell'isola marino. 


Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Alla scoperta della storia e delle radici isolane attraverso i suoi “monumenti” più celebri: il Castello Aragonesela torre di Guevara, i Torrioni di ForioVilla Arbusto ed il museo archeologico di Pithecusae, la villa Colombaia di Luchino Visconti, i palazzi antichi di Ischia ponte e Forio, le chiese dell'isola


Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Le uve più dolci vengono coltivate qui, i vini più profumati sono un fiore all'occhiello per l'isola di Ischia. Si possono provare andando per antiche cantine a BuonopaneSerrara Fontana, al Ciglio oppure nelle trattorie rustico- chic dell'entroterra ischitano, insieme ai piatti forti della tradizione isolana come il coniglio alla cacciatora, la pasta fatta in casa e le verdure in padella.

Insomma giugno che vuoi, giugno che trovi ad Ischia.



Un altro motivo per venire ad Ischia a giugno, la nostra super Offerta !  

20/05/15

Cartaromana - Ischia Porto

Una spiaggia di ciottoli; polle sorgive di acqua sulfurea che sgorga dal sottosuolo; piattaforme attrezzate con lettini ombrelloni e sdraio; i "mitici" scogli di Sant’Anna; la Torre Guevara con gli affreschi restaurati di recente e lo sfondo, onnipresente e maestoso, del Castello Aragonese.

Cartaromana, a Ischia, è tutto questo e molto altro. È anche una zona marina dall’elevato pregio ambientale, con suoi banchi di Posidonia oceanica; un’importante area archeologica dove sono stati scoperti, sotto il livello del mare, numerosi resti dell’antica colonia romana di Aenaria; il luogo dove i pescatori di Ischia Ponte si recavano in processione con mogli e figli per invocare la protezione di Sant’Anna, la protettrice delle partorienti, in una piccola cappella a Lei dedicata.

Cartaromana Ischia Porto
Ancora. Cartaromana è uno dei luoghi più fotografati dell’isola d’Ischia. La vicinanza del Castello Aragonese, talmente vicino che sembra di poterlo toccare; l’antico sentiero di Via Soronzano da cui è possibile ammirare lo sky-line del "borgo di Celsa"; la vista di Capri illuminata sul far della sera sono gli altri aspetti che spiegano come mai questa zona sia diventata negli anni una delle più turistiche dell’isola, con un’elevata capacità ricettiva garantita da numerosi alberghi 3 e 4 stelle.

Cartaromana Ischia Porto
Insomma, Cartaromana con la sua baia, la torre quattrocentesca e le cartoline del Castello, è uno dei luoghi più suggestivi dell’isola d’Ischia. Da viverci per chi ne ha il privilegio; sicuramente da venirci in vacanza se state pensando di trascorrere le vostre ferie sull’isola più grande e bella del Golfo di Napoli.

Cartaromana Ischia Porto

Ischia Vi aspetta!!!

18/05/15

Escursioni a Ischia: il sentiero della Pietra dell’Acqua

Generalmente si parte da Via Nuova Falanga, la strada che, come si intuisce facilmente dal nome, porta all’omonimo bosco di castagni nel comune di Forio. In alternativa, l’escursione può cominciare anche da Via Calimera, a lato del cimitero di Serrara Fontana. Entrambe le strade, infatti, conducono alla “Pietra dell’Acqua”, un mega blocco di tufo verde trasformato dalle antiche maestranze agricole in una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

Da Via Nuova Falanga occorre, a un certo punto, girare a destra (la deviazione è ben segnalata), anziché proseguire per la selva dei Frassitelli; da Via Calimera, invece, basta seguire la strada che a un tratto diventa – inequivocabilmente – “Via Pietra dell’Acqua”.

il sentiero della Pietra dell’Acqua
Sia l’uno che l’altro itinerario non presentano grosse difficoltà, se non il rispetto delle normali precauzioni in uso tra gli appassionati di trekking; soprattutto, quel che più conta, raccontano del passato recente dell’isola d’Ischia, quando era l’agricoltura, e non il turismo, la principale fonte di sostentamento dei suoi abitanti.

L’aspetto curioso è che in questo versante dell’isola, la vite non era la coltura principale, o perlomeno non  l’unica. Assieme all’uva, infatti, veniva coltivato il mitico grano Carosello – “Carusella” in dialetto – assai resistente agli inverni rigidi della parte alta dell’isola. La Pietra dell’Acqua serviva per coltivare il grano, i cui covoni venivano rivenduti alle ricamatrici di Lacco Ameno che ne realizzavano poi borse, cestini e cappelli per l’incipiente “industria del forestiero“.

Di questo passato non c’è più traccia, eccezion fatta, appunto, per la mitica “Pietra dell’Acqua” che, insieme alle case di pietra e alle fosse della neve della Falanga, testimonia dell’eccezionale capacità adattativa dell’uomo all’ambiente circostante. Nello specifico, dell’abilità a utilizzare per i più diversi scopi il tufo verde presente in gran quantità nel versante sud-occidentale del Monte Epomeo.


il sentiero della Pietra dell’Acqua
Oltre che per il valore testimoniale, l’itinerario merita anche da un punto di vista naturalistico. In particolare, il tramonto dalla Pietra dell’Acqua è un’esperienza che vale la pena provare; come pure da non perdere è il panorama stupendo che offre la vetta dell’Epomeo.

L’eremo di San Nicola, infatti, è a pochi minuti di cammino dalla Pietra dell’Acqua e, volendo, una volta su in cima, si può scendere a valle da Fontana invece che tornare sui propri passi. Del resto, la natura non sta certo dietro alle divisioni amministrative del territorio. Basta rispettarla, per essere ricambiati con passeggiate bellissime, come senza dubbio è quella sin qui descritta.

il sentiero della Pietra dell’Acqua
Perciò, una volta a Ischia approfittatene, non rimarrete delusi.

Mezzi pubblici:
– da Forio, linea CS (circolare sinistra);
– da Ischia Porto, linea CD (circolare destra).
– Fermata: cimitero di Serrara Fontana.

16/05/15

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'Epomeo non è un vulcano

L'Epomeo non è un vulcano, ma un blocco inclinato di tufo verde, esito di un millenario processo di innalzamento di materiale piroclastico noto come "risorgenza calderica". In pratica, a creare il monte sarebbe stata la spinta verticale di una camera magmatica sottomarina peraltro ancora attiva. Il primo a formulare questa teoria, nota come teoria dell'horst, fu il geologo svizzero Alfred Rittman (1893 - 1980), padre della vulcanologia moderna a cui, da tanti anni, è intitolata una piazzetta nei pressi dell'ex carcere di Punta Molino nel comune di Ischia. Perciò, se pensate che da qualche parte, sull'Epomeo, ci sia un cono vulcanico verticale come sul Vesuvio e l'Etna, rimarrete delusi. Ciò non toglie che il gigante buono dell'isola d'Ischia regali molti altri spunti, dai mille panorami fino alla caratteristica pietra verde locale.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

Isola Verde

Molti pensano che "Isola Verde", l'altro appellativo con cui Ischia è conosciuta nel mondo, sia un riferimento alla straripante vegetazione del territorio. Sbagliato. Verde, è la pietra di tufo locale e, secondo gran parte della comunità scientifica, la particolare colorazione è dovuta all'ingressione marina a seguito dello sprofondamento, e successivo innalzamento, della camera magmatica cui si è accennato sopra. Del resto, la piantumazione delle pinete di Ischia risale alla seconda metà del XIX secolo; mentre quelle di Barano e Casamicciola addirittura agli anni '30 e '50 del secolo scorso. A sostegno di quest'interpretazione, inoltre, due grandi scrittori del passato, Norman Douglas e Truman Capote, d'accordo nel descrivere Ischia come un'isola pietrosa, molto simile alla Grecia. I due scrittori trascorsero lunghi soggiorni sull'isola, rispettivamente nel 1931 (Douglas) e nel 1949 (Capote), prima appunto che venissero completate le pinete di Fiaiano e della Maddalena che sono, insieme al bosco di castagni della Falanga, i polmoni verdi più importanti dell'isola d'Ischia.

Fosse della neve

Fino agli anni venti del secolo scorso, la neve e la grandine cadute durante i mesi invernali venivano raccolte e ammassate in profonde buche rivestite all'interno con la caratteristica pietra verde locale. Ciascuno strato, fino al perimetro della buca, veniva di volta in volta coperto con fogliame e tronchi d'albero in modo da agevolare la successiva trasformazione in ghiaccio del materiale raccolto nel corso del tempo. Ghiaccio che serviva, chiaramente, nei mesi estivi per raffreddare l'acqua e il vino, e per conservare un po' più a lungo gli alimenti. Un esempio mirabile, quello delle fosse della neve, della straordinaria capacità adattativa delle antiche maestranze agricole a una natura difficle ancorché generosa di frutti.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Il regno sotterraneo di Agharti

L'Epomeo, oltre che per gli aspetti geologici, è celebre per essere al centro di numerose storie. Tra queste, senza dubbio la più famosa, è la leggenda che vuole l'eremo di San Nicola una delle porte di ingresso per il centro della terra. Non mancano, a riguardo, cartografie liberamente ispirate alla "Teoria della Terra Cava", secondo cui, appunto, il centro della terra sarebbe abitato da una civiltà millenaria, gli Agharti, cui apparterrebbero anche i disco volanti periodicamente avvistati in giro per il mondo, Ischia compresa. Un racconto di fantascienza che però ha un seguito letterario internazionale e un ritorno turistico che tocca pure l'isola d'Ischia.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

I fratelli Sanfilippo

L'apporto prezioso di potassio, unitamente all'ottima capacità drenante, sono due motivi per cui i terreni tufacei dell'isola d'Ischia sono, da sempre, indicati per la viticoltura. I pericoli erano - e tuttora sono - le numerose malattie della vite. Due in particolare, assai diffuse nella seconda metà dell'800: l'oidio, meglio conosciuto come mal bianco, e la filossera, vere e proprie calamità naturali per i vigneti dell'epoca. Almeno fino all'arrivo sull'isola, nel 1855, dei fratelli Sanfilippo che grazie al loro prodotto a base di zolfo risollevarono le sorti di un "fetido ed appassito Lazzaro quatriduano" secondo la definizione che lo storico locale Giuseppe D'Ascia diede del paesaggio del vino sull'isola d'Ischia nella seconda metà dell''800. In cambio, però, i tre fratelli provenienti dall'arcipelago delle Eolie, non ottennero dai vignaiuoli ischitani quanto pattuito prima del trattamento. Un'onta terribile che costò la morte di crepacuore a uno dei tre, in memoria del quale fu eretta un'edicola votiva in Via Nuova De' Conti a Ischia Porto.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'anarchico Gino Lucetti

Sono tante le storie che hanno attraversato il '900 dell'isola d'Ischia. Ce n'è una, però, su cui finalmente si è tornati a discutere dopo anni di oblio, ed è la vicenda dell'anarchico Gino Lucetti da Carrara, morto sul porto d'Ischia il 17 settembre 1943 sotto i colpi di un violento bombardamento tedesco. Lucetti, che nel 1926 aveva attentato alla vita di Benito Mussolini nei pressi della breccia di Porta Pia in Roma, si trovava a Ischia dopo l'intervento alleato e l'armistizio firmato appena nove giorni prima (8 settembre 1943) di trovare la morte. Insieme a lui, il diciottenne Francesco Buono, desideroso di apprendere dalla viva voce del protagonista i momenti concitati del tentato omicidio del Duce e i successivi anni di prigionia sulla vicina isola di Santo Stefano. Purtroppo, però, le bombe tedesche non diedero scampo ai due, stroncando la giovane vita di Francesco Buono e il desiderio, invece, di farsene finalmente un'altra, dell'anarchico Lucetti.

Rachele Mussolini al confino

Dopo la II guerra mondiale, Rachele Guidi, vedova di Benito Mussolini, venne mandata al confino sull'isola d'Ischia, per la precisione a Forio, in una casa poco distante dal Torrione, la più grande delle torri saracene disseminate per il paese. Insieme a lei, i figli Romano, Vittorio e Annamaria, perfettamente inseriti nella vita libera e un po' selvaggia dei ragazzi del posto. Quasi 10 anni trascorsi all'ombra del Torrione senza grande clamore, eccezion fatta per un'intervista rilasciata al giornalista de "Il Messaggero" Bruno D'Agostini e per il ritratto pubblico - tuttavia edito molti anni dopo - che ne fece lo scrittore statunitense Truman Capote in vacanza sull'isola d'Ischia insieme al compagno Jack Dunphy. "La vedova del dittatore morto e tre dei suoi figli – scriveva l'autore di "Colazione da Tiffany" – vivono qui in una specie di esilio volontario, immagino. Non è difficile vedere la signora Mussolini che, in tutto simile alle donne dell’isola, vestita poveramente di nero, si trascina su per la salita, un po' piegata da una parte per il peso della borsa della spesa. Il suo viso non ha quasi espressione, ma una volta l’ho vista sorridere. Passava per il paese un uomo con un pappagallo che pescava pianeti della fortuna da un vaso di vetro, e la signora Mussolini, fermatasi a consultarlo, lesse il proprio futuro, mentre sulle labbra le si disegnava un sorriso appena accennato, leonardesco“.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
L'isola dei morti di Arnold Böcklin

Per molti anni si è ritenuto che l'isolotto dipinto nel celebre "Die Toteninsel" di Arnold Böcklin (1827 - 1901) fosse l’isola di Pontikonissi (Isola dei topi), davanti la costa di Corfù, in Grecia. Qualcun altro sosteneva, invece, si trattasse dell'isola di San Giorgio a largo delle coste della Repubblica di Montenegro, nell'ex Jugoslavia; nessuno, però, prima dello scrittore e storico dell’arte Hans Holenweg aveva mai fatto cenno al Castello Aragonese come probabile fonte d'ispirazione per una delle opere più famose al mondo. Il parere di Holenweg non è uno tra i tanti, dal momento che questo studioso svizzero è il fondatore e curatore personale dell’archivio completo delle opere e della vita di Böcklin. Il giudizio, inoltre, muove dalla circostanza che l'artista nel 1879, l'anno precedente la prima delle 5 versioni del quadro, effettuò un periodo di cure termali sull'isola d'Ischia, soggiornando in una pensione dalle parti di Ischia Ponte. Da qui la familiarità con il maniero di Alfonso V d'Aragona, cui va aggiunta la consuetudine dei pescatori di Ischia Ponte di seppellire i propri morti in un piccolo cimitero adiacente la Torre Guevara a Cartaromana. Ambienti e scene che sarebbero poi stati trasferiti e reinterpretati su tela dando vita a un'opera dal fascino esoterico di cui si innamorò, tra gli altri, Adolph Hitler, il fuhrer del nazismo.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
 La Pietra della Nave

Uno scoglio leggendario, addirittura, secondo lo storico Philippe Champault, la galea che Alcinoo, re dei Feaci, mise a disposizione di Ulisse nel viaggio di ritorno a Itaca. La nave, tuttavia, venne pietrificata da Poseidone furente per non esser riuscito a fermare l'eroe responsabile della morte del figlio, il ciclope Polifemo. Ovviamente, la collocazione sull'isola del racconto omerico parte dall'assunto, sposato dallo storico francese, secondo cui "Scheria" la terra dei mitici Feaci, fosse in realtà Ischia e non Corfù, come sostenuto dal connazionale Vittorio Berard.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Acidificazione del mare

Per anni Ischia ha rappresentato il confine climatico per le specie marine che abitano il Mediterraneo meridionale e quelle che, invece, di norma popolano il Mediterraneo settentrionale. Da qui un'importante serie di ricerche per monitorare migrazione, variazione e composizione delle specie presenti nel nostro mare; studi fondamentali, tra l'altro, per l'istituzione, nel 2007, dell'Area Marina Protetta Regno Di Nettuno. Negli ultimi tempi, tuttavia, si è aggiunto un altro interessantissimo ambito di studio: il sito subacqueo del Castello Aragonese è stato scelto, infatti, dalla comunità scientifica, come uno dei campi di studio del complesso fenomeno dell'acidificazione dei mari. Nel sito in questione sono presenti emissioni di biossido di carbonio (CO2), uno dei gas responsabili dell'“Effetto Serra”, e perciò lo studio dell'acidificazione dei mari può serivire da metro di valutazione per simulare gli effetti futuri di un'intensificazione del fenomeno nell'atmosfera terrestre.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

14/05/15

Mare, sole e tradizioni. Ritorno a Ischia

A Ischia si mangia, si beve e si fischia“. All’apparenza, questo proverbio coglie solo un aspetto tra quelli che concorrono all’immaginario turistico dell’isola: la buona tavola.  In realtà, il motto più famoso dell’isola d’Ischia, assai diffuso negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, è la rivendicazione di un preciso stile di vita di cui il cibo è sì elemento fondamentale, ma non l’unico. Gli altri sono il mare e il sole. Un trittico che spiega perchè Ischia da tanti anni è un’isola in cui è bello venire in vacanza ma, ancora di più, tornare nuovamente dopo la prima volta.

A Ischia si mangia, si beve e si fischia
In quest’isola, la principale dell’arcipelago flegreo, e seconda per grandezza solo all’Elba (Sicilia e Sardegna escluse), l’immaginario comune di una località turistica è compiuto: spiagge per tutte le esigenze; boschi e pinete; borghi marinari; antichi villaggi contadini e, soprattutto, tramonti infuocati. Specie quelli del versante occidentale dell’isola, da Forio fino all’esclusivo borgo di Sant’Angelo, nel comune di Serrara Fontana.

Ad attendervi, appena sbarcati, capita di trovare ancora l’Ape Calessino, il mitico “tre ruote” della Piaggio inventato proprio a Ischia. L’ideale per andare alla scoperta dei luoghi più belli in cui scattare foto.

A Ischia si mangia, si beve e si fischia
In alternativa, si fa per dire, (nulla vieta, infatti, di fare entrambe le cose) il giro dell’isola via mare. La soluzione più indicata per apprezzare la varietà del paesaggio costiero dell’isola: relativamente più basso e meno frastagliato il versante settentrionale; alta e solcata da profondi canyon la costa sud.

Tornando al cibo, il suggerimento è approfondire al palato la “doppia anima” dell’isola. A Ischia, infatti, la vocazione contadina del territorio convive felicemente con i tanti piatti a base di pesce della tradizione partenopea. Il consiglio, perciò, è non fermarsi al celebratissimo coniglio (in copertina). Dallo spaghetto a vongole al pescato cosidetto “povero” ce n’è davvero per tutti i gusti… e le tasche. Senza ovviamente dimenticare il vino che insieme, appunto, all’allevamento del coniglio, è stato per secoli il “core business” degli ischitani; l’attività principale di sostentamento prima dell’avvento del turismo.

A Ischia si mangia, si beve e si fischia
Quanto al periodo in cui venire, ogni stagione ha il suo “perchè”:
– l’inverno, da dedicare all’approfondimento dei musei e dei monumenti in giro per l’isola;
la primavera, con gli eventi sportivi, le rassegne e le tradizioni popolari;
l’estate, va da sè, con il mare, i parchi termali e le altre mille occasioni di svago del periodo;
poseidon- l’autunno, con il rito della vendemmia, cesura tra la fine dell’estate e l’anno nuovo alle porte.

A Ischia si mangia, si beve e si fischia
Insomma, sono talmente tanti i motivi per visitare Ischia che inevitabilmente tocca ritornare per scoprirli tutti.

Vi aspettiamo!

12/05/15

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"

Abbiamo più volte ribadito la complementarietà di Ischia al territorio che la circonda; Procida, Capri, la Costiera, Napoli, sono un importante valore aggiunto per l'isola e, del resto, chi viene in vacanza a Ischia, quasi sempre, dedica una parte del suo tempo alla scoperta delle meraviglie del golfo più bello del mondo. Tra le tantissime cose da vedere c'è pure il sottosuolo di Napoli. Un'altra città, a detta di molti ancor più affascinante dei vicoli del centro storico da cui vi si accede. L'ingresso di "Napoli Sotterranea" si trova, infatti, su Via dei Tribunali - Piazza San Gaetano per la precisione - a due passi dalla centralissima San Gregorio Armeno, la strada dei presepi e dei pastori.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Dal Molo Beverello è sufficiente raggiungere Piazza Municipio (o Via Depretis) e prendere la linea Bus R4, direzione Ospedale Cardarelli. La fermata è Piazza Dante da cui, in pochi minuti, proseguendo per Via Port'Alba, si arriva davanti all'entrata per il sottosuolo di Napoli. Sottosuolo che è parte integrante della città, dacché è cresciuto con essa: prima con i Greci, che dalle viscere della città prelevarono il tufo giallo necessario all'edificazione della Neapolis del IV secolo a.C; poi con i Romani, che nel sottosuolo di Napoli realizzarono una mastodontica opera di ingegneria idraulica incanalando le acque del Serino. L'acquedotto romano fu la spinta principale all'estensione della città, al punto che nel 1629, su impulso di un facoltoso nobile napoletano, Cesare Carmignano, si provvide alla costruzione di un nuovo canale per convogliare, stavolta, le acque del fiume Faenza.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Da questa secolare attività di scavo scaturisce la rete di cunicoli e cisterne di Napoli Sotterranea. Circa 2 milioni di metri quadrati che, durante la seconda guerra mondiale (dismesso, agli inizi del '900, l'approvvigionamento idrico) divennero rifugio di tantissimi napoletani in fuga dai bombardamenti alleati e dalla rappresaglia tedesca. Migliaia di persone stipate 40 metri sotto il livello stradale, in un'altra Napoli nota, fino a 60 anni prima, solo ai "pozzonari" gli addetti alla manutenzione delle cisterne che dalle abitazioni patrizie del centro storico scendevano sotto terra aggrappandosi a una serie di piccoli gradini scavati nelle pareti.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
C'è chi sostiene che la figura del "monacello" - assai diffusa anche a Ischia - derivi da queste maestranze "sui generis" sia per la corporatura, necessariamente minuta, che per l'abbigliamento. I pozzonari, infatti, proprio come la rappresentazione classica del "munaciello", indossavano saio e copricapo per proteggersi dall'elevato tasso di umidità, quasi sempre rasente il 100%. Non solo. Si racconta che spesso sfruttassero la conoscenza delle viscere della città per depredare le case dei nobili; o per intrattenersi, se possibile, con le loro consorti (sic!).

Leggende o no, è un fatto che il sottosuolo di Napoli riserva molte sorprese. Addirittura, un teatro romano inglobato in un tipico "basso" di Vico Cinquesanti. La visita del teatro - in cui pare si esibisse anche il terribile Nerone - rappresenta la seconda parte dell'escursione di "Napoli Sotterranea". Circa due ore per scoprire una parte di Napoli che attira, a ragione, sempre più turisti e visitatori.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Un incredibile viaggio nella storia di una città che non smette mai di stupire tanta è la storia e l'arte che trasuda da ogni lato del suo enorme centro storico: il più esteso d'Europa; dal 1995 patrimonio dell'Unesco; soprattutto, a poco meno di un'ora di aliscafo dall'isola d'Ischia.

Napoli Sotterranea è visitabile tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Si effettuano anche visite guidate in lingua inglese. Maggiori informazioni sul sito www.napolisotterranea.org.

10/05/15

Cosa vedere nel comune di Ischia

Ischia non è solo il nome della più grande delle isole flegree, è anche il nome di uno dei 6 comuni in cui è diviso amministrativamente il territorio. Per inciso, il più importante dei comuni, quello che per primo si è aperto ai traffici commerciali e turistici con la terraferma grazie all’inaugurazione del porto borbonico nel 1854.

Sito sulla costa nord-orientale dell’isola, il comune di Ischia comprende i due nuclei principali di (Ischia) Ponte e (Ischia) Porto le contrade di San Domenico, San Michele, San Antuono e Campagnano.

E il tour alla scoperta delle cose da vedere nel comune di Ischia non può che partire da Ischia Ponte, una delle più significative testimonianze dell’architettura mediterranea, per secoli “cuore pulsante” della vita civile, politica ed economica dell’intera isola.

Da Ischia Ponte e dall’attiguo Castello Aragonese, la fortezza fatta erigere nel XV secolo da Alfonso il Magnanimo.

1. Ischia Ponte

Insieme a Marina Grande a Capri, alla Corricella a Procida e a Sant’Angelo a Serrara Fontana, l’antico “Borgo di Celsa” è un’altra splendida testimonianza di quel modo di costruire “sui generis” che è l’architettura mediterranea. Probabilmente la più importante tra quelle citate, dal momento che agli archi, alle superfetazioni e ai colori pastello delle facciate va aggiunto il contrasto alto/basso tra i palazzi nobiliari e le case dei pescatori.

Già, perchè Ischia Ponte per secoli è stato il centro abitato più importante dell’intera isola, soprattutto per la presenza della curia vescovile, assai influente – come sappiamo – negli affari civili e politici oltre che in quelli religiosi.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Ma non è tutto perchè Ischia Ponte è una storica “enclave” di pescatori, una minoranza a cui però conviene affidarsi per cogliere l’essenza di un’isola che ha invece fama di essere “di terra”. Da vedere la piccola contrada della Mandra con le case basse a ridosso della spiaggia e i gozzi tirati fin quasi sulla strada, a due passi dall’uscio di casa.

I segni, i reperti e le testimonianze dell’arte marinaresca ischitana sono raccolti in un grazioso museo allestito nel settecentesco Palazzo dell’Orologio. Per saperne di più sul Museo del Mare leggi qui.

2. Castello Aragonese

La prima fondazione del Castello risale al 474 a.C. ad opera di Gerone I tiranno di Siracusa, cui i Cumani “regalarono” l’isola per il sostegno nella vittoriosa guerra contro i Tirreni. La forma attuale è invece opera di Alfonso V d’Aragona (1394 – 1458), al cui ingegno dobbiamo anche l’istmo che collega il Castello con il piazzale antistante.

La fortezza, che in molti punti richiama il più famoso Maschio Angioino di Napoli, per secoli è stato il centro abitato più importante dell’intera isola d’Ischia. All’interno dell’”Insula Minor” – come era chiamato nel Medioevo il Castello Aragonese – alla fine del ‘500 abitavano quasi 2.000 nuclei familiari che nelle mura di questa fortezza in mezzo al mare trovavano rifugio e protezione dai frequenti attacchi saraceni.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Nel XIX secolo i Borbone adibirono la fortezza di Ischia a bagno penale. Sorte condivisa con il Castello di Terra Murata a Procida, con la differenza che il primo cessò di essere un penitenziario con l’Unità d’Italia, mentre il complesso di Terra Murata a Procida ha continuato a esserlo fino al 1988.
Dai primi del ‘900 il Castello Aragonese è proprietà privata, sede privilegiata di mostre e rassegne culturali le più varie. Ultima, in ordine di tempo, l’Ischia Film Festival che si svolge ogni anno a cavallo tra i mesi di giugno e luglio.

3. Cartaromana

Poco distante da Ischia Ponte c’è Cartaromana, uno dei quartieri residenziali più belli di Ischia e però importante anche dal punto di vista storico e naturalistico. A Cartaromana c’è la Torre dei Guevara, la torre costiera a protezione del Castello Aragonese nella quale recentemente sono stati restaurati alcuni dipinti della fine del ‘500.

Sempre a Cartaromana c’è una piccola spiaggia di ciottoli famosa per le polle di acqua calda termale che risale in superficie dal sottosuolo.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Per non dire di Via Soronzano, una delle due strade di collegamento tra Cartaromana e Ischia Ponte. Nient’altro che una piccola strada, eppure in grado di regalare una prospettiva diversa di Ischia Ponte con il profilo del Castello e la cupola della Cattedrale a dominare lo sky line del borgo.
Tutti particolari che suggeriscono di fare una visita a Cartaromana dove ci si ferma volentieri ad aspettare l’alba e, più di recente, per scattare un “selfie” con lo sfondo del Castello Aragonese.

4. Via Roma e Corso Vittoria Colonna

Le vie dello shopping e del by night made in Ischia. Un vero e proprio “centro commerciale naturale” dove ci si può fermare a mangiare, gustare un gelato o proseguire per la Riva Destra, la parte più riparata del porto di Ischia dove d’estate attraccano megayachts provenienti da ogni parte del mondo.
Da vedere in zona le chiese Santa Maria delle Grazie in San Pietro e Santa Maria di Portosalvo. Quest’ultima, il primo monumento che il turista si trova di fronte appena sbarcato a Ischia  con l’aliscafo.

5. Campagnano

Campagnano è l’antico fondo agricolo della “nobiltà aenariana”, nonchè uno dei luoghi più panoramici dell’isola d’Ischia. Si tratta di un antico borgo rurale che conserva numerose tracce della civiltà contadina ischitana. A cominciare da Piano Liguori un villaggio abbandonato a quasi 300 metri sul livello del mare in grado di regalare agli escursionisti che vi si arrampicano scorci e paesaggi meravigliosi, con l’arcipelago flegreo a far da sfondo a ettari e ettari di vigneti coltivati a picco sul mare.

Restano fuori da questo sommario elenco, le spiagge, le pinete, il Palazzo Reale e tanti altri dettagli piccoli e grandi per i quali occorre venire più che scriverne e parlarne.

Ischia Vi aspetta!!!

08/05/15

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

Una settimana di itinerari di trekking tra sentieri, natura e panorami mozzafiato a picco sul mare.

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

Scoprire l’isola a piedi, secondo i ritmi lenti del viaggiare slow.

Programma escursioni dal 18.05 al 24.05.2015.

Bosco della Maddalena – Fiaiano, Lunedì 18 maggio 2015

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

SERRARA – FONTANA, Martedì 19 maggio 2015

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

PANZA: tra Storia e natura, Mercoledì 20 maggio 2015

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

VATOLIERE – CAMPAGNANO, Giovedì 21 maggio 2015

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

MONTE CORVO, Venerdì 22 maggio 2015

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

FIAIANO – NITRODI, Sabato 23 maggio 2015

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

DA SERRARA AL FANGO, Domenica 24 maggio 2015

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

CELARIO MONTECITO CRATECA, Domenica 24 maggio 2015

Andar per sentieri – Ischia, III Edizione

La prenotazione è obbligatoria.

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